Noberasco: un nuovo stabilimento
Noberasco ha compiuto un ingente investimento per la realizzazione di una nuova sede, già operativa, a Carcare (SV) affidandosi alla modenese Magnoni per la fornitura di sistemi di movimentazione allo stato dell'arte.
Diffondere la cultura del mangiare bene, il consumo di frutta secca connesso al concetto di wellness, il biologico come pilastro della crescita: Noberasco – dal 1908 leader nel settore della frutta secca e disidratata – ha conformato la sua offerta alle tendenze principali in atto nel campo dell’alimentazione e del buon vivere.
Davide Cammi, direttore di stabilimento Noberasco, spiega caratteristiche dello stabilimento e anticipa le prospettive e linee di sviluppo dell’azienda.
Come mai questo investimento?
«Rispetto allo stabilimento precedente, eravamo arrivati al massimo dell'evoluzione possibile. L’area non ci permetteva di poter crescere ancora. La nostra esigenza, invece, era di proporci anche all'estero e avere quindi uno stabilimento all'altezza. La produzione è già avviata con successo, la palazzina uffici sarà ultimata entro la fine dell’estate 2016. Siamo molto orgogliosi di quello che abbiamo fatto: si tratta di un’azienda nella quale è forte la presenza della famiglia di imprenditori, arrivata alla quarta generazione e che pensa di far crescere ancora questa realtà attraverso ogni strada e ogni canale. In quest’ottica si inserisce un investimento di queste proporzioni, pari a circa 40 milioni di euro».
Tra i vostri partner tecnologici figura anche Magnoni, l’azienda modenese specializzata nella progettazione e produzione di sistemi di movimentazione su misura ad alte prestazioni.
«Siamo contenti di questa collaborazione. Abbiamo avuto da subito un dialogo diretto e proficuo, interfacciandosi in modo positivo e trovando le opportune soluzioni su tutte le questioni tecniche relative alla movimentazione nel nuovo stabilimento. Ma una azienda fornitrice non si misura soltanto su questi aspetti. Magnoni ha saputo fornire risposte importanti anche in relazione al servizio post vendita – dove ha davvero pochi eguali – a cominciare dalla prontezza e gentilezza della risposta, in ogni momento, fino al fatto di essere in grado, nel giro di 24 ore, di risolvere qualsiasi problema».
Il trasloco è stato complicato?
«Nell'anno più impegnativo dello spostamento completo della produzione – il 2015 – abbiamo stretto i denti e chiuso con un risultato record, un fatturato di quasi 110 milioni (+20%). Pensavamo di arrivare a questo livello a fine anno prossimo. Siamo molto contenti per lo start up dell’impianto: sono momenti da ricordare, perché movimentare uno stabilimento intero non è semplice. L’attuale impianto è stato costruito con logiche e sistemi completamenti nuovi ed avviato in appena tre mesi. È stato veramente incredibile, qui due anni fa qui c'era una spianata».
Il trend di crescita continua?
«Siamo contenti perché la crescita sta continuando. Aumentano le richieste dall'estero, ci stanno cercando e questo è un motivo di vanto. Siamo anche presenti nelle principali fiere e in tutti i momenti di incontro e confronto. Questa crescita continua ci invoglia a fare sempre meglio. Dal 2012 al 2015 abbiamo anche incrementato di più del 30 per cento il personale».
Come mai la scelta di guardare fuori dai confini?
«In Italia il mercato è ormai maturo e i margini di crescita in termini di volumi sono limitati. Occorre trovare nuovi mercati, partendo dall’Europa, per poi ottenere anche le certificazioni per esportare negli USA, dove stiamo già strutturando un piano di espansione. Fuori dall’Italia i competitor aumentano e il mercato è ancora più evoluto: basta guardare uno scaffale di frutta secca in un supermarket in Inghilterra. Una grande sfida, una grande opportunità per noi».
La strategia di crescita passa anche attraverso il marketing?
«Certo. Vogliamo creare nuovi momenti di consumo, lanciare la nostra linea benessere, anche con confezioni monodose, i nostri SuperFrutti – una linea innovativa di frutta, bacche e semi, selezionati in ogni parte del mondo, con proprietà nutritive particolari – sono stati eletti dai consumatori prodotto dell’anno 2015 per la categoria frutta secca, in base a una ricerca di mercato condotta da Iri e promossa da Marketing & Innovazione Italia. Chiaramente a monte c'è una ricerca, non ci siamo fermati a prugne e albicocche, nostro core business. Oggi va di moda l’on the go, il cibo funzionale che faccia bene, i super food dalle tante proprietà nutritive. Abbiamo in previsione altre evoluzioni e ulteriori diversificazioni: la nostra gamma aumenterà ancora. È un settore molto particolare, in grande ascesa. Qualche anno fa non era molto conosciuto, ma adesso quando usciamo con un prodotto abbiamo una eco molto diversa, anche grazie all’avvento del web e dei social media. Abbiamo tante frecce al nostro arco».
Quanto è rilevante la materia prima?
«È sicuramente uno dei nostri punti forti, anche grazie allo storico lavoro della famiglia Noberasco, che ha costruito rapporti solidi e lunghi anche 40-50 anni. Il momento dell'acquisto delle materie prime è importantissimo, percorriamo centinaia di migliaia di km per seguire tutta la filiera, che negli anni abbiamo diversificato. Un esempio: abbiamo introdotto la destagionalizzazione delle noci, selezionando validi fornitori nell’emisfero nord e in quello sud, per avere un prodotto fresco tutto l'anno con varietà diverse».
Innovazione è una parola chiave per voi?
«Siamo un’azienda che innova tantissimo, ci confrontiamo e dialoghiamo sempre tra noi».
Quali sono le particolarità del nuovo impianto?
«Abbiamo una linea di cottura nuova e due linee di confezionamento, poi la linea del secco che produce le confezioni miste, sulle quali puntiamo tantissimo, con percentuali esatte di prodotto al mg. Ma il progetto Carcare è in costante evoluzione: sono già previsti ampliamenti e ulteriori implementazioni. Il futuro ci sorride».
A livello di prodotto qual è il vostro principale plus?
«L’assenza di conservanti, unico caso nel nostro settore, grazie a una pastorizzazione diretta sul prodotto e al confezionamento in Hot Filling, che ci permette di ottenere una shelf-life del prodotto simile a quelli con conservanti. Una soluzione vincente che abbiamo studiato al nostro interno».
State puntando anche sui shop monomarca?
«Sì, svilupperemo gli shop Noberasco, piattaforme di lancio dei prodotti che soddisfano ciò che sta a cuore alla famiglia: la visibilità del brand. Vorremmo che i nostri negozi fossero il simbolo della cultura della frutta secca ai massimi livelli».
Magnoni ha contribuito alla realizzazione del nuovo stabilimento Noberasco fornendo diversi sistemi di movimentazione: trasportatori a tappeto modulare rettilinei e curvi; elevatori e discesori inclinati a tappeto; trasportatori a rulli motorizzati frizionati rettilinei e curvi; angolatori elettropneumatici posizionati in ingresso a rulliere preformazione palettizzazione; trasportatori estensibili a rotelle folli; deviatori a comando elettropneumatico; trasportatori a tappeto su celle di carico per pesatura; espulsori a getto d’aria per scarto; sistemi di cadenzamento cartoni completi di trasportatori a tappeto frena-rilancio e riunitori a tappeto modulare; sistemi veloci di alimentazione ingressi pallettizzatori con tappeto a sfere (Roller-Top); piattaforme rotanti carico UDC a rulli motorizzati; elevatori a risalti per prodotto sfuso secco completi di sistema CIP di sanificazione tappeti automatico programmabile da pannello operatore; trasportatori con tappeto a conca; trasportatori bidirezionali e l‘impianto elettrico di comando linea. |