Anche per oggi si vola

L'editoriale di Stefano Lavorini.

Piaccia o non piaccia, il packaging è il nuovo linguaggio universale della società dei consumi, per la sua capacità di parlare a tanti, a tutti, anche se con accenti sempre diversi.

Può variare il significato… ma il significante - l’imballaggio - resta in ogni caso un mezzo potente di comunicazione che, di volta in volta, parla di bellezza, di qualcosa di impalpabile come un gusto e un profumo, o ancora, di una speranza, che al di là delle brutture dei tempi, ci riporti a un mondo migliore, smentendo così la funzione utilitaristica del prodotto per conferirgli le caratteristiche insospettabili del desiderio.

Per chi produce materiali e macchine, l’imballaggio dovrebbe essere quindi lo strumento per “volare alto”, per assolvere al compito di fare impresa coniugando economia ed ecologia, profitto e attenzione al sociale. Sono sempre più numerose le aziende che mettono al centro del loro impegno lo sviluppo sostenibile, superando un approccio parziale alle tematiche ESG, di sovente ancora troppo concentrate sull’aspetto ambientale e spesso ridotte alla valutazione della carbon footprint, senza considerare le sfide sociali, di governance e le loro reciproche interconnessioni.

In questo panorama c’è chi continua a inventare la propria leggerezza per riuscire a volare, come Boxmarche che, puntualmente da 20 anni a questa parte, presenta il suo Living Company Report, documento di rendicontazione che integra bilancio di esercizio e bilancio di sostenibilità. E questo a dispetto del fatto che si tratta di una cartotecnica, con un valore della produzione 2022 di poco superiore ai 14 milioni di euro…

Il modo di essere e di fare impresa di Boxmarche è spiegato con chiarezza nella lettera agli stakeholder del presidente dell’azienda, Tonino Dominici, dove si legge, tra l’altro:

«L’organizzazione dell’impresa moderna deve essere suddivisa in tre categorie ben distinte per ruoli e funzioni. Il capitale imprenditoriale responsabile delle decisioni strategiche, il capitale organizzativo manageriale con competenze della gestione operativa […] e il capitale relazionale che comprende l’insieme delle risorse intangibili dedicate ai rapporti con i portatori di interesse. È evidente che una struttura che presenti queste competenze con un elevato grado di specializzazione sia appannaggio di imprese medio-grandi. Nel caso delle piccole imprese, invece, queste competenze sono sviluppate in modo embrionale e per lo più concentrate in una sola figura, quella dell’imprenditore/proprietario […]. È però anche vero che la concentrazione dei poteri di controllo e gestione, così come delle competenze strategiche nelle mani di una sola figura, se da una parte può presentare notevoli vantaggi della “catena corta” di comando (flessibilità, tempestività delle decisioni, assenza di conflitti), dall’altra potrebbe rappresentare un ostacolo al cambiamento organizzativo-culturale, necessario per tenere l’azienda al passo con il progresso tecnologico che la competizione globale richiede. Consapevole di ciò, Boxmarche ha avviato già da qualche anno il progetto “Fabbrica Comune”, un percorso di sviluppo delle conoscenze, competenze, responsabilità dei propri collaboratori, che si propone di approdare a una trasformazione verso un modello organizzativo a matrice-partecipativo, privilegiando la gestione in team».

Concetti ribaditi, con altri toni, anche da Claudio Carattoni, CEO del Gruppo SIT (packaging flessibile), invitato a contribuire al Living Company Report.

Nel suo intervento ha richiamato le trasformazioni che hanno portato SIT da un fatturato 1994 di circa 10 milioni di euro con 50 persone, agli oltre 235 milioni di euro del 2022 realizzati in 5 siti produttivi con quasi 800 collaboratori, sottolineando come tutto sia ovviamente cambiato, ma non lo spirito che ha sempre animata l’azienda e che si è via via sempre più radicato nella cultura organizzativa.

Per questo, conclude Carattoni:

«L’augurio che faccio […] è che la nostra esperienza lavorativa non si svilisca a una mera necessità di sostentamento economico, ma sia parte della nostra armonia di vita ove, in un clima positivo e di fiducia, ognuno di noi possa contribuire a fare con amore ciò che sa far meglio, nel rispetto del nostro fragile pianeta e sapendo di poter contare l’uno sull’altro. E che ogni giorno ognuno di noi possa sentirsi nel posto giusto!».

BOXMARCHE HIGHLIGHTS 2022
Stabilimenti: Corinaldo (AN) e Pergola (PU)
Formazione (negli ultimi 3 anni): 7.727ore = 269mila euro
Valore della produzione: 14.430.884
Collaboratori: 76, di cui 59 dipendenti
Investimenti in tecnologie nel triennio 2020/2022: 7.349.097 euro

Il nostro network