Capsule di futuro
Presentato il programma globale Ecolaboration di Nespresso per la produzione sostenibile e la responsabilità sociale. I partner italiani impegnati nel progetto, gli obiettivi specifici e il paradigma della sostenibilità, letto come asset di sviluppo futuro.
Affidato a una divertita e curiosa Serena Dandini* il compito di condurre la giornata al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, Nespresso ha illustrato per la prima volta in Italia il programma Ecolaboration , con la partecipazione dei partner italiani che hanno contribuito a dar vita a un modello di cooperazione virtuoso. Federambiente, Unione Agricoltori di Pavia, Fondazione Banco Alimentare Onlus e Consorzio Imballaggi Alluminio CiAl, a vario titolo, hanno infatti messo a punto insieme al leader mondiale del caffè porzionato un progetto per il recupero e il riciclo dell’alluminio, ma anche del caffè residuo all’interno delle capsule consumate.
A livello nazionale, dunque, oltre ad aumentare i punti di raccolta per le capsule usate in tutte le boutique Nespresso, Ecolaboration si concentrerà sul processo di separazione tra l’alluminio della capsula e il caffè residuo contenuto all’interno (l’operazione avviene con sistemi di selezione e smistamento studiati ad hoc). E mentre l’alluminio sarà lavorato per essere riutilizzato secondo i parametri stabiliti da CiAl, il caffè residuo diventerà compost per concimare un’area destinata a risaia, individuata con la collaborazione dell’Unione Agricoltori.
Il riso ottenuto sarà acquistato da Nespresso che lo donerà al Banco Alimentare, la Onlus che si occuperà di distribuire all’incirca 60 mila porzioni a oltre 8.000 strutture caritative.
Gestione razionale delle risorse, cura dell’ambiente, responsabilità sociale - e il caso Ecolaboration di Nespresso lo dimostra ampiamente - diventano gli asset di sviluppo attorno ai quali sarà sempre più necessario ragionare per (ri)-fondare un futuro comune. Ne ha parlato, nel corso dell’incontro milanese, anche il sociologo Francesco Morace (autore della ricerca “La metamorfosi della sostenibilità” commissionata da Nespresso) mentre Clare Brass (designer e fondatrice di SEED Foundation) ha sottolineato il ruolo propositivo dei designer, “connettori” naturali tra oggetti e consumatori e traduttori dei bisogni di una comunità.
* Serena Dandini, volto noto della TV italiana, autrice e conduttrice di programmi di cultura e satira politica.
Nespresso intraprende il suo viaggio verso la sostenibilità nel 2003, lanciando AAA Suistanable Quality™ Program, il cui scopo è proteggere il futuro del caffè migliorandone la qualità e garantendo il sostentamento di coloro che lo coltivano.
Ne ridefinisce la visione nel 2009 con Ecolaboration™, ampliandola con tre nuovi impegni in termini di sostenibilità sociale e ambientale: provenienza e qualità del caffè, riciclo delle capsule e riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
Nelle immagini in sequenza, la declinazione “italiana” del programma Ecolaboration™, messo a punto in collaborazione con CiAL, Federambiente, Unione Agricoltori di Pavia, Fondazione Banco Alimentare Onlus.