Gabriele Buratti “Buga", Behind the cover ItaliaImballaggio 07-08/2024

Buga
Diritto di Balneazione

Gabriele Buratti “Buga” nasce a Milano l’8 agosto 1964. Dall’infanzia osserva il padre e il nonno, gioiellieri maestri dell’artigianato milanese, nel trattare la materia. Dopo il liceo artistico si laurea al Politecnico in Architettura del Paesaggio.

Si interessa ai caratteri fisici, antropici, storici e strutturali del territorio, che influenzeranno profondamente la sua opera di pittura, scultura e fotografia. Conosce Piero Fornasetti e realizza numerosi disegni per lui. Conosce Remo Brindisi ed espone al suo Museo Alternativo al Lido di Spina.

Espone in Europa e America e in Oriente. A differenza del passato, oggi, l’uomo con la sua tecnologia domina la Natura, spesso la deturpa, e per questo nel 2013 costituisce con Marco Ferra “Artists for Rhino”, per unire il lavoro degli artisti a cause ambientali. Attualmente collabora con diverse gallerie d’arte italiane e all’estero.

Nella pittura di “Buga” si percepisce un monito sul rischio che stiamo correndo sulla strada della globalizzazione planetaria, con gli animali che diventano il paradigma di una logica tutt’altro che rassicurante per le sorti dell’uomo, ormai incapace di un rapporto simbiotico con la natura.

La parola all’autore
«Nella mia opera “Diritto di Balneazione”, il capodoglio scende tranquillo nella profondità degli abissi dove la Natura è quasi incontaminata. I pesci argentati sono realizzati con il film in cui erano confezionati i biscotti posati sul fondo, a rappresentare l’azione dell’uomo sulla ricchezza naturale, fonte del nostro cibo».

La parola al critico
Inizio e fine della civilizzazione. [...] L’italiano Gabriele Buratti è il tipo di artista capace di infondere nelle sue opere quella speciale aura che, ancora nel XXI secolo, la pittura tradizionale consente. [...] Si concentrano così le cupe pitture di Buratti sullo stato di una civilizzazione nella quale il ruolo degli esseri umani è diventato talmente controverso, che l’artista non ha alcuna esitazione a farlo diventare elemento marginale nella storia del mondo. E da questi scenari dipinti fluisce anche un’atmosfera da fine del tempo civilizzato, dove il livello di civiltà delle metropoli incontra in modo curioso la natura.
[...] Nei dipinti di Buratti non compaiono esseri umani, ma essi sono nondimeno presenti nel nostro avvertirli assenti o scomparsi. Sono loro che hanno causato questa situazione.
[...] Si potrebbe, a chiarimento delle tematiche pittoriche di Buratti, menzionare la teoria della natura, la quale si prende la rivincita, dopo il tentativo dell’uomo di dominarla e dopo aver perso ogni rispetto nei suoi confronti. I quadri dell’artista hanno tonalità brune, grigie, bianche, nere e sono piacevoli e tristi insieme. Essi ci parlano della tranquillità di animali impetuosi e di una nuova quiete nel mondo.
[...] E proprio questo ci affascina delle composizioni pittoriche di Buratti. Esse stimolano in noi l’immaginario dell’inizio e della fine della civiltà industriale. (Jürgen Kisters)

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