Trend e novità sui MOCA: interpretare al meglio le norme

Il mercato europeo per MOCA muove circa 100 miliardi di euro annui, con il 50% del valore che proviene dai settori plastica e carta, seguito da vetro, metalli e settore dei macchinari. Impellente la necessità degli operatori di tenere il passo con leggi in costante evoluzione, e svolgere la propria attività ottemperando agli obblighi richiesti senza esitazioni.

di Marinella Vitulli (Food Contact Center)

Nella 21° edizione del seminario dedicato alla tematica MOCA, organizzato il 13 dicembre 2018 a Milano dall’Istituto Italiano Imballaggio e che ha visto la consueta partecipazione del gruppo di lavoro della Dottoressa Maria Rosaria Milana dell’Istituto Superiore di Sanità, sono stati esaminate in primis le modalità di interpretazione della legislazione.
Non a caso la giornata si è svolta secondo una formula innovativa e differente rispetto alle precedenti edizioni, studiata per offrire maggiore spazio ai partecipanti: oltre a presentare i futuri sviluppi comunitari, la forma interattiva, basata su question time e interventi diretti, ha raggiunto l’obiettivo di fornire risposte operative, aggiornamenti e orientamenti.

Obiettivo: chiarire i dubbi
L’applicazione del cosiddetto “decreto sanzioni” DM 29 del 10.02.2017 ha comportato nuovi controlli e fatto nascere dubbi e interrogativi che riguardano aziende, enti di controllo e stakeholder.
Un numero crescente di aziende sta provvedendo alla registrazione delle proprie attività nell’ambito dei materiali in contatto, registrazione che è obbligatoria e passibile di sanzioni; infatti, come chiarito dal DM 29, gli operatori economici che non adempiono agli obblighi di comunicazione delle proprie attività sono soggetti a sanzioni amministrative pecuniarie considerevoli.
A tal proposito, con la modifica della legge del 25 luglio 2018, n. 91, entrata in vigore il 21/09/2018, per i produttori artigianali che già operano sul mercato è stata prevista la riapertura dei termini per la registrazione per un periodo di 120 giorni. Una deroga, questa, che ha probabilmente consentito a numerose aziende di provvedere alla comunicazione relativa alla propria attività, e a perfezionare il loro sistema di buone pratiche di fabbricazione e di valutazione del rischio.
L’attività sta interessando un numero sempre maggiore di aziende che non si occupano solo di imballaggi, ma di materiali destinati al contatto di macchine o elettrodomestici o altri utensili, composti spesso da materiali non tradizionali o non normati in maniera specifica.
Il motivo per cui il seminario dell’Istituto è stato un successo, è perché ha saputo soddisfare la necessità di risposte operative.

Le novità in ambito MOCA: prospettive
La giornata si è aperta con la presentazione della situazione attuale e delle prospettive per la regolamentazione MOCA.
Riguardo la definizione di MOCA - materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti - è stato in primis chiarito che si parla di contatto diretto o indiretto, e anche di oggetti quali container per trasporto di alimenti, macchinari per food processing, materiali di imballaggio, utensili da cucina e da tavola.
La finalità della legislazione europea è la garanzia della conformità al contatto con gli alimenti, e quindi la protezione della salute del consumatore, nonché il funzionamento del mercato interno.
La legislazione sui MOCA ricade nelle regole relative alla sicurezza alimentare, definite dal Reg. 178/2002/CE (in revisione); il relativo controllo sui MOCA rientra quindi sotto le disposizioni generali del controllo ufficiale dei prodotti alimentari, definito dal Reg 882/2004/CE (revisionato, con Reg 625/2017/CE in periodo transitorio).
E non è un caso che, in un regime di nuova definizione dei controlli e delle sanzioni sia in Italia sia all’estero, si puntualizzino le modalità di controllo ufficiale.

In fase di studio un nuovo Regolamento Quadro
Riguardo le prospettive future della legislazione, è stato segnalato il workshop del DG Sante tenutosi a Bruxelles nel settembre 2018, nel quale la discussione ha sottolineato che la legislazione sui MOCA ha ormai più di 40 anni e, probabilmente, non è del tutto efficace, efficiente e sostenibile.
Si sta quindi studiando un nuovo Regolamento Quadro, e si sta cercando di capire se le procedure comunitarie siano ancora adeguate. Al tempo stesso si investigano nuove regole per armonizzare i materiali non legiferati a livello europeo; è in fase di avvio una consultazione pubblica.
In base alle evidenze, inclusi gli studi di EURL JRC Ispra, sono emerse notevoli disparità fra le regole dettagliate e armonizzate delle plastiche e l’assenza di regole comunitarie per molti altri materiali.
Al tempo stesso, sono state anche evidenziate inefficienze nell’approccio adottato per le plastiche e malfunzionamenti nel mercato interno per differenti leggi nazionali, con un possibile impatto sulla salute umana. Ancora una volta sono stati discussi i problemi di mutuo riconoscimento e i conseguenti ostacoli al free trade.

Risk assessment. Riguardo ai nuovi approcci per il risk assessment valutati da EFSA, si pensa anzitutto di riconsiderare le stime di esposizione dei consumatori e le categorie di consumi alimentari, correlate con le tossicità delle sostanze; sono allo studio inoltre metodi alternativi (in silico) per valutare la genotossicità dei chemicals, compresi i NIAS, sostanze non intenzionalmente aggiunte ai MOCA, per le quali è necessaria una valutazione del rischio.

“Uniformare” la conformità. Riguardo gli spunti di criticità provenienti dagli stakeholders, ancora una volta è emersa la mancanza di linee guida per interpretare la conformità, la carenza di versioni tradotte delle leggi nazionali, la differente interpretazione sulla conformità da parte dei diversi stati membri, la mancanza di requisiti chiari per gli importatori extra UE, e infine la mancanza di condizioni di prova e metodi prestabiliti per materiali diversi dalla plastica.

Riciclo. La giornata ha poi raccontato le decisioni per le autorizzazioni per i processi di riciclo, di fondamentale importanza vista la crescente preoccupazione sulla sostenibilità degli imballaggi. È stato evidenziato come la Direttiva ceramiche, che prevede l’abbassamento dei limiti di migrazione di Piombo e Cadmio, non sia ancora definitiva e pubblicabile, anche poiché l’abbassamento dei limiti rischia di avere un impatto importante sul mercato.

Oli minerali. Riguardo un altro aspetto di comune interesse, la tematica degli oli minerali, è stato segnalato che il metodo per la determinazione di oli minerali in fase di redazione da EURL JRC Ispra è in stato avanzato, ma probabilmente darà solo i criteri di performance e non riporterà dettagli strumentali.

Dopo l’esposizione delle prospettive future per la regolamentazione MOCA, il gruppo di lavoro della dottoressa Maria Rosaria Milana ha ragguagliato circa la legislazione attualmente in vigore sui numerosi materiali legiferati in Italia.

Domande e risposte 
Come anticipato in apertura, il seminario del 13 dicembre ha previsto una sessione pomeridiana di Question time, durante la quale il team dell’Istituto Superiore di Sanità ha risposto “in diretta” alle domande scritte pervenute dai partecipanti, avviando una serie di dibattiti mirati a puntualizzare gli aspetti operativi.
Oltre ai consueti dubbi correlati al dialogo di filiera e alle modalità di valutazione del rischio degli oggetti polimerici, numerosi quesiti hanno riguardato la contestualizzazione regolatoria di oggetti mono o multimateriali anche diversi dagli imballaggi, e per i quali la valutazione del rischio non segue regole chiare. È il caso, ad esempio, di leghe metalliche come l’ottone, o dei materiali a contatto con gas tecnici usati per la trasformazione e il confezionamento di alimenti.
Sebbene i criteri non siano ancora armonizzati, è stato chiarito ancora una volta che non esistono materiali che - per definizione - possono o non possono entrare in contatto con gli alimenti: in tutti i casi bisogna effettuare un’ analisi accurata, guidata dai principi scientifici di valutazione dei rischi riconosciuti a livello internazionale, in particolare per quanto riguarda gli oggetti finiti, poiché il principio basilare della legislazione MOCA è la protezione della salute del consumatore.

Le attività del Food Contact Center
Nato a Livorno nel 2016 per opera di Marinella Vitulli*, e trasferitosi nel 2018 in un nuovo  laboratorio a Pistoia, il Food Contact Center fornisce attività di analisi e consulenza, mettendo a disposizione dei clienti anni di esperienza in attività di studio e di analisi su packaging e materiali. Fornisce un servizio personalizzato e su misura, utile a ottenere prodotti tecnologicamente idonei allo scopo e sicuri, tramite uno studio e un piano mirato, guidato dalla conoscenza dei materiali e degli affari regolatori connessi ai mercati, in un’ottica di sostenibilità e razionalità dei controlli.

Considerate le novità legislative, per le quali è stato sviluppato un servizio di aggiornamento normativo e di consultazione on line delle legislazioni globali sui MOCA, il supporto del Food Contact Center nelle situazioni che necessitano di urgente consolidamento può prevedere la definizione di un piano o di un manuale di autocontrollo, la valutazione del rischio tramite prove mirate alle conformità, ma non solo.

I test non sono l’unica forma ammessa per la definizione della conformità: con adeguate valutazioni guidate da competenze specifiche, è possibile associare a un numero limitato di prove analitiche altri calcoli o considerazioni, ad esempio correlati a migrazioni per calcolo, o stima di simulanti e situazioni peggiorativi, mirati anche ad associare i provini testati con svariate referenze, anche tramite la valutazione di spessori, ingredienti e processo utilizzati; è possibile così programmare un piano di prove sostenibile per le aziende, che insieme ad altre competenze consentono di definire la documentazione di supporto.
In un momento successivo, il Food Contact Center può fornire ulteriore assistenza nella conseguente stesura della dichiarazione di conformità, prevista dalla legge.

Per informazioni
Food Contact Center

phone: +39 0573 245244
www.foodcontactcenter.com

 

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