Espresso italiano: nuove frontiere

Un tempo legate soprattutto al vending, capsule e confezioni monodose si stanno progressivamente affermando anche nella GDO, affiancandosi alla tradizionale offerta di caffé macinato o in grani. Spreafico, costruttore di macchine per il confezionamento di caffè e solubili, analizza il trend e propone soluzioni in linea con le esigenze del nuovo mercato globale.

Lo spirito di cambiamento che anima da sempre la società Spreafico (Calolziocorte, LC) si traduce in tecnologia all’avanguardia, ma anche in una nuova immagine aziendale, un nuovo logo e nuovo sito web.

«L’espresso è diventato un piacere da degustare comodamente a domicilio. Nel settore del caffé, aziende come Nespresso hanno dettato un decisivo cambio di rotta - osserva Gianfranco Zanarini, grande conoscitore del settore e rappresentante “storico” di Spreafico - determinando una vera e propria rivoluzione nel consumo domestico. Il confezionamento in capsule consente infatti al consumatore di selezionare le proprie miscele favorite in una gamma ricchissima di qualità diverse, dai nomi invitanti e suggestivi, incoraggiandolo a soddisfare lo sfizio di assaggiare e sperimentare nuove varianti. Nella dispensa di casa, oggi, possono coesistere a lungo diverse tipologie di capsule, da scegliere secondo l’ispirazione del momento: una modalità di consumo impensabile con le confezioni di macinato sfuso che, una volta aperte, presentano problemi di conservazione».

Compatibili Vs orginali
L’affermarsi di questa tendenza, anche a seguito della caduta dei grandi brevetti internazionali, ha aperto nuove e importanti opportunità di business per i torrefattori nostrani, e di conseguenza, per i costruttori di macchine per il confezionamento in capsule monodose.
L’azienda lecchese Spreafico, pienamente consapevole del potenziale di questo  mercato, ha presentato a Host una nuova soluzione dedicata al confezionamento di caffè porzionato in capsule compatibili.
«Una tipologia di prodotto - spiega Zanarini - che sta affiancando in misura sempre maggiore il sistema “proprietario” delle capsule originali, distribuite in esclusiva da un marchio, insieme alla macchina da espresso ad hoc.
Si tratta di piattaforme “chiuse”, che restano appannaggio di grandi imprese poiché, per imporsi al pubblico, richiedono enormi investimenti pubblicitari, margini solidi e, di conseguenza, risorse economiche ingenti. Per contro, la diffusione delle capsule compatibili degli ultimi anni ha di fatto consentito ai produttori italiani di dimensioni medie di guadagnare terreno, fino a varcare i confini del Paese, aggredendo con successo i mercati internazionali.
La produzione nostrana, infatti, gode di un indiscusso vantaggio in termini di immagine, perché l’espresso è indissolubilmente associato al Made in Italy.

Tecnologia in mostra
Dal punto di vista dei costruttori di packaging, il mercato di oggi richiede macchine affidabili, in grado di dialogare con le linee esistenti, a monte e a valle: la facile integrazione diventa, in questo senso, un fattore determinante. Aderendo a questa esigenza, la nuovo soluzione di Spreafico si rivolge ai produttori di fascia medio-alta, con macchine che lavorano fino a 500 pezzi/min, e pertanto richiedono un’automazione altrettanto significativa.
Ad Host, l’azienda lecchese ha presentato quindi un’unità a sei piste per il confezionamento di capsule compatibili, autoprotette e non, caratterizzata da inedite soluzioni meccaniche ed elettroniche.
Tutte le stazioni dell’impianto (i tre stampi e il gruppo di aspirazione e pressatura) sono estraibili, così da facilitare la pulizia e ridurre i fermi macchina. Questa impostazione originale evita infatti le soste dovute a eventuali incastri di capsule, agevolando enormemente le operazioni di conduzione e ottimizzando il ciclo produttivo.
Dal punto di vista elettronico, la nuova macchina è caratterizzata da un sistema che gestisce tutte le lavorazioni in sincrono, nel segno della massima precisione e affidabilità. Anche la velocità di movimentazione dei vari componenti è stata ottimizzata, così da da prolungare la vita utile di tutta la parte meccanica.
Da ultimo, grazie a una gestione differente dei tempi di dosatura e saldatura, la macchina si adatta senza problemi a diversi materiali termosaldanti.          

 

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