Imballaggi di vetro (2018)
Dati di mercato e prospettive di sviluppo del vetro per imballaggio primario. Punti di forza: trasparenza e naturalità.
Il settore degli imballaggi di vetro si suddivide tra quelli in vetro cavo e quelli in vetro tubo. Nella prima categoria rientrano bottiglie, vasi e flaconeria; due le tipologie di imballaggi che rientrano invece nell’analisi relativa al vetro tubo, ovvero fiale e flaconi.
Oggetto di forte concorrenza da parte di altre tipologie di packaging, gli imballaggi in plastica e quelli in carta si confermano ancora oggi i principali competitor del vetro, a seconda, ovviamente, dei settori di impiego.
Facendo riferimento alla pubblicazione ufficiale dell’Istituto Italiano Imballaggio, nella presente analisi prendiamo in esame il vetro destinato all’imballaggio primario dei prodotti liquidi, semiliquidi o polverosi.
Tendenze e mercati di utilizzo
Il comparto alimentare (food & beverage), quello cosmetico e il farmaceutico sono da sempre le aree dove il consumo di imballaggi di vetro raggiunge numeri significativi.
Dato che si tratta di packaging fortemente legati ai settori di utilizzo, il loro andamento è da sempre influenzato dal trend dei prodotti da confezionare.
Prendiamo, per esempio, il vino, di appannaggio quasi esclusivo del vetro: nel caso di variazioni più o meno consistenti nel bilancio del prodotto, si possono registrare differenze sensibili della produzione di bottiglie.
Dopo anni di perdita di posizione nei vari mix dei packaging, ultimamente il vetro sta vivendo un momento molto positivo: questa tipologia di confezionamento (sul mercato da molto tempo rispetto ad altri imballaggi) risulta da sempre associata a eleganza, trasparenza e sostenibilità, tanto da essere riproposto come utile alternativa nelle strategie di marketing e comunicazione adottate da alcuni produttori di beni.
Ricordiamo, al riguardo, Coca-Cola, che sta rivalutando la classica e amata bottiglia di vetro. Testimonianze, in questo senso, arrivano dal settore vino, dove anche i marchi meno pregiati stanno puntato sulla bottiglia di vetro a scapito dell’imballaggio accoppiato a prevalenza carta.
Anche per quanto riguarda il latte, nonostante la continua discesa dei consumi delle famiglie italiane, si ricomincia a vedere negli scaffali dei supermercati qualche bottiglia in vetro.
Per la cosmetica, quello in vetro rimane l’imballaggio premium, simbolo di eleganza e alta gamma, sia per i profumi (dove ha in pratica l’esclusiva) che per le creme.
I dati di settore
Nel 2018 la produzione di imballaggi di vetro espressa in tonnellate si assesta intorno alle 4.167 t/000 (+2,9% rispetto all’anno precedente).
Positivi gli andamenti di tutte le componenti del bilancio di settore: le esportazioni crescono con un trend pari al 6,7%, il consumo sta al +4,6% superando le 4.400 t/000.
Le importazioni crescono del 17%, confermando un saldo commerciale negativo per l’Italia, che si traduce in un consumo apparente di imballaggi di vetro più alto rispetto alla produzione interna (il dato riguarda tanto le bottiglie quanto i vasi).
La produzione espressa in termini di fatturato cresce del 3,5%.
I numeri delle varie tipologie
Le bottiglie. La produzione di bottiglie copre l’88% dell’area imballaggi di vetro vuoti e nel 2018 registra una crescita del 3,1%.
A influenzare l’andamento della produzione sono tanto le esportazioni, che nel 2018 crescono del 9,4% rispetto al 2017, quanto il mercato interno con un +5,2%. Le importazioni crescono a doppia cifra registrando un +23%.
A condizionare il trend positivo della produzione è sicuramente anche la domanda da parte dei settori di utilizzo, che nel 2018 risulta registrare un buon trend di crescita: la produzione si attesta infatti al +4,2%, con andamenti diversi a seconda del prodotto preso in esame.
Considerando il globale “bevande alcoliche” - che rappresenta oltre il 70% dei settori utilizzatori di bottiglie di vetro - la crescita nel 2018 risulta essere del +4%. L’area bevande analcoliche, compreso il latte, rappresenta il 15,5% del comparto e registra una crescita pari al 2,7%; il restante 14,5% si suddivide tra condimenti, salse e derivati del pomodoro che, nel loro insieme, crescono del 6% circa.
Nel 2018 sono state utilizzate oltre 5.200 t/000 di bottiglie di vetro, di cui il 73% è rappresentato dalle bottiglie a perdere, il 27% sono quelle a rendere.
Il 37,8% delle bottiglie di vetro (perdere+rendere) utilizzate in Italia è stato destinato a vino e spumanti, il 29,3% all’acqua minerale.
Il 13,1% delle bottiglie è stato destinato alla birra, mentre il restante 19,8% è suddiviso tra altre bevande (alcoliche e non) per un 10,4%, e a condimenti e derivati del pomodoro (passate) per il 9,4%.
I vasi. Nel 2018, la produzione di vasi di vetro (7% della produzione totale di imballaggi di vetro vuoti) registra un trend in crescita dell’1,1%, influenzato esclusivamente dal mercato interno che cresce a un ritmo pari all’1,9%.
In calo le esportazioni (-8%), mentre crescono dell’1,7% le importazioni.
La principale area di utilizzo dei vasi è quella delle conserve alimentari (compresi i prodotti ittici) con una quota partecipativa del 56%; il restante 44% si suddivide tra salse, omogeneizzati, confetture, yogurt e dessert freschi, spezie e altro.
Nel 2018 sono state utilizzate in Italia circa 519 t/000 di vasi in vetro, di cui il 25,7% destinato al settore sott’olio/sotto aceto e il 15,1% ai legumi. Altri settori utilizzatori sono: omogeneizzati (15,6%), sughi di vario tipo, sia a base pomodoro che no (12,7%), prodotti ittici come tonno, acciughe e sardine (5%). Il restante 25,9% dei vasetti di vetro è suddiviso tra frutta sciroppata, olive, mais, spezie, marmellate, creme spalmabili, yogurt e altro.
La flaconeria. In crescita anche la produzione della flaconeria da vetro cavo (+3,5%), impiegata per il 58% nella cosmetica e per il 33% in ambito farmaceutico (il restante 8% è destinato ad altri impieghi).
Questa tipologia di imballaggio rappresenta il 4% del totale degli imballaggi di vetro.
Per quanto riguarda il vetro tubo (il restante 1% degli imballaggi in vetro) è utilizzato per l’85% nel settore farmaceutico e per il restante 15% si suddivide tra cosmetica e altri impieghi.
L’area registra un +1,3% in produzione, andamento guidato esclusivamente delle esportazioni che crescono del 9%. Risultano in calo sia le importazioni (-4%) sia il mercato interno (-8%).
In relazione agli imballaggi di vetro nella loro globalità, le prospettive di sviluppo restano fortemente legate alle scelte di marketing e comunicazione operate dai grandi marchi a favore di questa tipologia di packaging.
Barbara Iascone
Istituto Italiano Imballaggio