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A cura di Roccandrea Iascone Legislazione: aggiornamento nazionale
Ingredienti prodotti cosmetici
2006/257/CE: Decisione della Commissione del 9 febbraio 2006 che modifica la decisione 96/335/CE che istituisce l’inventario e la nomenclatura comune degli ingredienti utilizzati nei prodotti cosmetici.
La decisione aggiorna l’inventario e la nomenclatura comune degli ingredienti utilizzati nei prodotti cosmetici che figurano nell’allegato della decisione 96/335/CE della Commissione.
L’elenco presente nell’allegato della decisione è stato elaborato basandosi in particolare su informazioni fornite dall’industria cosmetica europea, rappresentata dall’Associazione europea degli articoli cosmetici, di toeletta e di profumeria (Colipa - European Cosmetic Toiletry and Perfumery Association).
Gli ingredienti sono elencati seguendo l’ordine alfabetico delle denominazioni INCI (ingrediente cosmetico secondo la nomenclatura internazionale), che collettivamente costituiscono la nomenclatura comune ai fini dell’etichettatura in tutta l’Unione europea.
(G.U.U.E. serie L n. 97 del 5/4/2006, pag. 1)
Imballaggi a contatto con alimenti
Modifiche a Decreto 21/03/1973
Decreto Ministero della salute 4 maggio 2006, n. 227.
Regolamento recante aggiornamento del Decreto ministeriale 21 marzo 1973, concernente la disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili destinati a venire in contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d’uso personale.
Recepimento delle Direttive 2004/1/CE, 2004/13/CE e 2004/19/CE.
Nuove regole per gli imballaggi e per alcuni dei recipienti e degli utensili destinati a venire a contatto con le sostanze alimentari, come le forchette e i piatti in plastica. Il Decreto recepisce alcune direttive comunitarie, in particolare la Direttiva 2004/1/CE del 6 gennaio 2004, che modifica la Direttiva 2002/72/CE relativamente alla sospensione dell’uso diazodicarbonammide come agente rigonfiante; la Direttiva 2004/13/CE della Commissione del 29 gennaio 2004, che modifica la Direttiva 2002/16/CE sull’uso di taluni epossidici in materiali e oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari e la Direttiva 2004/19/CE della Commissione del 1° marzo 2004, che modifica la Direttiva 2002/72/CE, relativa ai materiali e agli oggetti di plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari. Conseguentemente viene modificato il Decreto del Ministro della sanità del 21 marzo 1973.
Nelle fasi di commercializzazione diverse dalla vendita al dettaglio, i materiali e oggetti di materia plastica destinati ad essere posti a contatto con i prodotti alimentari contenenti gli additivi di cui all’articolo 9, comma 2, lettera c) devono essere accompagnati da una dichiarazione scritta, che fornisca per le sostanze soggette a restrizioni nei prodotti alimentari informazioni adeguate ottenute da dati sperimentali o da calcoli teorici sul livello di migrazione specifica, criteri di purezza a norma dei Decreti ministeriali 27 febbraio 1996, n. 209, 27 novembre 1996, n. 684 e 23 luglio 2003, onde consentire agli utilizzatori di tali materiali ed oggetti di rispettare le disposizioni sui prodotti alimentari.
Nell’elenco delle sostanze da denunciare, però, non saranno inclusi né i coloranti, né i solventi.
La parte più corposa del decreto ministeriale è rappresentata dagli allegati. Infatti, ben sei dispositivi tecnici sostituiscono alcune delle norme consolidate messe in atto dal Ministero della sanità, con il Decreto 15 giugno 2000, n. 210.
Il provvedimento interviene sulle indicazioni temporali e chiarisce che la data di riempimento dei contenitori per gli alimenti può anche essere sostituita da un’altra indicazione che svolga la medesima funzione, ma che in ogni caso questa data dovrà essere subito dichiarata all’incaricato dei controlli non appena questi ne faccia richiesta. Il decreto è entrato in vigore il 26 luglio scorso tuttavia, l’art. 5 specifica che la fase transitoria di applicazione le deroghe, in particolare, la produzione e l’importazione di oggetti di materia plastica che possono venire a contatto con gli alimenti, non conformi alle nuove disposizioni, ma conformi alle disposizioni preesistenti, è stata consentita fino allo scorso 28 febbraio 2006.
(G.U.R.I. Serie Generale n. 159 del 11/7/2006, pag 4)
Additivi
Decreto Ministero della salute 8 maggio 2006, n. 229
Regolamento recante recepimento della Direttiva 2003/114/CE che modifica la Direttiva 95/2/CE relativa agli additivi alimentari diversi dai coloranti e dagli edulcoranti. Aggiornamento del Decreto ministeriale 27 febbraio 1996, n. 209, concernente la disciplina degli additivi alimentari consentiti nella preparazione e per la conservazione delle sostanze alimentari.
Il Decreto introduce alcune modifiche al Decreto ministeriale 27 febbraio 1996, n. 209, in particolare per additivi ed aromi.
Da evidenziare l’aggiunta della definizione di stabilizzante, cioè di una sostanza che rende possibile il mantenimento dello stato fisico-chimico di un prodotto alimentare.
(G.U.R.I. Serie Generale n. 160 del 12/7/2006, pag. 13)
Pellicole di celluosa
Decreto Ministero della salute 10 maggio 2006, n. 230
Regolamento recante recepimento della Direttiva 2004/14/CE del 29 gennaio 2004 che modifica la Direttiva 93/10/CEE relativa ai materiali e agli oggetti di pellicola di cellulosa rigenerata destinati a venire a contatto con gli alimenti.
Viene modificata nel dettaglio la legislazione relativa alle pellicole di cellulosa rigenerata, che è un foglio sottile prodotto a partire da cellulosa raffinata ottenuta da legno o cotone non riciclati.
Queste pellicole di cellulosa rigenerata possono essere di tre tipi:
a) non rivestita;
b) con un rivestimento derivato dalla cellulosa;
c) con un rivestimento in materia plastica.
Tali pellicole devono essere prodotte utilizzando solo le sostanze e i gruppi di sostanze elencate nell’allegato I al presente Decreto alle condizioni ivi stabilite.
Le pellicole di cellulosa rigenerata possono essere ricoperte di vernice su uno o su ambedue i lati: diventa così fondamentale garantire che non vi sia contaminazione dei prodotti.
(G.U.R.I. Serie Generale n. 160 del 12/7/2006 pag. 20)
Legislazione: aggiornamento comunitario
Codifica uova
Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova
Per effetto di questo Regolamento a partire dal 1 luglio 2007, si applicheranno precisi obblighi a carico dei produttori e dei centri di imballaggio a garanzia della tracciabilità delle uova destinate al consumo umano.
Le uova possono essere di due categorie, A o B; la prima indica quelle che possono essere destinate al consumo umano o alle industrie agroalimentari, la seconda quelle destinate alla trasformazione industriale.
Le prescrizioni del regolamento valgono esclusivamente per le uova della categoria A, sulle quali va effettuata apposita stampigliatura dal produttore o dal centro di imballaggio, riportante il codice identificativo dell’uno o dell’altro.
Se l’allevamento ha dimensioni contenute (fino a 50 capi)la stampigliatura può essere sostituita con il nome e l’indirizzo del produttore presso il punto di vendita.
Le uova non destinate al consumo umano (categoria B) possono essere commercializzate liberamente, anche se provenienti da paesi terzi, purchè sia precisata la destinazione finale di trasformazione.
Se, invece, le uova da importare sono destinate al consumo diretto, andrà verificato se la normativa del paese d’origine offre sufficienti garanzie di tutela in ragione dell’etichettatura, dei metodi di allevamento ecc.; in caso di esito negativo della verifica, il prodotto viene importato e commercializzato solo per uso industriale.
Le nuove prescrizioni non si applicano ad alcune forme di vendita diretta dal produttore al consumatore finale e in quantità limitate.
(G.U.U.E. serie L n. 186 del 7/7-/2006, pag. 1)
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By Roccandrea Iascone
Italian update
Cosmetic product ingredients
2006/257/EC: Decision of the European Commission dated 9 February 2006 that modifies EC Decision 96/335 that forms the list and common nomenclature of the ingredients used in cosmetic products.
The decision updates the list and common nomenclature of the ingredients used in cosmetic products included in Enclosure 1 to EC Decision 96/335 of the Commission. The list in Enclosure 1 of the Decision has been re-written to reflect information supplied by the European cosmetics industry, represented by Colipa - European Cosmetic Toiletry and Perfumery Association.
The ingredients are listed in alphabetical order using the INCI denominations (international nomenclature of cosmetics ingredients) that represent the common nomenclature to be used for labeling throughout the European Union.
(G.U.U.E series L n. 97 dated 5/4/2006, page 1)
Packaging in contact with food
Changes to Decree 21/03/1973
Ministry of Health Decree4th May 2006, no. 227.
Regulation updating Ministerial Decree of 21st March 1973, disciplining the hygiene of packaging, containers and utensils destined to come into contact with food substances or substances for personal use. Implementing directives 2004/1/CE, 2004/13/CE e 2004/19/CE.
New rules for packaging and for some of the containers and utensils destined to come into contact with food substances, such as plastic forks and plates. The Decree implements some Community Directives and, specifically, Directive 2004/1/CE of the 6th of January 2004, which modifies Directive 2002/72/CE relative to the suspension of the use of diazodicarbonammide as an inflating agent; the Commission’s Directive 2004/13/CE of the 29th of January 2004, which modifies Directive 2002/16/CE regarding the use of some epoxies in materials and objects destined to come into contact with food products, and the Commission’s Directive 2004/19/CE of the 1st of March 2004, which modifies Directive 2002/72/CE, relative to plastic materials and objects destined to come into contact with food products. Consequently changes have been made to the Health Ministry’s decree of the 21st of March 1973. During the various marketing phases of retail sales plastic materials and objects destined to come into contact with food products containing additives described in article 9, comma 2, letter c), must be accompanied by a written statement which provides adequate information, obtained from experimental data or theoretical calculations on the level of specific migration with reference to criteria established by Ministerial Decrees of 27th February 1996, no. 209, 27th November 1996, no. 684 and 23rd July 2003, on those substances subject to restrictions in food products, so as to enable users of these materials and objects to obey the law regarding food products.
Colorings and solvents will not be included in the list of substances that must be declared. The main part of the Ministerial Decree consists of appendices. Indeed, six technical directories replace some of the consolidated regulations implemented by the Ministry of Health Decree of the 15th of June 2000, no. 210.
This measure concerns date stamping, clarifying that the date of filling on food containers may even be substituted by other information which performs the same task but that in any case this information must be supplied immediately to an inspector whenever he or should request it. The Decree came into effect on the 26th of July last year.
However, art. 5 allowed a transitional phase that lasted until the 28th of February 2006 where exceptions were made, particularly in the production and importation of plastic objects which may come into contact with food and which while not conforming to the new dispositions do conform to pre-existing dispositions.
(G.U.R.I. General series no. 159 of 11/7/006, page 4)
Additives
Ministry of Health Decree 8th May 2006, no. 229
Regulation implementing Directive 2003/114/CE which modifies Directive 95/2/CE concerning food additives which are neither colorings nor artificial sweeteners. Update of Ministerial Decree 27th February 1996, no. 209, concerning the discipline of food additives allowed in the preparation and preservation of food substances.
The decree introduces some changes to the Ministerial Decree of the 27th of February 1996, no. 209, in particular for additives and flavours. The addition of a definition of stabilisers, that is a substance which makes it possible to maintain the physical-chemical state of food products, should be noted.
(G.U.R.I. General series no. 160 of 12/7/2006, page 13)
Cellulose film
Ministry of Health Decree 10th of May 2006, no. 230
Regulation implementing Directive 2004/14/CE of the 29th of January 2004, which modifies Directive 93/10/CEE relative to materials and objects in regenerated cellulose film destined to come into contact with foods.
The legislation relative to regenerated cellulose film, a thin sheet produced from a base of refined cellulose obtained from non recycled wood or cotton has undergone detailed changes. These regenerated cellulose films may be one of three types:
a) uncoated;
b) having a coating derived from cellulose;
c) having a plastic coating .
These films must be produced using only substances and groups of substances listed in appendix 1 of the current Decree in addition to respecting conditions established therein.
Regenerated cellulose films can be coated in varnish on one or both sides. This makes it essential for products to be uncontaminated.
(G.U.R.I. General series no. 160 of the 12/7/2006 page 20)
Legislation: Community update
Egg stamping
(EC) Regulation no. 1028/2006 of the Council of 19th June 2006 implementing marketing regulations applicable to eggs.
As a result of this regulation, and beginning on the 1st of July 2007, producers and packaging centres will have precise duties guaranteeing traceability of eggs destined for human consumption.
The eggs may belong to two categories, A or B. The former indicates those which may be destined for human consumption or agrofood industries while the latter indicates those destined for industrial transformation.
Limitations only apply to category A eggs, which must carry the producer’s or the packaging centre’s stamp, with a code identifying one or the other.
If the farm is small (up to 50 head) stamping may be substituted with the name and the address of the producer at the salespoint.
Eggs not destined for human consumption (category B) may be sold freely, even if they come from third countries, as long as their final transformation destination is clearly stated.
If, on the other hand, the imported eggs are destined for direct consumption it should be checked whether the laws of the country of origin offer sufficient guarantees of protection in terms of labeling, breeding methods, etc. If checks find them lacking the product may only be imported and sold for industrial use.
The new limitations do not apply to any form of direct sale from producers to end consumers in small quantities.
(G.U.U.E. series L no. 186 of 7/7/2006 page 1)
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