Ecosistemi digitali aperti

L'industria ha bisogno di standard comuni affinché prodotti, macchine e apparecchiature intelligenti di produttori diversi possano interagire in modo dinamico e senza vincoli. Il futuro della produttività digitale dovrà quindi passare attraverso ecosistemi aperti, trasparenti e sicuri. Questa la vera rivoluzione annunciata da Emerson Discrete Automation in fiera a SPS.

Milena Bernardi

Frutto della recente unione di varie business unit, Emerson Discrete Automation si è presentato per la prima volta a SPS come compagine di gruppo. A fare da cornice in fiera l’ampia proposta di soluzioni intelligenti e integrate che consentono di raggiungere ambiziosi obiettivi di produttività, sicurezza e sostenibilità nell’ambito di una “produzione discreta*” e dell’automazione in fabbrica.

Il nuovo approccio Floor to CloudTM promosso a SPS alza dunque l’asticella dell’efficienza in tutta l’attività produttiva e consente di gestire un intero ecosistema a partire dal basso, con dispositivi intelligenti e singoli componenti in grado di comunicare tra loro tramite interfacce appropriate.

«A partire dalla macchina esistente, attraverso azioni combinate e gestendo il dato in real time, possiamo arrivare a livello cloud, ottimizzando l’efficienza dei sistemi per poi dimostrare la redditività degli investimenti e modificare sul campo, in modo semplice e migliorativo l’applicazione di controllo» ci spiega Martino Caranti, leader Italia ed Israele di Emerson incontrato in fiera. «Per farlo, Emerson mette a disposizione soluzioni intelligenti in grado di monitorare chiaramente i parametri chiave dei processi partendo dal singolo dispositivo sino al sistema completo, consentendo agli OEM di prendere decisioni informate sulla gestione della singola macchina, della linea o dell’impianto basandosi ad esempio sul dato dell’OEE in real time per ognuno di questi e per ogni lotto produttivo».

Progettare architetture flessibili

La vera rivoluzione, tuttavia, consiste nel far dialogare sensori che parlano linguaggi diversi: ciò significa che componenti di produttori differenti devono potersi collegare in modo flessibile. L’obiettivo diventa quindi distribuire architetture automaticamente scalabili, indipendentemente dal numero di componenti coinvolti e dai produttori.

In un'architettura scalabile, i componenti si riconoscono a vicenda e forniscono le stesse informazioni agli ambienti e ai livelli appropriati per visualizzare le informazioni, ad esempio, sulla manutenzione predittiva, indipendentemente dalla dimensione del sistema.

«Emerson sviluppa soluzioni preconfigurate che riconoscono i componenti in automatico e li integrano immediatamente negli ambienti corrispondenti» continua Caranti. «In altre parole, si tratta di prevedere linguaggi aperti per costruire veri e propri ecosistemi digitali che raccolgano i dati e li trasmettano al software per l’elaborazione. Lo stesso software estrae poi i parametri di efficienza più significativi e li mette a disposizione, sia in locale che in remoto, di chi su questi dati deve prendere delle decisioni».

Agire sulle tecnologie esistenti

La maggior parte degli impianti di produzione non sono necessariamente nuovi, ma operativi da diverso tempo. In tal senso Emerson Discrete Automation supporta i produttori nel rendere i loro prodotti smart a vari livelli senza dover riprogettare l'intera macchina, attraverso estensioni appropriate dei componenti esistenti o piccole integrazioni.

«Seguiamo la logica del “do more with less”: dobbiamo aiutare il cliente a produrre di più con meno risorse, in un’ottica di ottimizzazione dei costi e di sostenibilità»

ha precisato Caranti, sottolineando come questo possa a sua volta diventare un vantaggio competitivo per l’azienda stessa. In questa direzione va anche il servizio messo a punto da Emerson, che offre al cliente la possibilità di utilizzare semplici tool di sviluppo con cui dimostrare in anteprima, su scala pilota, la redditività dell’investimento a livello industriale.

Sostenibilità digitale

Acquisire consapevolezza dei consumi energetici per poi calcolare i potenziali risparmi economici è possibile solo in un ambiente di produzione adeguatamente digitalizzato. Insieme ai clienti, gli esperti di produzione discreta di Emerson analizzano i processi e ne valutano l’efficienza in real time su ogni singolo lotto produttivo, identificano modi pratici per risparmiare energia e implementano tecnologie intelligenti che estraggono e valutano ampi flussi di dati per fornire informazioni chiave e livelli di ottimizzazione. Un processo decisionale informato può ridurre in modo consistente l'impatto ambientale, migliorare l'efficienza energetica e garantire la conformità ai requisiti normativi.

Per quanto riguarda i piani futuri Caranti anticipa che Emerson continua ad ampliare le soluzioni di cyber security e continuerà a produrre sistemi modulabili e scalabili con un ciclo di vita allineato a quello della macchina che li ospita.

«Tra gli obiettivi prioritari anche lo sviluppo della divisione software, finalizzato non solo a integrare nuove soluzioni in portafoglio, ma anche ad assicurare un maggiore impegno nelle operazioni di upgrade dei controllori con software datati» conclude il manager.

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*Nota Con il termine “produzione discreta” ci si riferisce di norma a un tipo specifico di produzione che si concentra su articoli singoli e distinti (produzione di bottiglie, di merendine, di macchine, cioè di oggetti anche complessi che possono essere contati singolarmente). Si distingue dalla “produzione continua”, tipica del mondo del processo, nel quale il prodotto è un flusso (produzione di tonnellate di petrolio, chili di sale, prodotti cioè che fluiscono con una sorta di continuità).

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