Macchine automatiche per il farma

Sviluppi di sicuro interesse per il packaging farmaceutico: le soluzioni CAM raccontate da Gabriele Gnudi (G.B. Gnudi Bruno), suo storico rappresentante in Italia.

Sono legati da un rapporto di collaborazione che vive da mezzo secolo: è infatti dal 1965 che la società G.B. Gnudi Bruno commercializza in Italia le macchine del Gruppo CAM, offrendo soluzioni integrate ad alta produttività studiate in particolare per i settori chimico-farmaceutico e cosmetico.
A interpack abbiamo incontrato Gabriele Gnudi, che ci ha fatto da guida tra le molte macchine esposte allo stand CAM, soffermandosi sulle proposte più recenti in fatto di impianti e utili applicazioni che ne migliorano la gestione.

Tracciabilità e sicurezza in primo piano
Attenzione puntata, dunque, su una linea per compresse da 600 blister e 300 astucci/1’, completa di incartonatrice e attrezzata con un sistema di tracciabilità «che - precisa Gnudi - prevede la marcatura dei singoli astucci, la loro verifica nel momento dell’inserimento nel cartone e l’applicazione sullo stesso di un’etichetta che riporta i dati del contenuto. Il tutto gestito da un server di linea».
Il perfetto funzionamento sull’astucciatrice CAM è garantito dal nuovo tipo di chiusura astuccio, brevettato di recente.
E proprio sull’astuccio, Gnudi si sofferma, evidenziandone l’ingegnoso sistema di incastri, che garantisce l’evidenza di un’eventuale manomissione. «Si tratta  di un brevetto italiano delle Industrie Grafiche Bressan, che elimina la necessità di applicare colla o etichette adesive, consentendo quindi un importante risparmio di costi, alla luce del maggior rendimento e di una gestione più agevole del materiale di confezionamento».

Hydra e Argo per una gestione ottimale della macchina
Montato sulle astucciatrici continue, il software di gestione Hydra riconosce in autoapprendimento la difettosità di un componente del sistema di caricamento prodotto, consentendo alla macchina di continuare la produzione.
«Di norma, qualora si rompa un “braccio” di presa dell’astuccio o uno  spingitore prodotto o un cassetto, l’astucciatrice si ferma e così pure la linea, con perdite di produzione importanti. Grazie al nuovo sistema di gestione Hydra, la macchina “capisce” in autonomia di dover escludere il componente meccanico difettoso e il cassetto corrispondente a quell’astuccio non viene riempito con il prodotto… E la produzione, anche se a rendimento ridotto, non si ferma».
Altrettanto interessante è Argo, il sistema che consente una verifica visiva di integrità all’interno di confezioni già chiuse. Non distruttivo e integrabile su ogni linea di confezionamento, può essere applicato ogniqualvolta la sola telecamera di visione non sia sufficiente.  
«Argo rappresenta un ausilio prezioso - esemplifica Gnudi – dato che può controllare la presenza o l’integrità delle compresse in blister Alu/Alu o di un monodose all’interno di una confezione flow-pack in accoppiato con alluminio e comunque integrare il controllo peso di un astuccio già chiuso, quando il suo contenuto (per esempio una fiala rotta in un cassonetto) non ne altera appunto il peso.  Importante sottolineare che il sistema non emette radiazioni nocive per l’uomo, dato che la lettura avviene grazie a un’emissione bassissima di raggi. Anzi, oltre a essere certificata da enti terzi, l’emissione di radiazione è talmente ridotta da non richiedere verifiche annuali».

Completare il cerchio
Oltre alle nuove etichettatrici lineari e rotative per flaconcini, alle macchine per strips e alla nota astucciatrice continua da oltre 600 astucci/1’, allo stand CAM  abbiamo visto in azione un’avvolgitrice per confezioni cosmetiche singole: completamente riprogettata, assicura una velocità di produzione senza eguali sul mercato.      


TRADIZIONE TECNOLOGICA E UN WORK IN PROGRESS
CAM, marchio storico del packaging bolognese, è stata fondata nel 1949 da Antonio Martelli, realizzando le prime macchine automatiche per l’astucciamento. Da allora, negli anni, ha ampliato la gamma di prodotti, fino a fornire linee complete di confezionamento per una pluralità di settori industriali, farmaceutico e cosmetico in primis. Ad oggi è una realtà composta da 14 aziende produttrici, 19 uffici commerciali e 15 centri di assistenza in 27 paesi del mondo.

Sovvertendo i canoni abituali di un’esposizione di macchine tout court, a interpack 2017 CAM ha affidato alla giovane pittrice bolognese Nelly Ruggeri il compito di realizzare un murale dedicato al mondo farmaceutico. L’opera di 10 mq ha quindi preso forma nel corso dei sei giorni di manifestazione, coinvolgendo visitatori e collaboratori che, a loro volta, superate diffidenze e stupori iniziali, si sono sentiti protagonisti di una performance artistica: un momento di aggregazione, che ha saputo valorizzare un marchio e la sua storia.        
 

Il nostro network