Rapporto sullo stato dell’imballaggio – Luglio 2018

Osservatorio quadrimestrale della filiera dell’imballaggio: situazione a luglio 2018. Dati consolidati 2017 e prime previsioni di chiusura d’anno. Barbara Iascone Istituto Italiano Imballaggio

In questa sede si rende uno spaccato dell’andamento dei comparti dell’industria manifatturiera dove più intenso è il consumo di imballaggi, suddivisi nelle macroaree food e non food. 

FOOD
Alimenti e bevande

Fonte: Federalimentare, IRI, Istat
Il settore alimentare italiano continua a dimostrarsi un fiore all’occhiello del Paese: nel 2018 punta a raggiungere i 140 miliardi di euro, con un tasso di crescita che si aggirerà, secondo le previsioni di Federalimentare, intorno al 3,5%.
È sempre l’export il protagonista del settore, mentre i consumi interni sono  ancora in “frenata”, registrando cali dello 0,4% a volume. Secondo un’analisi di IRI sono proprio i consumi interni a virare verso uno stallo, dopo le ottime prestazioni registrate nel 2017: se da un lato, infatti, le condizioni climatiche influenzano l’andamento del mercato interno, dall’altro anche la politica dei prezzi influisce in modo considerevole.
E se nel 2017 proprio il clima ha condizionato il maggior consumo di alcuni prodotti alimentari, in particolar modo delle bevande, a causa di un’estate prolungata e molto calda, già nella prima parte del 2018 abbiamo assistito a un  rafforzamento dei prezzi, che ha fatto registrare appunto i primi cali.
Sempre quest’anno, le vendite a volume nel settore alimentare - compreso il pet food - dovrebbero registrare un +0,2%, a fronte di un +1,5% del 2017. Per quanto riguarda il settore bevande si prevede una diminuzione delle vendite a volume dell’1,8% a fronte di un +3,8% del 2017.
Per quanto riguarda le produzioni, stando ai dati ISTAT relativi ai primi 5 mesi dell’anno, si registra un +1,8% per quanto riguarda il settore alimentare e un +3,3% per quello delle bevande, a conferma che sarà ancora l’export a guidare il comparto.
Analizzando i vari settori risultano in crescita i prodotti della lavorazione delle carni e quelli lattiero caseari (3,3%), i prodotti della lavorazione delle granaglie e degli amidacei (+3,1%),  gli omogeneizzati (+2%), i prodotti a base cioccolata, caramelle e confetteria (+4,9%). Spezie e condimenti (escluso olio) crescono del 6,9%. Da evidenziare il +18,4% per i piatti preparati.
Per quanto riguarda le bevande si registra nei primi 5 mesi dell’anno una crescita del 13,9% relativa alle birre e del 2,2% dei super alcolici, mentre le bevande analcoliche registrano un modesto +0,6%.
In questo ambito, l’unica produzione in calo è quella del vino (-0,5%), ma va considerato che stiamo parlando dei primi 5 mesi dell’anno.
Risultano in calo le produzioni dei prodotti ortofrutticoli (-4,3%), dei prodotti ittici (-3,5%), degli oli e grassi sia vegetali che animali (-3,2%).

NON FOOD
Cosmetica

Fonte: Centro Studi Cosmetica Italia
Secondo le analisi, il settore chiuderà il 2018 con un fatturato globale in crescita del 4,5%, molto vicino ai 11,5 miliardi di euro.
La spinta viene come sempre da una buona crescita delle esportazioni, il cui indice risulta essere pari al +8%. Il mercato italiano della cosmetica dovrebbe dunque registrare un +1,9%.
Farmaceutico
Fonte: Federfarma, Prometeia
La spesa farmaceutica netta SSN nel 2017 ha fatto registrare un -1,9% rispetto al 2016. Tale calo è dovuto alla diminuzione del numero delle ricette SSN (-1,2% rispetto al 2016) e alla riduzione del valore medio della ricetta (netto -0,7%; lordo -0,4) e quindi del prezzo medio dei farmaci prescritti in regime convenzionato (-0,7%).
Dai dati IQVIA risulta che alla diminuzione di spesa e di consumi corrisponde, invece, nel 2017 un rilevante incremento della spesa (+13,3%) e del numero di pezzi di farmaci (+11%) erogati in distribuzione per conto (DPC). Questo, a fronte di un incremento della spesa complessiva per farmaci acquistati direttamente dalle strutture pubbliche che, nel 2017, è stato pari al +3,9%.
Secondo le analisi di Prometeia, la produzione del settore farmaceutico nel 2018 risulta in crescita di circa il 2,2%, mentre diminuisce la spesa farmaceutica nazionale: gli ultimi dati disponibili relativi ai primi tre mesi dell’anno parlano infatti di un -5%. Prosegue quindi il calo nella spesa dei famaci erogati dalle farmacie nel normale regime di convenzione.
Ricordiamo che la Banca Dati dell’Istituto Italiano Imballaggio monitora l’andamento del settore farmaceutico analizzando soltanto l’area dei farmaci etici e OTC venduti in farmacia, con prescrizione medica, escludendo quindi i farmaci ad uso ospedaliero e i famaci ad uso veterinario.

Mobili e arredo
Fonte: “Rapporto di previsione sul mercato del Mobile Arredo 2018-2020”
La congiuntura del settore a livello mondiale è sicuramente positiva: nel 2018 il mercato mondiale del mobile dovrebbe infatti segnare +3,5%.
Il buon andamento influenza anche il mercato italiano che, anche grazie al “bonus mobili”, nel 2017 ha fatto registrare un +1,3%.
Per il prossimo triennio, si prevedono tassi di crescita confermati intorno all’1,3%, grazie a un clima positivo che coinvolge imprese e famiglie. Va anche considerata una ripresa degli investimenti residenziali, nonché un moderato incremento della disponibilità di reddito delle famiglie, pari all’1,2%, grazie a una bassa inflazione.
Nell’ambito del commercio estero si consideri che il nostro paese non è un grande importatore di mobili. Il maggior fornitore dell’Italia è la Cina, con una quota del 27% sul totale delle importazioni; seguono la Polonia, con il 17%, la Romania, con l’11%, la Germania, 10%, e poi Slovenia, Spagna, Turchia, Vietnam, con percentuali tra il 3 e il 2%. L’Italia è comunque uno dei maggior esportatori di arredamento del mondo.

Prodotti chimici
Fonte: Federchimica
Dopo un 2017 molto positivo, quando i valori produttivi sono stati caratterizzati da un tasso di crescita pari al +3,5%, il 2018 si conferma in espansione ma un po’ rallentato.
Nel primo trimestre il comparto segna infatti un tasso di crescita annuo pari al +1,5%, leggermente più basso della media europea, che si aggira intorno al +1,9%. Per il fatto di trovarsi “a monte” di quasi tutti i settori produttivi, l’industria chimica risulta essere un buon termometro delle attività manifatturiere e del clima di fiducia. Nell’attuale situazione di incertezza a livello sia nazionale che internazionale, si riscontra una certa cautela nell’acquisto di prodotti chimici, per non ritrovarsi con troppa merce a magazzino: un atteggiamento che, a inizio anno, era frutto anche di una speranza nell’alleggerimento dei prezzi dei prodotti chimici.
Nel 2018 le esportazioni stanno crescendo a ritmi meno brillanti rispetto al 2017: in base ai dati dei primi mesi dell’anno si registra un +4,2%. A rallentare sono in particolare le vendite verso i paesi extra UE.
Le prospettive relative al primo semestre 2018 sono di una crescita della produzione introno al 2%.

Sistema Moda
Fonte: Sistema Moda Italia SMI
Nel 2017 il settore tessile-moda italiano chiude con un tasso di crescita a base annua pari al +2,4%. Le esportazioni hanno goduto di un buon andamento in tutti i 12 mesi, chiudendo con un +3,5% rispetto al 2016.  Tale incremento ha riguardato sia i materiali (filati) che i prodotti finiti. Nel 2018 l’import cresce globalmente dell’1,9%, con il tessile è al +3,3% e il comparto abbigliamento-moda è al +1,3%.

Secondo le primissime analisi del Centro Studi di Confindustria per SMI, il 2018 vede una prosecuzione del trend positivo del 2017. In base all’analisi relativa al prime trimestre 2018 si registra un +1,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il settore tessile inizia il 2018 con una crescita pari al +3%, quello dell’abbigliamento-moda registra trend più contenuti, non superando il +0,6%. Il mercato estero risulta crescere del 3,2% per le aziende del settore tessile, mentre quelle dell’area abbigliamento-moda registrano un +2,6%.

NOTA SULLE FONTI Il quadro evolutivo dei settori manifatturieri deriva da elaborazioni dell’Istituto Italiano Imballaggio su dati Confindustria, Prometeia e associazioni di categoria di riferimento dei vari settori.
Le informazioni sul quadro economico globale sono tratte dalle analisi messe a punto da Confindustria e Prometeia.
La relativa evoluzione del settore imballaggi è ripresa dalla Banca Dati dell’Istituto Italiano Imballaggio. Per le informazioni sulle materie prime, le fonti sono le quotazioni della Camera di Commercio di Milano e di Assomet per l’allumino.

                                                   
Quadro economico generale
Secondo le ultime rilevazioni ISTAT, nel 2018 il PIL è previsto in crescita dell’1,4% in termini reali, sostenuto dalla domanda interna che dovrebbe registrare un +1,5%. In lieve riduzione i consumi delle famiglie, che risulterebbero però bilanciati dalla crescita degli investimenti.
Si prevede anche che, nel 2018, l’occupazione espressa in termini di unità di lavoro cresca dello 0,8% e il tasso di disoccupazione passi dall’11,2% del 2017 al 10,8%.
Nei prossimi mesi dovremmo assistere a una graduale risalita del tasso di inflazione verso l’1% e, sul finire d’anno, si dovrebbe registrare un’accelerazione della crescita.
Le proiezioni per il PIL al 2019 (fonte FMI) sono di un +1,1% per l’Italia e del +2% per l’Europa.

Secondo Confindustria
In base alle ultime elaborazioni del Centro Studi di Confindustria si registra un PIL globale in crescita ma con segni di rallentamento in alcuni Paesi: i rischi al ribasso sono in aumento. A determinare ciò sicuramente la situazione legata ai dazi commerciali.
Per quanto riguarda il nostro Paese, sempre secondo Confidustria, la produzione industriale è cresciuta dello 0,7% nel mese di maggio, recuperando in parte il calo dell’1,3% registrato ad aprile. Per giugno è stimata un’ulteriore risalita.
L’export italiano è diminuito anche nel periodo aprile-maggio: il calo dello 0,8% va ad aggiungersi a quello del 2,4% relativo al 1° trimestre 2018. Confindustria registra anche il rischio di indebolimento dei consumi interni, sensazione essenzialmente legata a un possibile aumento della propensione al risparmio.
Per quanto riguarda l’Eurozona, il rallentamento di PIL e produzione industriale a inizio 2018 aveva fatto ipotizzare i primi sintomi di una fase discendente dell’andamento economico. In realtà, nei mesi di aprile e maggio, è stata invece avvertita una ripresa dei principali indicatori, che ha interessato in particolare l’area geografica più rilevante dal punto di vista economico, la Germania.

Secondo Prometeia
Fino a luglio 2018 (momento in cui si redige questo report) non ci sono cambiamenti circa la previsione sull’andamento dell’attività manifatturiera per l’anno in corso. Il 2018 dovrebbe quindi chiudere con un’ipotesi di crescita pari al 2,4% a prezzi costanti, per poi consolidare la fase espansiva anche nel medio periodo +2,1% per il 2019, +1,8% per il biennio 2020/2022.
In progressiva accelerazione le esportazioni (+3,5% nel 2018, +3,4% nel 2019 e +3,4% nella media 2020-2022).
In maggio l’indice destagionalizzato della produzione industriale, secondo i dati e le elaborazioni di Prometeia, ha registrato un +0,7%. Tutti i principali settori sono stati caratterizzati da una dinamica congiunturale positiva.
Le previsione di Prometeia per il mese di giugno sono di un’attività industriale ancora in crescita anche se in misura inferiore , +0,5%.
Date queste previsioni, il secondo trimestre dell’anno registrerebbe lo stesso andamento del primo, in contrazione dello 0,1%.

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