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STUDIARE PER FARE Aipe analizza il mercato italiano del packaging di polistirene espanso e fa delle proposte concrete per aprire nuove prospettive agli imballaggi di EPS.
Nonostante le sue molte virtù (assorbe gli urti e protegge dall’umidità, è plasmabile, atossico e, soprattutto, leggero), l’imballaggio di EPS stenta a “riagganciare” il trend di crescita sperimentato alla fine degli anni ’90. L’incremento nel costo della materia prima, l’affermarsi di materiali alternativi, ma anche i processi di delocalizzazione in atto in alcuni key sector di sbocco (uno su tutti, quello degli elettrodomestici) fanno da premessa a un quadro del settore stagnante, dove il calo nel consumo annuo di EPS di sformati registrato nel biennio 2004-2005 è compensato solo dalle buone prestazioni dell’imballaggio da tagliato.
In questo contesto si colloca l’attività di Aipe (Associazione Italiana Polistirene Espanso), impegnata nella promozione dell’EPS su più fronti: dalle iniziative volte a promuovere consapevolezza tra operatori e utilizzatori al concreto sostegno alle aziende del settore. A entrambi questi ambiti si ricollega l’incontro “EPS & Imballaggio in Italia - il mercato, le applicazioni, il riciclo”, organizzato a Milano il 28 settembre scorso e aperto tanto alla stampa di settore quanto alle aziende associate.
Riprendendo la metafora nautica usata da Augusto Baruzzi (presidente Aipe) nel discorso di apertura, l’evento ha inteso fare il “punto nave” del settore, individuando le coordinate di riferimento dell’EPS da imballaggio in Italia, per poi tracciare una “rotta sicura” per il futuro. Dopo gli interventi introduttivi di Baruzzi e Natale Santoni (vice presidente Aipe), dunque, l’incontro di settembre ha ruotato attorno a due momenti salienti: l’esposizione dell’indagine condotta da Pack Co. sul mercato dell’imballaggio di EPS in Italia - esaustiva rassegna delle applicazioni esistenti - e la presentazione dei nuovi accordi Aipe/Corepla per il recupero e riciclo dell’EPS, primo passo concreto per migliorare uno dei punti di criticità dell’impiego di polistirene espanso.
Istantanea di oggi
Fermo restando il fatto che l’edilizia continua a essere il maggior consumatore di polistirene espanso, la ricerca condotta da Pack Co. (società di consulenza sul packaging) si è focalizzata su un campione di aziende associate Aipe e impegnate sul fronte imballaggio. I risultati dello studio, esposti da Francesca Mostardini, hanno consentito di definire il trend dei segmenti che compongono la domanda di EPS per imballaggio in Italia, evidenziando le opportunità di sviluppo ma anche i limiti (funzionali ed economici) delle attuali applicazioni.
• Per quanto riguarda l’imballaggio, dunque, il settore degli elettrodomestici bianchi continua ad assorbire considerevoli quantità di EPS (24% della domanda di polistirene espanso in ambito packaging) sotto forma di lastre, angolari, gusci o distanziatori per la protezione delle merci durante il trasporto. Tra gli altri segmenti di punta vanno annoverati quello del cassettame (29%), della componentistica (ovvero packaging di manufatti industriali, 19%) e delle seminiere (14%), seguite dai segmenti del mobile (9%) e degli alimenti (5%).
• Dall’analisi delle quantità di polistirene espandibile acquistate nel periodo 2003-2006, viene confermata la sostanziale staticità di un mercato che, in ogni caso, assorbe il 45,5% delle 138.000 t annue di EPS consumate in Italia.
• L’andamento dei settori di sbocco (mobile/arredo in primis) e la stagionalità della domanda nel segmento chiave del cassettame influenzanoin modo decisivo il consumo di imballaggio.
• L’indagine ha poi chiamato in causa i principali utilizzatori nazionali di imballaggi per elettrodomestici, invitati a esprimersi sui limiti prestazionali del packaging di EPS. La principale carenza emersa è la fragilità: le tensioni che si generano al momento dell’avvolgimento dell’imballo nel film termoretraibile possono infatti portare alla frattura delle lastre, con il rischio che il prodotto venga rifiutato dal punto vendita. Ai manufatti di EPS vengono inoltre imputati l’ingombro eccessivo, che si risolve in costi elevati in fase logistica, la scarsa resistenza al fuoco e, ultimo ma non meno importante, una non semplice gestione degli imballi in fase di raccolta e riciclo.
• Quella dell’impatto ambientale appare del resto come una delle problematiche più sentite dall’intera filiera. Accanto alle attività di comunicazione - indispensabili per liberare l’EPS dalla fama di “prodotto povero” preponderante nella percezione degli utilizzatori - e alla ricerca di nuove applicazioni che accrescano il valore funzionale degli imballaggi, le aziende intervistate hanno infatti ribadito la necessità di un programma di sensibilizzazione sulla sostenibilità ambientale dell’EPS, accompagnato da appropriate iniziative di recupero e riciclo.
Il futuro È nel recupero
Quasi in risposta a quest’ultimo appello è giunta la seconda parte dell’incontro, con l’esposizione dettagliata - a opera di Erica Sala di Corepla - del recente accordo tra Aipe e il Consorzio per il recupero degli imballaggi di plastica. Si tratta di un protocollo d’intesa volto a regolarizzare e agevolare le procedure di conferimento e riciclo dei rifiuti da imballaggio di polistirene espanso.
Un compito, questo, di non semplice realizzazione viste le criticità presentate dal materiale: difficile da compattare e facilmente inquinabile da frazioni estranee, l’EPS non entra nei normali circuiti di riciclo e si contraddistingue anzi per l’estrema eterogeneità del “mercato del recupero” attualmente esistente. In uno sforzo di normalizzazione, gli autori del protocollo si sono quindi messi alla ricerca di una soluzione calibrata, individuando le aree di produzione di rifiuti di EPS più significative e organizzando i relativi sistemi di conferimento in modo che il materiale possa arrivare direttamente al riciclatore, senza siti di stoccaggio o passaggi intermedi. Sono così state create le Piattaforme per rifiuti di imballaggio di polistirene espanso (PEPS), centri qualificati per il recupero di manufatti provenienti sia da raccolta differenziata urbana sia da rifiuti speciali su superfici privati. Il protocollo, ratificato nell’ottobre del 2005, prevede un sistema di convenzioni dirette tra Corepla e le PEPS e definisce le condizioni di ritiro da parte delle piattaforme, gli oneri e i corrispettivi di queste ultime e le specifiche di ingresso del materiale recuperabile. A oggi, lo ricordiamo, sono state sottoscritte sette convenzioni PEPS, operative a partire da giugno 2006.
In queste pagine, alcuni dei progetti vincitori del concorso di design “Nuovi imballaggi in EPS”, organizzato a fine 2005 da Aipe e ADI (Associazione Design Industriale) per promuovere l’impiego del polistirene espanso nel packaging.
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Sinterised Polystyrene Foam (EPS) Setting the course
STUDYING FOR MAKING Aipe analyses the Italian polystyrene foam packaging market and makes some concrete proposals for opening new prospects for EPS packaging.
Despite its many virtues (shock absorption and protection against humidity, mouldability, its being non toxic and aboveall light), EPS packaging is finding it hard going to repeat the growth it enjoyed at the end of the nineties. The increase in raw material costs, the success of alternative materials, but also the process of delocalisation underway in some key outlet sectors (first and foremost household appliances) depicts a stagnant sector, where the drop in yearly consumption of untrimmed polystyrene registered in the two year period 2004-2005 is only offset by the good run of trimmed packaging.
This the not so enthusiastic setting for the activities of Aipe (Associazione Italiana Polistirene Espanso) committed to the promotion of EPS on several fronts: from undertakings aimed at promoting awareness among operators and users to concrete support for the companies in the sector. The encounter “EPS & Packaging in Italy - the market, applications, recycling” , organised Milan 28th
September last and open both to the press as well as to the associated companies featured both these aspects.
Returning to the nautical metaphor used by Augusto Baruzzi (Aipe president) in his opening speech, the event intended to “get the bearings” of the sector, locating the main coordinates of EPS packaging in Italy, to then trace out a “safe course” for the future. After the introductory interventions by Baruzzi and Natale Santoni (Aipe vice president) hence the September encounter rotated around two key points: the exposition of the research carried out by Pack Co. on the EPS packaging market in Italy - an exhaustive review of the existing applications - and the presentation of the new Aipe/Corepla agreements for the recovery and recycling of EPS, first concrete step for improving one of the critical points in the use of polystyrene foam.
Snapshot of today
While the building trade continues to be the biggest consumer of polystyrene foam, the study carried out by Pack Co. (packaging consultancy concern) focussed on a sample of Aipe associate companies committed on the packaging front, The results of the study, presented by Francesca Mostardini, have enabled the definition of the trends of the segments that constitute the demand for EPS packaging in Italy, highlighting the opportunities for development but also the limits (functional and economic) of the current applications.
• As far as packaging is concerned, hence, the white household appliance sector continues to absorb considerable quantities of EPS (24% of the demand of polystyrene foam in the packaging field) in the form of slabs, corner pieces, shells or separators for the protection of goods during transportation. Among the main segments one should list crates (29%), componentry (or that is packaging of industrial manufactured items19%) and seed boxes (14%), followed by the furniture and food segments (9% and 5% respectively).
• From the analysis of the amount of expandable polystyrene purchased in the period 2003-2006, the substantially static nature of the market is confirmed, that at any rate absorbs 45.5% of the 138,000 tons of EPS consumed in Italy yearly.
• The run of the outlet sectors (furniture/furnishing first and foremost) and the seasonal nature of the demand in the key segment of crates decidedly influences the consumption of packaging.
• The study then called upon the main national Italian users of packaging for household appliances, invited to express themselves on the limits in performance of EPS packaging. The main shortcoming that emerged is its fragility: the tension generated at the moment of wrapping the packaging in heatshrink film can in fact lead to the fracture of the slabs, with the risk that the product be rejected at the salespoint. EPS manufactured items are also blamed for being too bulky - leading to high logistics costs, for having poor fire resistance and, last but no less important, EPS packaging is deemed as being problematic to handle in the collection and recycling phase.
• The environmental impact in fact appears as one of the problems most felt by the entire sector. Along with communication - indispensable for freeing EPS from its renown of being a “poor product”, a view that is preponderant in the perception of the user - and the search for new applications that increase the functional value of packaging, the companies interviewed have in fact repeated the need of a program for stimulating awareness as to the environmental sustainability of EPS, accompanied by appropriate undertakings of recovery and recycling.
The future is in recovery
The second part of the encounter almost constituted a response to the above appeal, with a detailed explanation - made by Erica Sala of Corepla - of the recent agreement between Aipe and the Consortium for the recovery of plastic packaging. It is an agreement with the intent of regularising and facilitating the procedures of conferment and recycling of polystyrene foams packaging waste. A task this not easy to carry out seeing the critical features of the material: difficult to crush and easily polluted by extraneous fractions, EPS does not enter into the normal recycling circuits and rather stands out for its extreme heterogeneousness in the “recovery market” that currently exists.
Seeking normalisation, the authors of the protocol set out to find a calibrated solution, identifying and locating the areas of production of EPS waste and organizing the relative systems of conferment so that the material can go straight to the recycler without storage sites or intermediate phases.
Hence the polystyrene foam waste platforms (PEPS) were created, qualified centres for the recovery of items from both segregated municipal collection as well as special waste from private areas. The protocol, ratified October 2005, lays down a system of direct agreements between Corepla and PEPS and defines conditions of withdrawal for the platforms, the costs of and the contributions to be made to the latter and the specifications of admittance for recoverable material. To date seven PEPS agreements have been signed, operative starting from June 2006.
In these pages, some of the winning projects from the “Nuovi imballaggi
in EPS” competition, organized by Aipe and ADI at the end of 2005, to promote the EPS use in packaging.
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Tutti i fronti di Aipe
Fondata nel 1984 con lo scopo di sostenere l’utilizzo dell’EPS, Aipe è operativa in tutti gli ambiti utili alla promozione di tale materiale.
Tra le molte iniziative intraprese a questo scopo ricordiamo il sostegno all’innovazione nelle applicazioni dell’EPS, attraverso il finanziamento di progetti di ricerca e la collaborazione con università e associazioni; la promozione del polistirene espanso con appropriati interventi sugli organi di stampa, ma anche mediante l’organizzazione di convegni e la partecipazione alle fiere di settore; gli accordi con Corepla per favorire la formazione di una rete nazionale per il recupero dell’EPS; le ricerche per analizzare l’impatto ambientale del materiale e, per finire, la partecipazione alle attività dell’associazione europea EUMEPS e ai gruppi di lavoro impegnati nella stesura di norme o leggi nel segmento isolamento termico e acustico, fuoco, riciclo e ambiente.
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All the fronts of Aipe
Founded in 1984 with the purpose of sustaining the use of EPS, Aipe is operative in all the areas useful to the promotion of the said material. Among the many undertakings to this purpose we cite the support for innovation in the application of EPS, through the funding of study and cooperation projects with universities and associations; the promotion of polystyrene foam with appropriate intervention in the press, but also through the organisation of conventions and participation the fairs of the sector; the agreements with Corepla to favour the formation of a national network for the recovery of EPS; the studies in order to analyse environmental impact of materials and, to finish, the taking part at the activities of the European association EUMEPS and other workgroups committed to drawing up the standard provisions in the thermal and acoustic insulating segments, as well as regards firefighting, recycling and the environment. |
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Potrebbe essere... di EPS
Forte del successo ottenuto alla Triennale di Milano, AIPE ha sponsorizzato l’edizione romana di “Oggetti Esistibili - La pubblicità fa design” allestita presso gli ex magazzini generali della capitale nell’ambito di “Roma Design più” (25/5-8/6).
La mostra, organizzata da Total Tool, ha dato forma allo stretto legame tra design e pubblicità riproducendo modelli tridimensionali di 30 celebri campagne pubblicitarie. Componenti d’arredo, prodotti alimentari e cosmetici, imballaggi, capi d’abbigliamento e accessori di moda si sono liberati dalla tv e dalle riviste che li hanno visti nascere per divenire materia reale e tangibile a disposizione dei visitatori. Anche grazie all’EPS.
La quasi totalità di questi “oggetti esistibili” è stata realizzata in polietilene espanso: plasmabile e polivalente, l’EPS si è infatti rivelato il medium ideale per dare “concretezza” alla fantasia dei creativi.
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It could be …in EPS
Bolstered by the success obtained during the Milan Triennial exhibition, AIPE sponsored the Roman edition of “Existable Objects - advertising creates design” set up in the former general stores of the capital under the undertaking “Roma Design più” (25/5-8/6).
The exhibition, organized by Total Tool, has given shape to the close link between design and advertising, reproducing 3D models of 30 famous advertising campaigns. Furnishing components, food and cosmetics products, packaging, clothing and fashion accessories have discarded the TV and the magazines that have seen their coming into being to become real and tangible objects that render themselves up to the viewer. This also thanks to EPS. Virtually all of these “existable objects” have been made in polystyrene foam: mouldable and polyvalent, EPS in fact has shown itself to be an ideal medium for turning creative imagination into real, solid objects.
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