Nella UE, stop alla plastica monouso
Con 560 voti a favore, 35 contro e 28 astensioni, il Parlamento Europeo ha approvato il 27 marzo le ambiziose misure proposte dalla Commissione per affrontare il problema del marine litter, causato dai 10 prodotti in plastica monouso che, stando alle analisi, costituiscono il 70% circa dei rifiuti che inquinano le spiagge e i mari europei.
Le misure sulla plastica monouso rientrano nella strategia, al momento attuale, più completa al mondo, che adotta un approccio basato sul ciclo di vita specifico del materiale con la visione e l'obiettivo da raggiungere entro il 2030 che tutti gli imballaggi di plastica immessi sul mercato dell'UE siano riutilizzabili o riciclabili.
La plastica monouso. La direttiva adottata dal Parlamento europeo è un elemento essenziale del piano d'azione per l'economia circolare, in quanto stimola la produzione e l'uso di alternative sostenibili che evitino i rifiuti marini.
Queste le misure.
• Divieto di prodotti monouso in plastica per i quali esistono alternative sul mercato: bastoncini di cotone, posate, piatti, cannucce, agitatori, bastoncini per palloncini, tazze, contenitori per alimenti e bevande in polistirolo espanso e su tutti i prodotti in plastica oxo-degradabile.
• Misure per ridurre il consumo di contenitori per alimenti e bicchieri per bevande in plastica e la marcatura e l'etichettatura specifiche di determinati prodotti.
• Programmi di responsabilità condivisa per i produttori, che coprono i costi per la pulizia dei rifiuti, applicati a prodotti come filtri per il tabacco e attrezzi da pesca.
• Un obiettivo di raccolta differenziata del 90% per le bottiglie di plastica entro il 2029 (77% entro il 2025) e l'introduzione di requisiti di progettazione per collegare i tappi alle bottiglie, nonché l'obiettivo di incorporare il 25% di plastica riciclata nelle bottiglie in PET dal 2025 e il 30% in tutte le bottiglie di plastica a partire dal 2030.
La proposta di direttiva segue un approccio simile alla riuscita direttiva sui sacchetti di plastica del 2015, che ha determinato un rapido cambiamento nel comportamento dei consumatori.
Una volta implementate, le nuove misure produrranno benefici sia ambientali che economici, come ad esempio:
- evitare l'emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente;
- evitare danni ambientali che costerebbero l'equivalente di 22 miliardi di euro entro il 2030;
- risparmiare ai consumatori un progetto di 6,5 miliardi di euro.
Prossimi passi A seguito dell'approvazione da parte del Parlamento europeo, il Consiglio dei ministri finalizzerà l'adozione formale. Tale approvazione sarà seguita dalla pubblicazione dei testi nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Gli Stati membri avranno quindi due anni per recepire la legislazione nella propria legislazione nazionale.