Il mercato europeo della robotica ha un player in più

Alla scoperta di Jaka Robotics con il country manager Giacomo Mariotti, che ne sta curando in particolare l’approdo e la diffusione in Italia.

Maria Costanza Candi

Just Always Keep Amazing: ecco il significato nascosto nell’acronimo che compone il nome di Jaka Robotics, spin off dell’Università di Shanghai nata nel 2014 per meravigliare e che oggi conta oltre 10.000 robot installati in tutto il mondo, 600 dipendenti e una sede tedesca, a Norimberga, che svolge il ruolo pienamente operativo di headquarter del mercato europeo.

Il motto aziendale, che recita “free your hands”, racconta di una mission che intende la robotica come strumento unico di collaborazione con le persone, per alleggerirle dal peso di mansioni ripetitive e faticose, per di più a basso valore aggiunto.

Crescita esponenziale e partnership di alta gamma

La storia di Jaka Robotics sul mercato è caratterizzata da una crescita costante, partita dalla Cina, estesa nel sud est asiatico e giunta poi in Europa nel 2022 tramite la sede tecnico/ commerciale in Germania. Una dislocazione geografica che permette di seguire i clienti sotto ogni aspetto, offrendo assistenza costante e tempi di fornitura assolutamente competitivi, in virtù del ricorso a un corriere espresso aereo per le consegne.

Il service italiano, sviluppato con la collaborazione di partner autorizzati al service level II, garantisce l’affiancamento costante al cliente e una filiera cortissima fatta di interlocutori altamente professionali.

«In Europa possiamo contare sulla collaborazione di professionisti in ogni paese» racconta Giacomo Mariotti, che da luglio 2023 occupa la posizione di country manager per Jaka Robotics. «E questo ci permette di collaborare a stretto contatto con i system integrator nello sviluppo dei progetti, seguendo i clienti passo a passo, secondo una filosofia che non punta a distribuire semplicemente il prodotto ma a fare parte integrante dello sviluppo del business dei nostri utilizzatori, in qualità di acceleratori di innovazione. Stiamo lavorando molto anche sulle partnership, con player di alta gamma come OnRobot, con cui abbiamo stretto un accordo in particolare per lo sviluppo di kit plug and play nel machine tending sulle varie applicazioni, a cui seguiranno palettizzazione e fine linea. Abbiamo più di 300 partner a livello europeo che collaborano con noi e forniscono organi di presa, sistemi di visione, assi lineari e software, con l’obiettivo di creare un ecosistema di soluzioni semplificate, ideali per i clienti. Schneider Electric, ad esempio, ha di recente inserito un nostro braccio collaborativo a catalogo, dimostrando che la tecnologia Jaka è pronta per il mercato europeo grazie all’ampia gamma di testing e certificazioni, vincolanti o facoltative che siano».

Da ricordare che, in Europa, oltre all’assistenza tecnica Jaka Robotics garantisce anche un supporto applicativo pre-vendita, che prevede simulazioni e studi sui progetti. Con la sua Academy online, inoltre, offre alta formazione gratuita in tutte le fasi di gestione del prodotto fin dalla prima installazione, senza che questo escluda percorsi personalizzati definiti sul campo in base alle specifiche esigenze del cliente.

Zu, Pro, MiniCobo: soluzioni per tutti i mercati (anche il food serving)

Come sappiamo i cobot sono robot a 6 assi pienamente collaborativi, che permettono di esimere l’operatore dai lavori più pericolosi e ripetitivi, dove l’essere umano è la “mente e il valore aggiunto” mentre il robot è un assistente smart, che supplisce alla parte meno qualificante del lavoro. Ed è secondo questo paradigma che la gamma Jaka Robotics è stata sviluppata nella sua ampia varietà.

Preciso e flessibile

«Si parte dalla linea Zu, full optional con payload molto vari da 3 a 18 kg e 1300 mm di estensione laterale - precisa al proposito Mariotti - ideale per le applicazioni di fine linea nel food, pharma e cosmetica. Da sottolineare che anche la ripetibilità è notevole, con 2 centesimi di millimetro dichiarati, per una precisione che è tra i punti di forza del nostro prodotto. Altro plus sono i parametri di consumo entro i 600 Watt, che rendono la linea particolarmente sostenibile. Ma le caratteristiche distintive sono molte, tra cui la possibilità di integrazione in tante applicazioni packaging con integrazione in settimo e ottavo asse e l’inserimento di assi lineari e colonnine telescopiche per ampliare la raggiungibilità del robot.

La programmazione Wi-Fi inoltre non solo favorisce di ampliare l’applicazione senza i limiti determinati dal cablaggio, ma permette di programmarlo offline da qualunque device, Windows, Apple, o Android; connettendosi poi al router interno al cabinet, il sistema entra in live per il controllo del robot… Un vantaggio per la flessibilità ma anche in caso di guasti e presto sarà anche web based. Il robot è full optional e aperto su tutti i protocolli di comunicazione più diffusi, Profinet, TCP-IP, Modbus, Ethernet e supporta vari linguaggi di programmazione come Python, C++… Insomma, facciamo di tutto per semplificare la vita degli utilizzatori sotto ogni profilo.»

Massima protezione

Ideale per il mercato del packaging è anche Jaka Pro, unica gamma al mondo IP68, su cui Mariotti prosegue:

«La Pro è un passaggio fondamentale, perché grazie alla tenuta stagna, il robot può lavorare in ogni genere di ambiente, tra vaporizzazioni, oli, trucioli, esprimendo un livello di protezione che lo rende ideale per l’asservimento in qualunque mercato, dal food alla verniciatura. Body di alluminio, aria compressa anche interna, design dei servo-attuatori rivisto interamente e un modello con payload fino a 16 kg, il Pro 16 con estensione laterale di 1700 mm risponde alle esigenze del miglior fine linea.»

Novità per il food serving

Progettato nello specifico per la somministrazione del cibo, il MiniCobo con 1 kg di payload e 560 mm di sbraccio è già operativo in nuove applicazioni, come l’asservimento cibo alle vending machine, gestite online o da app, dove il cobot governa tutto il processo, dall’ordine fino al serving al cliente.

«Le richieste di asservimento cibo, specialmente presso grandi catene, sono molte e di vario tenore» chiosa ancora Mariotti. «Si tratta di ambienti dove l’operatore deve essere supportato nel predisporre il cibo sui vassoi, ma anche nel display e nella gestione di tutti gli elementi ripetibili, tipici dei fast food, come ad esempio il posizionamento degli hamburger. Ulteriore ambito applicativo di questo piccolo, grande cobot è l’intralogistica, magari con il braccio robotico a bordo di AGV o AMR: abbiamo infatti predisposto una versione integrata con alimentazione a batteria al litio, sistema di visione 2D e sensore di forza coppia per realizzare applicazioni di asservimento con un robot mobile, che risulta strategico per migliorare efficienza e qualità del lavoro. Proprio il “Mobot” è un progetto italiano sviluppato con il partner Alascom che permette a un AMR in completa autonomia di fare delle missioni programmate contestualmente modificando il percorso in tempo reale se l’operatore si inserisce nell’area di movimento del robot mobile».

Industry 5.0 ready, con un occhio all’ambiente

Quanto alla sostenibilità, infine, Mariotti ci regala alcune considerazioni:

«I nostri robot sono 4.0 ready e permettono di scaricare tutti i dati, analizzandone da remoto il funzionamento per studiare strategie di efficientamento nonché riduzione di consumi e sprechi. In generale i consumi sono estremamente bassi e stiamo lavorando a una certificazione PDT (Performance Digital Traceability) green in vista dell’ormai prossima transizione 5.0. Va sottolineato che le caratteristiche di flessibilità e mobilità di un cobot permettono di ridurre drasticamente lo spazio occupato, ma soprattutto di riconfigurare le linee di produzione con un minimo costo operativo, riducendo drasticamente gli impatti in termini di costi, di stravolgimento del layout e ottimizzazione delle risorse esistenti.

Puntiamo molto al mercato delle PMI italiane, che hanno spesso esigenze di revamping di linee esistenti dove la tecnologia Jaka può intervenire con efficacia, supportando l’automazione dei processi e l’ammodernamento degli impianti esistenti.»

Raccomandazioni per il buon uso dei cobot

Percorso accademico in Bocconi, con una specializzazione in innovazione e nuove tecnologie, Giacomo Mariotti ha mantenuto viva l’attenzione su questi temi lavorando anzitutto sulla realtà virtuale interattiva per il mondo industriale. Dapprima export manager in realtà di respiro internazionale, è giunto infine alla robotica e agli AMR, la robotica collaborativa mobile, autentica espressione dei concetti più avanzati di industria nelle evoluzioni 4.0 e 5.0. Da luglio 2023 occupa la posizione di country manager in Jaka Robotics, portando con sé un bagaglio di concetti e idee sviluppate nel tempo.

 

«In questi anni ho preso parte attiva allo sviluppo della robotica collaborativa, cercando di modificare un errato messaggio di comunicazione molto diffuso nelle prime fasi della sua comparsa. I cobot sono stati a lungo presentati come facili da usare e installare, portando sul mercato molti apparati che ora giacciono inutilizzati per mancanza di competenze interne. Il cliente va formato perché comprenda che, per attivare un progetto di successo, serve consulenza di qualità, un system integrator che studi il contesto, sviluppi un progetto personalizzato e lo segua fino all’installazione. Ma servono anche una formazione specifica delle risorse, per fare della nuova tecnologia un asset competitivo dell’azienda e un partner commerciale pronto ad assistere il cliente in ogni momento».

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