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Ha superato gli obiettivi ufficiali di raccolta e riciclo degli imballaggi dalluminio, consolidato il proprio ruolo di garante e si è affermato in autorevolezza come consulente e partner di imprese e Comuni. Cial festeggia così l'ottimo bilancio 2002 e punta a nuovi traguardi: con più tecnologia e buone azioni.
E.P.
Il prezzo che una fonderia paga, in media, per un chilo di rottame di alluminio di buona qualità è attualmente di 0,60 Euro: un fatto che ha senzaltro contribuito ai buoni risultati conseguiti dal Cial. Il consorzio per il recupero del packaging di alluminio, affiliato al Conai, ha infatti chiuso il 2002 superando gli obiettivi imposti dalla legge, ossia recuperando il 51,4% del materiale immesso al consumo: 30.700 t su 59.800. Si tratta di una cifra su cui vale la pena soffermarsi, non solo perché testimonia un incremento prossimo al 32% rispetto ai volumi del 2001, ma perché fa riflettere sul valore dellalluminio, anche in qualità di rifiuto. Ecco il perché spiegato da Gino Schiona, direttore generale del consorzio, che racconta tra l'altro come cambieranno ancora i modi e i volumi del recupero.
Buono per lambiente
"Uno dei principali plus di questa materia prima sottolinea Schiona è che può essere riutilizzato infinite volte senza perdere le proprietà originali. Infatti, delle oltre 30mila t raccolte lanno scorso nel nostro Paese, 5.000 sono state smaltite per combustione con recupero energetico e 25.700 sono state riciclate meccanicamente e utilizzate per produrre nuovi manufatti. Un altro elemento significativo e motivo di apprezzamento è che limpiego di materia prima seconda permette di risparmiare fino al 95% dellenergia che invece sarebbe necessaria partendo dalla materia prima". In altre parole, citano al consorzio a mo di esempio, riciclando una lattina si risparmia tanta energia quanta ne serve a far funzionare per 3 ore un televisore da 14 pollici.
Di più, i vantaggi per lambiente comprendono anche la riduzione delle emissioni di gas nocivi (CO2) in atmosfera.
"Sulla base degli indicatori dellInternational Aluminium Institute quantifica Schiona abbiamo valutato che, riciclando le 25.700 t di rifiuti di imballaggio, abbiamo risparmiato 112.709 tep (tonnellate equivalenti petrolio) ed evitato la dispersione di 310.360 t di CO2".
lodevole per leconomia
Esiste poi un altro piano su cui si misurano i benefici che derivano dal riutilizzo dell'alluminio. È quello dei vantaggi per la collettività e dunque, indirettamente ma assai concretamente, per i singoli cittadini. Cial, infatti - come gli altri consorzi del sistema Conai sulla base dellAccordo Quadro Anci-Conai - corrisponde ai Comuni e alle municipalizzate una cifra per tonnellata di materiale raccolto, pressato e franco destino (nella fattispecie 398,09 Euro più trasporto), assumendo lonere di queste operazioni e contribuendo così a ridurre la tassa sui rifiuti.
Sul piano prettamente economico, invece, il circuito di raccolta che fa capo a Cial è direttamente impegnato come fornitore di rottame di alluminio alle fonderie. Anche in questo caso, naturalmente, il suo ruolo non è assimilabile a quello di un soggetto privato qualsiasi, assumendo piuttosto il compito di garante di qualità. "Le fonderie italiane spiega Schiona - consumano 750.000 t/anno di alluminio usato, di cui circa 60.000 t costituito da imballaggi. In buona parte si tratta di materiale d'importazione, e dunque più costoso (per gli oneri di trasporto e intermediazione) di quello raccolto dal circuito nazionale. Questo fatto ci rende dei fornitori competitivi, e incoraggia dunque a moltiplicare gli sforzi per incentivare ulteriormente la raccolta. Ma non solo. Nei lotti dimportazione ai materiali pregiati viene spesso mischiata una certa quota di scarti, che dunque vengono pagati più del loro valore. Il fatto che Cial garantisca lomogeneità e il corretto apprezzamento dei rifiuti metallici conferiti ha assunto dunque una rilevanza non solo sul piano etico e del diritto, ma anche su quello assai concreto del mercato".
Circuiti virtuosi
Dal 1997 ad oggi, Cial ha attivato la raccolta in oltre 3.600 Comuni italiani, coinvolgendo 36 milioni di cittadini, pari al 62% del totale. Ha inoltre promosso una collaborazione attiva con 25 fonderie (lintera capacità esistente) e convenzioni con 32 impianti di termovalorizzazione, alimentando lindustria italiana del riciclo che, per quanto riguarda lalluminio, è terza al mondo insieme alla Germania, dopo Usa e Giappone.
La maggior parte del materiale riutilizzato proviene dalla raccolta urbana differenziata e per una quota minore dalle imprese trasformatrici, che inviano gli scarti di lavorazione direttamente in fonderia, autocertificando le quantità e tipologie di materiale venduto (in questo caso il Cial è tenuto a verificare). "Visto lobiettivo primario di massimizzare il recupero dichiara al riguardo Schiona Cial si pone al servizio di entrambi gli attori, i Comuni come le imprese private, mettendo a disposizione le proprie competenze sul piano tecnico, tecnologico e della comunicazione. Ma se le aziende sono, perlopiù, ben strutturate e richiedono un impegno relativamente contenuto, i Comuni hanno invece ancora bisogno di molto aiuto, sia in termini di consulenza che di servizi. Il consorzio si è dunque strutturato di conseguenza, proponendosi come partner a tutto campo, e cercando dove possibile di ottimizzare le risorse, come suggerito dalla costituzione dei famosi ATO (Ambiti Territoriali Ottimali). Lo possiamo fare con tanta efficacia sia perché disponiamo di tutte le competenze necessarie sia perché - non dimentichiamolo - siamo soggetti giuridici senza fini di lucro e con Statuto approvato dai Ministeri, dunque totalmente al servizio del sociale. I proventi derivati dalla vendita dei rifiuti dalluminio vanno a coprire i costi di raccolta e trattamento, nonché le campagne di comunicazione rivolte alla cittadinanza per far comprendere perché, dove e come portare gli imballaggi usati".
Buone azioni e altri progetti
Servizio e concretezza sono di fatto i caratteri che distinguono le iniziative del Cial sul territorio, come dichiara il responsabile comunicazione del consorzio, Stefano Stellini. "Abbiamo deciso di mettere in campo solo azioni mirate a promuovere fattivamente la raccolta presso i cittadini, e a migliorarne i risultati dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Inoltre, stiamo intensificando limpegno rivolto alle scuole, offrendo agli editori documentazione e idee utili a coinvolgere alunni e insegnanti, e sfruttando ancora quello straordinario volano che è il Giro dItalia di ciclismo, per contattare, tappa dopo tappa, le scuole coinvolte con il concorso Ciclo e Riciclo. Per quanto riguarda, invece, le imprese, grazie al ruolo ufficiale super partes e alla capacità di mettere in campo idee e competenze tecniche, il Cial è ormai considerato un marchio di qualità, e sempre più di frequente viene coinvolto come consulente e partner nelle varie iniziative private di recupero e riciclo. Così, assieme a Bialetti - prosegue Stellini - abbiamo avviato una sorta di rottamazione di vecchie padelle presso un circuito convenzionato di punti vendita garantendo il riciclo del materiale raccolto, mentre con diverse catene della grande distribuzione stiamo lavorando per abbinare raccolte speciali di imballaggi dalluminio con campagne di raccolta punti".
Ma in futuro è sul piano etico, della solidarietà e della partecipazione, che Cial conta di attivare le iniziative più clamorose.
"Il raggiungimento degli obiettivi di legge non è che il primo passo di un cammino idealmente volto a valorizzare tutto il materiale immesso al consumo", dichiara Schiona. "Le nostre priorità sono dunque di avviare la raccolta nelle aree di crisi, al Centro e al Sud del Paese, e di incentivare anche il recupero delle frazioni minori di materiale, partendo dalle scorie di combustione e dallalluminio contenuto nel rifiuto indifferenziato. Inoltre intendiamo incentivare una più spinta automazione della selezione pre-trattamento, con tutte le tecnologie e gli strumenti disponibili. Quanto, invece, alle campagne rivolte ai cittadini al pubblico, abbiamo rilevato il grande successo delle raccolte promosse assieme alle associazioni del volontariato per finanziare opere di pubblica rilevanza e utilità: dalle borse di studio in implantologia per ricerche in campo medico, allacquisto di automezzi per il trasferimento gratuito di anziani bisognosi di cure, fino alla promozione della donazione del sangue. Tanto che nel futuro prossimo ci riferiremo con molta maggiore attenzione al mondo del Volontariato e delle Onlus, mediatori eccellenti e trasversali di valori e informazioni. Oggi stiamo lavorando per ottenere la certificazione Emas - legata alla dichiarazione pubblica degli obiettivi ambientali e sociali e ai risultati conseguiti - a testimonianza dellimpegno che Cial intende assumere su questo terreno".
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Ethics and aluminium
Having superseded its official aluminium packaging collection and recycling objectives, consolidated its role as garantor and having firmly established its position as consultant and partner of concerns and municipalities, the Cial is celebrating its excellent balance for 2002 and aims at new attainments: this by way of more technology and meritous action. E.P.
0.60 Euros is currently the average price paid by a foundry for a kilo of good quality aluminium scrap: a fact that without a doubt has contributed to the sterling results achieved by the Cial.
The consortium for recovering aluminium packaging and Conai associate in fact closed 2002 surpassing the objectives laid down by law, or that is the recovery of 51.4% of the material placed on the market: 30,700 tons out of 59,800. This is a figure that it is worth pondering over, not only because it bears witness to an increase close on 32% compared to volumes in 2001, but it also allows one to reflect on the value of aluminium in terms of waste.
Gino Schiona, who heads the consortium, explains why and tells us among other things how the ways and volumes of recovery will change.
Good for the environment
One of the main plus points of this raw material Schiona states is that it can be reused an infinite amount of times without losing its original properties. In actual fact, out of the over 30 thousand tons collected last year in Italy, 5,000 were disposed of by combustion with regeneration and 25,700 were recycled mechanically and used for producing new goods items. Another important element to be appreciated is that the use of secondary raw materials enables a saving of up to 95% of the energy that would be needed if starting off from raw materials true and proper. In other words, as they tell us at the consortium, for example, recycling a tin can means saving the same amount of energy that one would need to run a 14 TV for three hours.
On top of that, the advantages for the environment also include the reduction of harmful atmospheric gas emissions (CO2). On the basis of the International Aluminium Institute indicator Schiona goes on to say we rated that in recycling 25,700 tons of packaging waste, we have saved 112,709 equivalent tons in petrol and avoided the dispersion of 310,360 tons of CO2".
good for the economy
There is then another level on which the benefits deriving from the reuse of aluminium are measured. It is that of the advantages for the community and hence, indirectly and concretely, for each member of the general public. In fact the Cial like other consortiums of the Conai system on the basis of the general Anci-Conai agreement pays the municipalities and municipalized companies an amount per ton of material collected, pressed and free to destination (meaning 398,09 Euros plus transport), practically subsidising these operations and thus contributing to reducing the tax on waste.
On the strictly economical side of things, the collection circuit headed by Cial is directly committed as a supplier of aluminium scrap to the foundries. Here too though its role is naturally not like that of any private concern, rather taking on the role of a garantor of quality. As Schiona states, Italian foundries consume 750,000 tons/yr of used aluminium, 60,000 of which constituted by packaging. For the most this is imported material, hence more costly (in terms of transport and trading costs) than that collected on the Italian circuit. This fact turns us into competitive suppliers, and hence encourages us to multiply our efforts to further incentivate collection. But not only that. A certain amount of scrap is often mixed with the imported lots of quality material that is hence paid more than its value. The fact that the Cial guarantees the homogenuousness and correct pricing of the scrap handed over has not only taken on an importance on the ethical and legal side of things, but also on the very concrete market side of things.
Virtuous circuits
From 1997 to today, Cial has activated collection in over 3,600 Italian municipalities, involving 36 million citizens, standing at 62% of the total. It has also promoted active cooperation with 25 foundries (the entire existing capacity) and conventions with 32 regeneration works, supplying the Italian recycling industry, that as far as aluminium is concerned is third in the world alongside Germany, after the USA and Japan.
Most of the reused material is from segregated municipal waste collection, a smaller amount coming from the converting concerns that send their processing waste directly to the foundry, autocertifying the quantity and the type of material sold (here the Cial is required to carry out checks). As Schiona declared given the primary objective to maximize recovery the Cial places itself at the service of both elements, the municipalities as well as the private concerns, making its own technical, technological and communication knowhow available.
But if for the most the companies are well structured and require a relatively limited commitment, the municipalities still need a lot of help, both in terms of consultancy and in terms of service. The consortium has hence been structured consequently, offering itself as an all-round partner, and trying where possible to optimize resources as suggested in the forming of what are known as ATOs (optimum territorial environments).
We can do it with great effectiveness both because we have all the knowhow needed, and because let us not forget we are legally a non profit-making organization with a Statute approved by the Ministry, hence constituting a social service.
The profits deriving from the sale of aluminium waste go to cover the costs of collection and processing, as well as the publicity campaigns aimed at the public, informing why, where and how to bring the used packaging.
Good actions
and other projects
Service and concreteness are in fact features of Cials operations, as the communication & publicity head of the consortium Stefano Stellini declares. We have decided to only actually field actions aimed at promoting collection by the public, and to improve results from a quantitative and qualitative point of view. As well as that we are intensifying our commitment to schools, offering publishers documentation and ideas for involving students and teachers, and carrying on exploiting that great driving force that is the Giro DItalia, the round-Italy cycle race, contacting the schools involved with the competition Cycle and Recycle after each leg of the race. In turn, as far as the companies are concerned, thanks to our official supra partes role and to our capacity to field technical ideas and knowhow, the Cial is now considered a quality mark, and is being evermore frequently involved as a consultant and partner in the various private recovery and recycling undertakings. Thus along with Bialetti Stellini goes on we have started up an agreement for scrapping old pans in a circuit of salespoints, guaranteeing the recycling of collected material, while with different chains of broadscale distribution we are working to combine the special collection of aluminium packaging with a gift stamp campaign.
But Cials future undertakings are liable to be on the ethical side of things, in terms of solidarity and participation.
The attainment of the objectives laid down by law is the first step along a path ideally aiming at exploiting all material placed on the market Schiona goes on to say. Our priorities are hence to start up collection in the crisis areas in central and southern Italy, and to also incentivate the recovery of the smaller fractions of material, starting off from combustion waste and from the aluminium contained in unsegregated waste. As well as that we are incentivating greater automation of the pre-processing selection, with all the technologies and tools available. As far as the campaigns involving the general public are concerned, we have noted the great success of the collection promoted along with the voluntary associations to fund works of public importance and for the public good: from the grants for systems for medical research to the purchase of vehicles for transporting the aged in need of medical assistance, up to the promotion of blood donations. To the point where in the near future we will be evermore turning to the world of the voluntary and non-profitmaking associations such as Onlus, excellent mediators of values and information. To date we are working towards Emas certification related public declaration of environmental and social objectives and to the results achieved - to bear witness to the commitment that Cial intends taking on in this field.
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Dati e trend del pack di alluminio
Limballaggio di alluminio costituisce una tipologia di confezionamento - solo primario - in tendenziale (seppur moderata) crescita, e in continuo sviluppo tecnologico. Questo si traduce soprattutto nel contenimento dello spessore, e dunque del peso, dei contenitori (anche del 20%, come nel caso della lattina, arrivando a 13-14 g), nellevoluzione funzionale ed estetica delle forme, e nel perfezionamento delle tecnologie di rivestimento. Le confezioni realizzate con questo materiale sono per circa il 50% rigide e comprendono lattine, bombolette aerosol e scatolette per alimenti, equamente ripartite fra consumo domestico e canale Horeca. Troviamo poi imballaggi semirigidi - ossia tubetti, vaschette, tappi a vite, ecc. - che rappresentano il 23% del totale, seguiti da un 15% di accessori e altri manufatti, mentre ciò che resta (dunque il 12% circa) è costituito da foglio sottile di alluminio e altre tipologie simili che fanno capo alla famiglia degli imballaggi flessibili. In Italia lanno scorso, notoriamente caratterizzato da congiuntura riflessiva, limmesso al consumo è aumentato dell1% circa, attestandosi sulle 59.800 t. Tuttavia, sottolineano al consorzio, vista la continua riduzione di peso dei contenitori, questa crescita risulterebbe assai più sensibile se guardassimo al numero complessivo di pezzi prodotti. Lo sviluppo ha interessato soprattutto lattine e scatolette, di cui sono apprezzati la shelf life prolungata - che fra laltro limita anche il ritiro dei prodotti scaduti dal circuito commerciale - la leggerezza, i plus estetici e di convenienza economica. Buon ultimo, lo smaltimento di questo tipo di contenitori, rigorosamente monomateriale, senza etichette né chiusure, è assai facilitato. Per gli stessi motivi sono in crescita altre tipologie di prodotti, fra cui le chiusure dalluminio per bottiglie di vetro (ma anche di PET) e le lattine per bevande: un mercato che si sta mostrando vitale e fantasioso, e che rappresenta un ulteriore sbocco dalle potenzialità interessanti.
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Alu pack figures and trends
Aluminium packaging constitutes a packaging type solely primary that is on the increase (even if moderately), and that is continuously undergoing technological development. This aboveall translates into containment of thickness, and hence of weight, of the containers (even in terms of 20%, as in the case of cans, attaining 13-14 g), in the functional evolution of aesthetics and shapes, and in the perfecting of the coating technology. The packs made using this technology are 50% rigid and include cans, spraycans and food tins, equally distributed between domestic consumption and the Horeca channel. Then there are semirigid packs or that is tubes, trays, screwcaps etc, - that account for 23% of the total, followed by a 15% of accessories and other manufactured items, while the remainder (around 12%) is made up of aluminium foil and other similar types that come under the flexible packaging family.
In Italy last year, notoriously featuring a general downswing on the market, the aluminium packaging placed on the market increase by around 1%, standing at around 59,800 t. All the same, the consortium underlines, given the continuing reduction in weight of the containers, this growth is a lot greater if we look at the overall number of pieces produced. This growth has aboveall affected cans and tins, where the prolonged shelf-life that among other things limits the withdrawal of products beyond their best-before date from the trade circuit lightness, the aesthetic and economic plus points and low price are all appreciated. Last but not least, the disposal of this type of container, rigourously monomaterial, without either label or closures, is a lot easier. Growth in the other types of products, among which aluminium closures for glass bottles (but also PET) and beverage cans is for the same reason: a market that is showing itself to be lively and full of imagination, and that stands as a further outlet with interesting potentials.
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