Rapporto sullo stato dell’imballaggio – Novembre 2015
Osservatorio quadrimestrale della filiera dell’imballaggio. Situazione a fine novembre 2015.
In questa sede si rende uno spaccato dell’andamento dei comparti dell’industria manifatturiera dove più intenso è il consumo di imballaggi, suddivisi nelle macroaree food e non food. A seguire, la relativa evoluzione del settore imballaggi.
Il quadro evolutivo dei settori manifatturieri è invece tratto dalle analisi settoriali elaborate da associazioni di categoria o da Prometeia.
Industria alimentare (food e bevande)
Secondo le rilevazioni della banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio, l’industria italiana dell’alimentare (food & beverage) dovrebbe avere concluso il 2015 con un recupero produttivo del 2%, dopo il progressivo cedimento del triennio 2012/2014, determinato essenzialmente dal calo dei consumi interni. La crescita delle esportazioni ha in parte compensato tale situazione.
Il biennio 2016/2017 dovrebbe presentare un progressivo rafforzamento della
ripresa: +3% nel 2016 e +4% nel 2017.
Farmaci
Secondo Prometeia, il 2015 avrebbe segnato un +1,8%, determinato dalla crescita della domanda interna all’1,7% e dall’export al +3%.
Le prospettive evolutive per il biennio 2016/2017 sono sostanzialmente positive: +2% medio annuo.
È importante rilevare che la domanda interna, anche nel corso della recessione economica, continua a evidenziare una tendenza alla crescita, legata essenzialmente al progressivo invecchiamento della popolazione e dalla sempre maggiore attenzione alla prevenzione.
Sistema moda
Dopo la lunga fase recessiva, secondo Prometeia, a partire dal 2014 è iniziata un contenuto ma progressivo recupero. Dopo la crescita produttiva dell’1,8% nel 2014, il 2015 dovrebbe avere segnato un incremento dell’1,4%.
Le prospettive di medio termine per l’industria italiana della moda mantengono quindi un’intonazione sostanzialmente positiva anche se contenuta a un +1,6% nel 2016 e a un +1,2% medio annuo nel triennio 2017/2019.
Tale trend evolutivo non consente però di recuperare le perdite degli ultimi anni.
Cosmesi e profumeria
Dopo avere concluso il 2014 con una crescita produttiva modesta (0,8%) grazie al +4,9% registrato dall’export e una domanda interna in flessione dell’1,4%, il comparto dovrebbe aver concluso il 2015 con una produzione in sviluppo del 4,1.
Anche nel 2015, a guidare la ripresa sono state essenzialmente le esportazioni, ipotizzate al +4,1%. Ma anche le importazioni evidenziano una crescita interessante: +6% circa. I dati di preconsuntivo confermano quindi una ripresa nel segno della stabilità per l’industria cosmetica italiana, anche sul mercato interno. Secondo Cosmetica Italia è comunque ancora la componente estera della domanda a incidere in modo significativo sulla crescita sia dei fatturati che delle quantità dei vari prodotti della cosmesi.
Positive le prospettive per il 2016.
Mobili e arredamento
Prometeia valutava che, nel 2014, la produzione nel settore del mobile fosse tornata a crescere dopo un lungo periodo recessivo e il 2015 riconferma il trend di sviluppo, sebbene sempre a valori decisamente contenuti. In prospettiva 2016/2019, la debole ripresa prevista sul mercato interno non consentirà il recupero dei livelli antecedenti la crisi.
Prodotti chimici
In base agli ultimi dati Federchimica disponibili a fine novembre, la produzione chimica nazionale dovrebbe avere confermato nel 2015 una crescita dell’1% rispetto al 2014. Il commercio estero avrebbe concluso l’anno con un export in netta espansione (+3,5%) e un import in sviluppo significativo (+3%).
La novità più importante del 2015 sta in un risveglio complessivamente molto graduale del mercato interno, ma l’avvio della ripresa sembra ormai consolidato.
Meccanica (macchine agricole, macchine utensili, macchine per impieghi speciali, macchine per energia)
Secondo Prometeia, dopo un lungo periodo recessivo, il 2015 dovrebbe essersi chiuso con una ripresa produttiva pari all’1,2% e con lievi incrementi del commercio estero (importazioni al +4,8%).
Le prospettive evolutive per i prossimi anni sono dunque positive, sia a seguito del progressivo incremento delle esportazioni sia dalla necessità di sostituire un parco macchine nazionale obsoleto.
Il confezionamento di questi macchinari prevede, in particolare, imballaggi di legno e film plastici.
Elettrodomestici
Stando alle analisi di Prometeia, nel 2015, la produzione ha segnato una crescita contenuta intorno allo 0,5%. Per contro, dopo un lungo periodo di flessione, il consumo interno dovrebbe avere chiuso l’anno con uno sviluppo del 2,5%, sebbene i vantaggi abbiano interessato essenzialmente il prodotto importato (+4%).
Le esportazioni si avviano a chiudere l’anno in una lieve flessione.
Materiali edili
La lunga fase recessiva dell’edilizia in Italia, nel corso del 2015, ha dato i primi segnali di ripartenza. Come noto, l’edilizia coinvolge ovviamente anche i materiali edili (cemento, calcestruzzo, mattoni, tondo in acciaio per cemento armato ecc.).
Negli ultimi sei anni la flessione dell’attività produttiva del comparto è stata del 26% e, negli anni precedenti, il trend non è stato certamente soddisfacente.
Secondo analisi effettuate da Prometeia, a partire dal 2015 l’attività settoriale dell’industria edile - e quindi quella dei materiali destinati alle costruzioni - presenta un percorso di graduale recupero, su tassi di crescita comunque moderati: +0,2% nel 2015, +1,3% nel 2016, +2% nel 2017.
Quadro economico generale
Secondo Confindustria le scenario economico globale di fino 2015 non è più contrassegnato solo da fattori favorevoli.
La frenata delle economie emergenti, la paura generata dagli attacchi terroristici, che alimenta una già elevata incertezza e modifica i piani di spesa, l’escalation militare in Siria costituiscono elementi in grado di rallentare la ripresa economica mondiale e, in particolare, in Europa.
In Italia l’economia stenta a prendere quota. Nel 2015 il PIL nazionale è salito in estate per il terzo trimestre consuntivo ma a ritmo attenuato: +0,4% nel primo trimestre, +0,3% nel secondo e +0,2% nel terzo trimestre.
Anche il quarto trimestre ha evidenziato una lieve crescita e la variazione acquisita per il 2015 dovrebbe avere evidenziato uno sviluppo dello 0,6%.
Sempre nel corso dell’anno, la produzione industriale ha imboccato la direzione di un lento recupero; il 2015 dovrebbe essersi concluso con una crescita dell’1,5/2%.
Sono riportate in tabella 1 le ipotesi evolutive per il 2016, in relazione ai principali indicatori economici.
La sintesi di Prometeia
Nei mesi centrali dell’anno l’industria manifatturiera nazionale ha mantenuto un profilo di crescita, nonostante il rallentamento intervenuto nel ciclo economico mondiale.
Il deteriorarsi delle condizioni sui mercati internazionali ha avuto come principale causa le difficoltà di pagamento, anche sulla rete degli scambi mondiali: il commercio di merci ha infatti accusato due trimestri consecutivi di flessione.
Con riferimento alla situazione congiunturale dell’Italia, nel corso del 2015, il mercato si è finalmente messo alle spalle la lunga fase recessiva, candidandosi a diventare il motore della crescita dell’industria manifatturiera italiana.
In sintesi, il 2015 dell’industria manifatturiera italiana dovrebbe essersi concluso con una produzione in crescita dell’1,4%. Il commercio estero dovrebbe avere concluso l’anno con +2,3% per l’export e del +4,5% per le importazioni. La domanda interna dovrebbe avere segnato una crescita dell’1,8%.
Stando alle ultime valutazioni, nel 2016 si ritiene possibile un rafforzamento della ripresa, che dovrebbe segnare una crescita della produzione dell’1,9%, a fronte di un consolidamento dello sviluppo, nonché delle esportazioni e della domanda interna.
Il settore degli imballaggi
Secondo una primissima analisi del settore packaging, nel 2015 si ipotizza una crescita della produzione in termini quantitativi dell’1,4% rispetto all’anno precedente. Tale incremento va ad aggiungersi al +1% registrato tra il 2014 e 2013. A testimoniare questo sviluppo è l’andamento positivo delle esportazioni, +3%. Anche le importazioni crescono di un +7%, andando a sostenere la crescita dello 0,3% dell’utilizzo apparente. Va comunque evidenziato che la crescita contenuta degli imballaggi espressa in tonnellate deriva dall’aumento degli imballaggi di plastica, in particolare dei poliaccoppiati flessibili da converter che, a parità di capacità, hanno un peso inferiore a molte altre tipologie di contenitori.
Nota I dati utilizzati per l’elaborazione del report sono tratti dalla banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio.
Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio