Food: settore di punta per quanto concerne limpiego di imballaggi, sia dal punto di vista delle quantità che per l'estrema varietà di tipologie richieste. Dati e tendenze di mercato. Plinio Iascone
Le aree merceologiche prese in esame nel corso di questa trattazione sul packaging destinato agli alimenti sono trenta (ognuna delle quali costituita da vari "sotto settori"), che coprono il 70% del food immesso al consumo e che sono oggetto di monitoraggio da parte dell'Istituto Italiano Imballaggio. È doveroso precisare che, in questo contesto, non viene analizzato né l'andamento del beverage né quello delle materie prime e dei semilavorati impiegati per produrre i diversi prodotti alimentari.
Si tratta comunque di un campione settoriale estremamente significativo, che esprime una produzione di 49 milioni di tonnellate (su una produzione globale alimentare italiana di 70 milioni di tonnellate, con prodotti immessi alla vendita destinati alle famiglie e catering), per la cui movimentazione sono necessarie 4.363.000 tonnellate di imballaggi.
Nel computo sono compresi sia gli imballaggi a perdere che quelli a rendere, nonché i primari, i secondari e da trasporto. Larea di mercato del food assorbe il 30% circa del totale di imballaggi utilizzati per il confezionamento e la movimentazione di tutte le merci.
Gli imballaggi, in sintesi, trovano i maggiori sbocchi nei seguenti comparti: prodotti ortofrutticoli freschi (35%), sfarinati vari (9%), pasta, prodotti da forno e dolci (8,5%), ortaggi e frutta conservata (5,5%), carni fresche e trasformate (5%), derivati del latte (3%), arrivando a una quota globale del 66%. Il restante 34% viene assorbito da unaltra miriade di settori.
Il confezionamento
Nell'ultimo triennio il trend di sviluppo dell'impiego di imballaggi, sempre con riferimento ai settori monitorati, è del 4% medio annuo a fronte di una crescita del settore alimentare del 3,5% medio annuo.
Il maggiore tasso di sviluppo del consumo di imballaggi è motivato essenzialmente da un progressivo aumento dei prodotti porzionati messi in vendita confezionati: formaggi, salumi, prodotti ortofrutticoli, ecc. Gli imballaggi primari impiegati per il confezionamento degli alimenti presentano aspetti molto interessanti in termini di funzioni d'uso.
Gli imballaggi primari devono soddisfare diverse esigenze, alcune condivise con altre categorie di prodotti (come la protezione in fase di trasporto) altre più specifiche.
A livello generale, gli imballaggi alimentari devono garantire la perfetta conservabilità del prodotto e devono diventare strumenti di marketing e di
comunicazione.
Devono però anche facilitare il consumatore, al momento dell'uso del prodotto confezionato.
Se consideriamo l'evoluzione del mix del packaging nei diversi settori, gli imballaggi primari utilizzati nell'area food sono caratterizzati da grande dinamismo. I frequenti cambiamenti derivano dal ricorso al packaging come strumento di marketing, nonché dall'incessante evoluzione dei prodotti alimentari (ortaggi della quarta gamma, prodotti con shelf life ridotta, ecc.), nonché dalle richieste da parte del consumatore di imballaggi con elevati contenuti di servizio.
In sintesi, un imballaggio utilizzato per il confezionamento di un alimento deve dunque garantire sicurezza sotto il profilo microbiologico, nonché la sua gradevolezza dal punto di vista sensoriale. Al contempo deve assicurare comodità d'uso e praticità, pur mantenendo un costo contenuto. Per quanto concerne le altre due categorie di imballaggi, i secondari (cluster, astucci, ecc.) sono strettamente collegati ai primari, poiché costituiscono l'unità di vendita e quindi assolvono a un'importante funzione di comunicazione, e i terziari per il trasporto (cassette di cartone ondulato, pallet, cassette di legno e plastica) soddisfano importanti funzioni logistiche.
Imballaggi cellulosici
La filiera degli imballaggi cellulosici vede lo share del food al 30%. Il cartone ondulato è il più diffuso e il food assorbe il 28% del suo utilizzo, di cui l'8% interessa i prodotti ortofrutticoli. Se ci riferiamo agli astucci pieghevoli, lo share dell'area alimentare sale al 48% circa. Per quanto concerne ai sacchi di elevata capacità, l'alimentare rappresenta il 38%.
Gli imballaggi impiegati nel settore alimentare (con riferimento ai settori monitorati) raggiungono 1.356 mila tonnellate.
Il cartone ondulato, in funzione di imballaggio da trasporto, rappresenta il 48% e sta trovando nuove applicazioni, ad esempio come espositore.
Il restante 52% è costituito da una vasta gamma di imballaggi cellulosici quali astucci pieghevoli, sacchetti, incarti, sacchi grandi, scatole di cartoncino teso ecc. L'area dei prodotti da forno della pasta dei surgelati dello zucchero e degli sfarinati sono tra i principali settori di utilizzo.
Imballaggi di plastica
Questi imballaggi trovano, nel settore alimentare, una delle maggiori aree di impiego.
La gamma è estesissima: film da trasporto, film da incarto, contenitori, accessori, vaschette, sacchi e sacchetti, tubetti flessibili, ecc. Lo share del food è valutato nel 37%.
Facendo riferimento ai soli poliaccoppiati flessibili, lo share del food sale al 79,5%! Prodotti da forno, paste alimentari, surgelati, salumi e caffè sono i settori di punta in termini quantitativi.
Gli imballaggi di plastica impiegati nell'area food, sempre in relazione ai settori monitorati, ammontano a 808 mila tonnellate (compreso le cassette a rendere).
L'utilizzo degli imballaggi in plastica presenta tassi di sviluppo interessanti in questa area di mercato.
La loro crescita dipende dalla loro versatilità e rapidità di risposta alle nuove esigenze di confezionamento: il porzionato confezionato, la crescita dei piatti pronti sia nella linea del refrigerato che in quella dei surgelati, i prodotti ortofrutticoli della quarta gamma ecc.
Gli imballaggi di acciaio
Con 269 mila tonnellate impiegate, presidiano da anni l'area alimentare:
imballaggio "storici", dunque, ma sempre molto validi e apprezzati.
Il loro impiego è particolarmente significativo nei settori delle conserve vegetali e in quelle ittiche.
Troviamo le scatole di acciaio anche nei settori del pet food, del caffè, dei sughi dei piatti pronti, nei sottolio e sotto aceto, ecc.
L'imballaggio d'acciaio, sotto forma di chiusura, è anche presente abbinato ai vasetti di vetro. Il 52% della produzione di imballaggi di acciaio è destinata al settore alimentare.
Imballaggi di vetro
L'area food, da sempre, consuma sostanzialmente i vasi (90%), raggiungendo volumi pari a 328 mila tonnellate.
Imballaggi di alluminio
Lo share di mercato dell'area alimentare, in relazione agli imballaggi di alluminio, raggiunge il 30%.
Le quantità utilizzate nel settore alimentare raggiungono le 23 mila tonnellate, in particolare destinate alle conserve ittiche, alla carne in scatola, al pet food, ai piatti pronti e alla gastronomia, nonché ad altri settori minori. Leggerezza unitamente alla robustezza ne fanno un prodotto molto valido.
Imballaggi di legno
Gli imballaggi di legno utilizzati dal settore alimentare ammontano a 1.579 migliaia di tonnellate e interessano i pallet (essenzialmente a rendere) e le cassette per i prodotti orto frutticoli.
L'area food ne assorbe il 39% circa, di cui il 14% interessa il settore dei prodotti ortofrutticoli (cassette) e il restante 25% riguarda i pallet.
L'impiego delle cassette è da anni in progressiva diminuzione a seguito della sostituzione con le cassette di plastica e di cartone ondulato.
Per quanto concerne i pallet sono in aumento gli EPAL a rendere.
PIinio lascone
Istituto Italiano Imballaggio
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Food packaging
Food: a leading sector when it comes to using packaging, both in terms of quantity and the extreme variety of types it requires. Data and market trends.
Plinio Iascone
Thirty goods areas have been considered in this look at food packaging (each in turn consisting of various "sub-sectors"), covering 70% of food products placed on the market, and monitored by the Istituto Italiano Imballaggio. It should be noted here that trends in the beverage sector have not been analysed here, not have those for raw materials and semi-finished products used to produce the various food products.
This is, even so, an especially meaningful sample of sectors, totalling some 49 million tons in output (against total Italian food production of 70 million tons, with products sold for home consumption and the catering industry), requiring 4,363,000 tons of packaging.
The figures include both disposable and returnable packaging, primary, secondary and for transport. The food market absorbs about 30% of all packaging used by the entire goods packing and handling industry.
Put briefly, most packaging is used in the following segments: fresh market garden produce (35%), various flour products (9%), pasta, bakery products and confectionery (8.5%), preserved fruit and vegetables (5.5%), fresh and processed meat (5%) and milk derivatives (3%) making a total of 66%. The remaining 34% is used for a wide range of different sectors.
Packaging
Mean annual growth in the use of packaging over the last three years (again with regard to those sectors monitored) is 4%, compared to mean annual growth in the food industry of 3.5%.
This higher growth in packaging is mainly due to a continuous rise in the popularity of pre-packed portioned products: cheese, cold cut meats, fruit and vegetables, etc.
Primary packaging used in packaging food products present very interesting aspects in terms of use functions.
The characteristics of primary packaging used for the food sector must satisfy various needs, some in common with other categories (such as protection during transit), others specific to each segment.
Generally speaking, food packaging must guarantee the perfect preservation of the product and must also be capable of acting as a marketing and communication tool. It must also make it easier for the consumer to use the packed product at the moment of consumption. When one considers the evolution of the packaging mix in the various sectors, the primary packaging used in the food area is particularly dynamic. Frequent changes arise from the need to use packaging as a marketing tool, not to mention the incessant evolution of food products (washed and cut vegetables, products with a reduced shelf-life, etc.) and consumer demand for packaging with a high content of service.
In other words, packaging used to pack food must guarantee both microbiological safety and sensorial attractiveness. It must also ensure ease of use and practicality, while still remaining low cost.
As far as the other two packaging categories are concerned, secondary packaging (clusters, cases etc) is strictly associated with primary, in that it constitutes sales units and hence carry out an important communicative function, and tertiary transport packaging (corrugated cardboard boxes, wood and plastic crates) both fulfil important logistical functions.
Cellulose packaging
Foodstuffs account for 30% of usage in the cellulose packaging sector.
If one looks at the main cellulose packaging types, corrugated cardboard (accounting for about 70% of all cellulose packaging), the food market consumes 28%, with 8% used for market garden produce.
Staying with cellulose packaging, the food industry's share of the folding box sector is roughly 48%. The food industry also uses 38% of all big bags and sacks.
The type of packaging most used by the food industry in terms of weight is cellulose packaging: 1,356 tons/000.
Corrugated cardboard, as for shipping, accounts for 48%.
New applications are currently being found for corrugated cardboard, as display stands for instance.
The remaining 52% consists of a vast range of cellulose packaging, such as folding boxes, bags, wrapping paper, big bags, flat card cartons, etc.
The bakery products, pasta, frozen food, sugar and flour sectors are the main areas of use.
Plastic packaging
Plastic packaging is used widely in the food sector.
The food industry accounts for 37% of the plastic packaging market.
Plastic packaging comes in a broad variety of families: trays, baskets, tubs, flacons, tubes, bags, closures, automatic wrapping, shipping film, etc. The share of the food industry is rated at 37%.
The food industry is the major user of flexible polylaminate packaging: 79.5%!
Bakery products, pasta and dough products, frozen food, processed pork and coffee are the sectors that use the greatest amounts.
The amount of plastic packaging used by the monitored sectors comes to 808 tons/000 (including returnable crates).
The range of plastic packaging is extremely broad: shipping film, wrapping film, containers, accessories, trays, bags and sacks, etc.
Great use is made of plastic packaging in this market with impressive growth figures due to their versatility and fast response to new packing needs: pre-packed portions, the rise in popularity of ready meals (both chilled and frozen), washed and cut fruit and vegetables, etc.
Steel packaging
Steel packaging (with usage of 269 tons/000) has been used for many, many years in food packaging. A classic form of packaging, therefore, but one that's still valid and much appreciated today.
Steel packaging is used considerably for canned fish and vegetables.
Steel cans are also used for pet food, coffee, sauces, ready meals, oil preserves and marinated food, etc. Steel packaging is also used in the shape of closures combined with glass jars. 52% of all steel packaging is used by the food industry.
Glass packaging
The food area has always been the main consumer of jars (90%), attaining volumes of 328,000 tons.
Aluminium packaging
The food industry's share of the Aluminium packaging market is 30% (not including polylaminate packaging with aluminium foil). Most aluminium packaging is used by the drinks industry.
Aluminium packaging (23 tons/000) is much used for canned fish and meat, petfood and other minor sectors.
Lightness and strength make this a very valid product.
Wood packaging
The 1,579 tons of wooden packaging is used by the food industry: pallets (mostly returnable) and crates for fresh fruit and vegetables.
The food area absorbs around 39%, 14% of which accounted for by the market garden produce sector (crates) the rest concerning pallets.
The use of wooden crates has been falling consistently over recent years as a direct result of their being replaced by plastic and corrugated cardboard alternatives. Returnable EPAL pallets are on the increase.
Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio
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