Il mercato delle chiusure

Tra le varie categorie di prodotti del comparto “imballaggi” rientrano anche le chiusure e gli accessori, indispensabili nel processo di buona  conservazione e corretto trasporto dei beni. Barbara Iascone

Secondo il  DL. N. 152 art. 218 la definizione di imballaggio è la seguente:
«Imballaggio: il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a proteggerle, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all’utilizzatore, ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo».
Gli elementi accessori direttamente fissati o attaccati al prodotto e che svolgano funzioni di imballaggio, come le chiusure, sono da considerarsi dunque imballaggi a tutti gli effetti.

Quella delle chiusure è un’area molto ampia, che può essere segmentata anzitutto per materiale e, in seconda battuta, per tipologia. In base alle elaborazioni dell’Istituto Italiano Imballaggio, nel 2018 sono state prodotte più di 205.800 tonnellate di chiusure, per un valore di circa 1,2 miliardi di €euro. In termini di peso le chiusure rappresentano circa l’1,3% del settore packaging nella sua globalità mentre, a valore, ne rappresentano il 3,6%.

Segmentazione per materiale
Analizzando il settore delle chiusure in termini di tonnellate, il 56,3% è rappresentato dalle chiusure di plastica, utilizzate in larga scala e realizzate con un materiale relativamente leggero.
Seguono le chiusure di acciaio (32,3% di share), quelle di alluminio (9,1%) e i tappi in sughero (2,3%). Registriamo infine anche una piccolissima percentuale di chiusure realizzate in vetro (0,01%), utilizzate esclusivamente per le bevande alcoliche in qualche raro caso di confezionamento considerato quasi di lusso.
Segmentazione per tipologia
Sono molteplici le tipologie di chiusure presenti sul mercato, differenti per ogni tipo di materiale.

Chiusure di plastica. Le chiusure in plastica - che nel 2018 hanno raggiunto le 119 t/000 - si dividono in capsule per flaconi e vasetti, tappi per bottiglie o contenitori accoppiati rigidi a prevalenza carta, chiusure per tubetti.
Rientra in questa famiglia anche il foglio sottile applicato per chiudere le vaschette di plastica: saldato ai bordi del contenitore, risponde perfettamente alla funzione barriera a cui è chiamato, trasformandosi a tutti gli effetti, in chiusura. Impiegato in prevalenza nelle confezioni di affettati, carni e ittici freschi, formaggi, pasta fresca, ecc., in ambito non food questo tipo di chiusura viene spesso utilizzata per confezionare cartucce per stampanti oppure nel settore giocattoli.
In base alle elaborazioni della Banca Dati dell’Istituto Italiano Imballaggio, i tappi di plastica per bottiglie rappresentano da soli il 51% delle chiusure in plastica, mentre le capsule per vasetti e flaconi occupano il 41% del segmento. Rientrano in quest’ultima categoria le chiusure per flaconi (detergenza domestica, prodotti chimici vari, ecc.), le capsule per vasetti a uso alimentare (creme spalmabili, salse conserve vegetali, ecc.) e chiusure sia per il settore cosmetico che farmaceutico.
Nell’ambito delle chiusure per flaconi sono comprese anche quelle provviste di erogatori incorporati, presenti soprattutto nel settore della detergenza domestica (detersivi spray, ricariche, ecc.), ma impiegati anche in ambito cosmetico e farmaceutico. Le chiusure applicate ai tubetti sono circa il 4%, così come le pellicole di plastica per vaschette.

Chiusure di acciaio. Rientrano tra le chiusure in acciaio, che nel 2018 si sono assestate sulle 63 t/000, le capsule a vite, utilizzate principalmente per chiudere i vasetti in vetro e che rappresentano il 47% del totale chiusure acciaio. Abbiamo poi i tappi corona, per il 18% utilizzati sulle bottiglie sempre in vetro, principalmente per birra, bevande gasate e acqua minerale. Rientrano in questa categoria anche i coperchi ad apertura facilitate per gli open top, scatole in acciaio il cui coperchio è parte integrante del corpo della scatola aggraffato direttamente su di esso. Quest’ultimo tipo rappresenta il 35% delle chiusure in acciaio.

Chiusure di alluminio. Per quanto riguarda le 18 t/000 di chiusure in alluminio prodotte nel 2018, la suddivisione risulta essere la seguente: 
- chiusure a vite per bottiglie (60%) utilizzate in prevalenza su bottiglie di acqua minerale, super alcolici e olio di oliva. Negli ultimi anni, qualche marca di bibita carbonata le ha introdotte in sostituzione dei tappi corona; vengono però anche impiegate nel packaging cosmetico;
- il 22% è rappresentato dal foglio sottile di alluminio, utilizzato come chiusura dei vasetti di yogurt, delle confezioni monodose di miele o marmellate, ecc.;
- all’11% troviamo le capsule a vite, utilizzate per esempio per gli omogeneizzati o nel settore cosmetico;
- il 7% è rappresentato dalle chiusure easy open utilizzate per le conserve alimentari.

Tappi di sughero. Le 4,8 t/000 prodotte nel 2018 sono state utilizzate quasi esclusivamente nel settore bevande alcoliche, con una netta prevalenza per l’area vini e spumanti (94% di share); il restante 6% è suddiviso per il 5,9% in tappi per bottiglie di superalcolici e per lo 0,1% in chiusure applicate su alcuni vasetti di vetro, utilizzati come confezioni regalo di sali o spezie.

Barbara Iascone
Istituto Italiano Imballaggio

 

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