La detergenza domestica: prodotti e imballaggi
Trend di mercato e tipologie di confezionamento relativi a detersivi, saponi da bucato, coadiuvanti di lavaggio, disinfettanti e disinfestanti ambientali, cere, prodotti per la cura dell’auto, deodoranti ambientali…
In base all’ultimo osservatorio realizzato da Assocasa - l’associazione che nell’ambito di Federchimica riunisce i produttori del settore - risulta che, nel 2018, l’intero comparto abbia registrato una crescita in termini di valore dell’1,4% rispetto al 2017; sostenibilità, innovazione e benessere sembrano essere state le parole chiave per il successo.
Dall’analisi presentata dall’associazione emerge che l’unico settore in sofferenza è quello dei detergenti (-0,4% sempre a valore), dove le perdite maggiori si rilevano nei detergenti per lavastoviglie (tabs e polvere) e stoviglie (-1,6%). Nella stessa area, a sollevare il settore e contenere le perdite sono stati i detersivi in gel per lavastoviglie, preferiti perché è più semplice controllarne il dosaggio. Per quanto riguarda i detergenti per bucato, crescono i monodose e calano quelli in polvere. Questi spostamenti, come vedremo più avanti, determinano anche conseguenti modifiche nel mix del packaging.
Il mercato
Secondo le rilevazioni Istat, la produzione globale in termini quantitativi nell’area detergenza nel 2018 risulta crescere del 2%. Il commercio estero chiude l’anno 2018 con un +4% per le importazioni e un +8% per le esportazioni. Il consumo apparente registra un calo dell’1,7%, assestandosi intorno alle 1.760 t/000.
Dallo studio dei dati, la differenza tra l’indice di crescita in termini di valore e quello espresso in termini quantitativi sta nella tendenza dei consumatori a orientarsi verso prodotti in offerta o soggetti a promozioni (“spendo meno, ma compro di più”).
Per contro, va anche considerato che viene immesso sul mercato un numero crescente di prodotti concentrati, grazie ai quali è possibile effettuare un maggior numero di lavaggi a fronte di un minor quantitativo di prodotto usato. Questo determina trend di crescita dei livelli quantitativi più contenuti rispetto al passato.
Va inoltre considerato che, anno dopo anno, i consumatori apprezzano sempre di più i detersivi in pastiglie piuttosto che liquidi, specie per il bucato: anche in questo caso il peso del prodotto acquistato si riduce.
Proprio per questi motivi l’industria della detergenza sta mettendo in campo parecchi sforzi per riuscire, da un lato, a soddisfare le esigenze e i bisogni delle famiglie, dall’altro a offrire prodotti innovativi e performanti.
A influire sulle scelte produttive - e, di conseguenza, di packaging - sono le attitudini dei consumatori, certo attenti al risparmio ma sempre più anche alla tutela ambientale.
Nel 2018 si conferma di nuovo l’ottimo andamento del settore disinfestanti, che registra a valore un +14,6%, influenzato dal prolungarsi delle temperature calde anche nei primi mesi autunnali.
Va inoltre considerato che, anno dopo anno, i consumatori apprezzano sempre di più i detersivi in pastiglie piuttosto che liquidi, specie per il bucato: anche in questo caso il peso del prodotto acquistato si riduce.
Proprio per questi motivi l’industria della detergenza sta mettendo in campo parecchi sforzi per riuscire, da un lato, a soddisfare le esigenze e i bisogni delle famiglie, dall’altro a offrire prodotti innovativi e performanti.
A influire sulle scelte produttive - e, di conseguenza, di packaging - sono le attitudini dei consumatori, certo attenti al risparmio ma sempre più anche alla tutela ambientale.
Nel 2018 si conferma di nuovo l’ottimo andamento del settore disinfestanti, che registra a valore un +14,6%, influenzato dal prolungarsi delle temperature calde anche nei primi mesi autunnali.
I canali della distribuzione
Per quanto riguarda i canali di vendita, sempre secondo l’analisi di Assocasa, anche nel 2019 i Drug Specialist continuano a crescere, risultando il secondo canale distributivo in Italia dopo i supermercati; grazie all’ottimo assortimento quantitativo e qualitativo, affiancato da buone opportunità di risparmio, questa tipologia di negozi segna nel 2018 un +8,1%. I discount migliorano le loro vendite rispetto al 2017, registrando +2,8%. Risultano in frenata i liberi servizi (-3,4%), mentre iper e super risultano essere sostanzialmente stabili.
Le tipologie di confezionamento
Nel settore della detergenza continuano a dominare gli imballaggi di plastica, siano essi rigidi o flessibili; gli unici spostamenti di quote di mercato registrate continuano a essere quelli tra le diverse tipologie di plastica o di formati.
La scelta del materiale di confezionamento, come in tutto il settore chimico, risulta in gran parte funzionale alle caratteristiche chimico-fisiche del prodotto da confezionare, ma dipende anche da esigenze di comunicazione che, sempre più spesso, sono determinanti nel differenziare i diversi marchi commerciali e le innovazioni di prodotto.
Analizzando i numeri della Banca Dati dell’Istituto Italiano Imballaggio, il mix del packaging evidenzia quanto segue. Nel 2018, gli imballaggi di plastica coprono il 93,5% del confezionamento dei prodotti per la pulizia e la manutenzione degli ambienti, una percentuale costante ormai da qualche anno. Sono comprese in questa percentuale le confezioni realizzate in plastica biodegradabile, in costante crescita.
Nello specifico troviamo:
- i flaconi di plastica, che nel 2018 si sono assestati al 66,5%, in leggera crescita rispetto al 2017, per l’orientamento dei consumatori verso prodotti confezionati esclusivamente con questo packaging (vedi detersivi per lavastoviglie in gel);
- i contenitori realizzati con materiale accoppiato flessibile da converter, che crescono anno dopo anno e, nel 2018, raggiungono il 23,5% del totale delle confezioni del settore;
- le ricariche per i flaconi dei detersivi realizzate con materiale plastico biodegradabile (che si aggiungono alla famiglia degli imballaggi di plastica) e risultano in costante crescita, raggiungendo nel 2018 l’1,5% del totale mix del packaging.
Quest’ultima tipologia di imballaggio, in particolare, è destinata ai prodotti concentrati che, mescolati ad acqua calda all’interno di un flacone, si sciolgono, rilasciando quanto necessario a ricostituire il detersivo o il detergente originale. Ancora nell’area “imballaggi di plastica” troviamo gli incarti utilizzati per i saponi in pezzi (1%) e i tubetti (1%).
A completare il mix del packaging troviamo:
- astucci di cartoncino, impiegati in prevalenza per i prodotti in polvere e per tabs per lavastoviglie che, nel 2018, rimangono costanti al 4%. Se, da un lato, questa tipologia di packaging cede passo per il calo dei detergenti per bucato in polvere, dall’altro riconquista posizioni per la crescita delle tabs, che vengono confezionate in scatole di cartoncino;
- bombolette spray di metallo (ormai quasi esclusivamente in acciaio a scapito dell’alluminio) che si assestano all’1,5%;
- i contenitori accoppiati rigidi si assestano, ormai da due anni allo 0,5% di share;
- il restante 0,5% è rappresentato dai distributori automatici di prodotti sfusi, un fenomeno che in Italia non ha attecchito come in altri paesi e negli anni sta via via affievolendosi.
Accanto agli imballaggi primari troviamo gli imballaggi secondari e da trasporto (scatole di cartone ondulato, film termoretraibile e pallet).
Quanto vale il packaging del settore detergenza domestica?
In base a una valutazione realizzata attraverso la Banca Dati dell’Istituto Italiano Imballaggio, si stima che il settore packaging relativo all’area detergenza domestica raggiunga un valore intorno ai 540 mln di euro, compreso le chiusure realizzate in plastica. Di questi circa il 61% si rivolge al mercato estero.
Nell’area prodotti chimici risulta essere, insieme al cosmetico e al farmaceutico, il settore con il più alto valore economico per quanto riguarda il confezionamento.
Sempre in termini di valore, l’89,6% delle confezioni destinate al settore detergenza e cura della casa è imputabile agli imballaggi di plastica (chiusure comprese), il 7,3% a quelli cellulosici, mentre il restante 3,1% è rappresentato dagli imballaggi metallici.
Prospettive
Quali le prospettive per il 2019? Le tendenze in atto ci dicono che, con molta probabilità, si confermeranno gli andamenti registrati nel 2018, con una timida ma costante crescita sia di volumi che di valore. Anche per il settore packaging le prospettive sono quelle di una conferma dei trend del 2018, con un orientamento verso gli imballaggi flessibili da converter a scapito degli imballaggi di plastica rigidi.
Barbara Iascone
Istituto Italiano Imballaggio