Gli imballaggi metallici (2021)

Con una lunga storia alle spalle (si deve infatti risalire al 1800  per trovarne le prime tracce), gli imballaggi metallici - di acciaio e alluminio - confermano buone posizioni di mercato. Numeri e tendenze 2021. 

Barbara Iascone
Istituto Italiano Imballaggio
 

Particolarmente adatti a conservare per lunghi periodi di tempo prodotti alimentari, gli imballaggi realizzati in acciaio (banda stagnata e lamierino sottile) e in alluminio sono stati tra le poche tipologie di confezionamento a registrare rispettivamente risultati positivi o stabili perfino nel 2020, confermando nel 2021 un andamento tendenziale in crescita. In base alle prime analisi, la categoria chiude infatti con una produzione in crescita del 4,6% circa, con 850 t/000 prodotte. Il commercio estero vede una nettissima ripresa delle importazioni (+15,6%) mentre l’export cresce del +3,9%.

Nella presente analisi non si tiene conto del movimento scorte, che ipotizziamo abbia avuto un ruolo determinante nel biennio 2020-2021; ragionando quindi sul consumo apparente, possiamo dire che il mercato interno sia stato ampiamente sostenuto sia dalle importazioni sia dalla produzione nazionale.

Sul totale degli imballaggi metallici, la rappresentatività delle due tipologie di materiale cambia a seconda che si parli di quantitativi espressi in peso oppure di valori di fatturato. Nel primo caso, gli imballaggi in acciaio rappresentano l’86% degli imballaggi metallici prodotti in Italia, mentre quelli in alluminio ne rappresentato il 14%. Se parliamo della rappresentatività espressa in valore la situazione si capovolge, dato che gli imballaggi in alluminio rappresentano ben il 65% del totale imballaggi metallici mentre quelli in acciaio ne rappresentano il 35%.

Tabella 1. Il mercato degli imballaggi metallici. Valori t/000 e mln euro.
  2018 2019 2020 2021 var. 21/20
Fatturato mln euro 4547 4811 4536 4581 1,00%
Produzione 803,8 829,67 812,3 849,8 4,60%
Import  63,9 74,7 63 72,8 15,60%
Export 372,3 362,3 377,3 392,2 3,90%
Consumo apparente 495,4 542,07 497,96 530,42 6,50%
Fonte: Packaging in Figures elaboration on ISTAT variations giving assumption for 2021.

Anche il fatturato nel 2021 registra un andamento tendenziale positivo (+1%). L’anno della pandemia e del lockdown ha dato respiro alla produzione di questi imballaggi: lo stretto legame con il mondo delle conserve alimentari, specie per gli imballaggi in acciaio, è stato fondamentale. Tale influenza si è riconfermata nel 2021, alla quale si è aggiunta la ripresa dei consumi fuori casa, che ha fornito linfa vitale alle tipologie di confezionamento più vicine al mondo della ristorazione.

Tabella 2. Suddivisione tra imballaggi di acciaio e alluminio anno 2021. Valori t/000 e mln euro.
  Acciaio Alluminio
Fatturato mln euro 35% 65%
Produzione 86% 14%
Fonte: Packaging in Figures elaboration on ISTAT variations giving assumption for 2021.

Quotazioni delle materie prime

Per quanto concerne l’andamento delle quotazioni delle materie prime utilizzate per produrre gli imballaggi metallici va evidenziato che, in relazione all’acciaio, ormai da qualche anno la Camera di Commercio di Milano quota solo i rottami destinati alla produzione.

Nell’arco del 2021, dopo il costante aumento dei prezzi registrato fino al mese di luglio, si sono verificati bruschi cali fino ad ottobre; da quel momento i prezzi sono risaliti, continuando con un graduale incremento fino al mese di maggio 2022. In generale le quotazioni medie relative all’anno 2021 sono risultate in crescita di oltre il 100% rispetto alle quotazioni medie del 2020.

Le quotazioni relative alla materia prima utilizzata per produrre imballaggi in alluminio hanno visto, nel 2021, un andamento più graduale, tendenzialmente in crescita ma senza grossi sbalzi. Solo nel secondo trimestre del 2022 si sono registrati cali più evidenti. Le quotazioni medie relative all’anno 2021 hanno registrati rialzi intorno al 20% per la materia prima vergine e tra il 30% e il 50% per il rottame.

Imballaggi di acciaio

Tipologie e aree di impiego

In base alla classificazione utilizzata in Imballaggio in Cifre, gli imballaggi in acciaio si suddividono in due macro categorie: imballaggi leggeri in banda stagnata e fusti in lamiera sottile. 

Gli imballaggi in banda stagnata si suddividono a loro volta in tre tipologie di confezionamento: open top, general line e chiusure. 

Gli imballaggi open top sono utilizzati per il confezionamento dei prodotti alimentari (pomodori pelati, conserve vegetali, tonno...).

Gli imballaggi general line sono le latte utilizzate per i prodotti chimici (pitture e vernici, solventi ecc.) o per confezionare l’olio alimentare e, ancora, le bombolette aerosol impiegate in ambito food e non food.

Le chiusure sono i tappi corona e le capsule twist off. I fusti cilindrici o tronco-conici sono invece realizzati con lamierino di acciaio senza rivestimento di stagno, ma protetto da adeguata verniciatura sia interna che esterna. Sono caratterizzati da capacità comprese tra i 50 e i 300 litri, con netta prevalenza di quelli da 200 litri. Vengono impiegati sia in area alimentare (per esempio per la movimentazione dei pomodori dal campo di raccolta alla trasformazione o per l’olio) sia in area non food (petrolio, carburanti ecc.).

Dimensioni e caratteristiche del mercato italiano

In base alle prime e non definitive elaborazioni, nel 2021 la produzione di imballaggi di acciaio si assesta intorno alle 729,5 t/000, registrando un andamento tendenziale in crescita rispetto al 2020 pari al +5%.

Tabella 3. Imballaggi leggeri (banda stagnata): ripartizione % in base all’utilizzo apparente per settori.
  2020
Open top 63,80%
Olio alimentare 5,00%
General line(prod.chimici e scatole fantasia) 15,70%
Bombolette 4,20%
Chiusure* 11,30%
Totale 100,00%
Fonte: Packaging in Figures elaboration on ISTAT variations giving assumption for 2021.

Per quanto riguarda il commercio estero, risulta notevole l’incremento delle importazioni, che chiudono l’anno con un tasso tendenziale di crescita del +14,6%, raggiungendo le 56 t/000 circa. Si consideri che l’83% delle importazioni è rappresentato da quelle relative agli imballaggi leggeri che, da sole, crescono di oltre il 12%. Le esportazioni crescono di un più modesto 3,3%.

  • Gli imballaggi leggeri in banda stagnata - open top, chiusure, imballaggi general line di piccole dimensioni - da soli hanno registrato una crescita del 4%, e oggi rappresentano circa l’83% del totale imballaggi in acciaio. Si conferma l’andamento positivo già registrato l’anno precedente e la produzione ha beneficiato della ripresa in atto nei loro principali settori di destinazione. L’incremento della produzione degli imballaggi leggeri è stato sostenuto in prevalenza dal mercato interno che, nel 2021, cresce del 6,5%.Il mercato estero ha registrato un andamento tendenziale decisamente più contenuto e modesto (+1,6%). Gli imballaggi leggeri in banda stagnata si suddividono per 61,6% in imballaggi open top, il 18,7% è rappresentato dal general line, abbiamo poi le chiusure, sia capsule che tappi a corona, che rappresentano il 10,9%. Chiudono la segmentazione le bombolette con il 4,9% di share e i contenitori per olio alimentare con il 4,7%.
  • Nel 2021, l’area dei fusti in acciaio ha espresso una produzione pari a 124.000 tonnellate, in sensibile crescita rispetto al 2020 con un trend pari al +10%, recuperando ampiamente il calo registrato nel 2020. Sia le importazioni che le esportazioni registrano segni positivi: +60% le prime +15% le seconde. I fusti in acciaio sono utilizzati per il 70% circa nel settore chimico petrolifero e per il restante 30% vengono impiegati nella movimentazione di sementi, pomodori, o per il trasporto di prodotti destinati all’industria.

Imballaggi di alluminio

Tipologie e aree di impiego

Si tratta di contenitori vari per alimenti e non: lattine per bevande, scatolette per conserve alimentari, vaschette, tubetti, bombolette aerosol e flaconi (questi ultimi utilizzati soprattutto nella cosmetica). Rientrano nella categoria anche il foglio sottile di alluminio e le chiusure (capsule a vite, easy open, ecc.).

Dimensioni e caratteristiche del mercato italiano

L’alluminio per la produzione degli imballaggi comprende il can stock (utilizzato nella produzione di lattine per bevande), il foil stock (impiegato per produrre foglio sottile sia le capsule), il can body (destinato a corpi scatola per food e alle pastiglie impiegate nella produzione di bombolette).

Le leghe che compongono i diversi prodotti sono innumerevoli e variano a secondo delle tipologie di produzione e dei diversi impieghi. Nel 2021 anche gli imballaggi in alluminio evidenziano un buon andamento produttivo, con un tasso di crescita che dovrebbe assestarsi intorno al +2,4%. A scandire il ritmo della crescita sono indubbiamente i contenitori. A sostenere la produzione sono state le esportazioni (+7,4%), ma ottime anche le performance delle importazioni (+18%). il consumo apparente cresce del +1,7%.

Tabella 4. Contenitori in alluminio: ripartizione % dell’utilizzo apparente per settori.
  2020
Bevande 64,30%
Food 20,20%
Cosmesi-Farma 14,70%
Altro 0,80%
Totale 100,00%
Fonte: Packaging in Figures elaboration on ISTAT variations giving assumption for 2021.

Per quanto riguarda la produzione di imballaggi di alluminio vuoti, ricordiamo che, nel 2021, il 33,3% è rappresentato dai contenitori, cui segue con il 26,2% la voce “altro”, dove facciamo rientrare il foglio sottile per chiusura yogurt, i tubetti, le capsule per rivestimento chiusure vino. Il 17,8% di share è imputabile alle chiusure, mentre il 16,1% è destinato alla categoria vaschette per alimenti.

A concludere la suddivisione, il foglio sottile con il 6,6%. Analizzando la voce “contenitori”, l’imballaggio che più si è distinto per buon andamento è stata la lattina per bevande. E questo, grazie alla ripresa dei consumi fuori casa ma anche perché “adottata” in nuovi ambiti, come per esempio il confezionamento di acqua minerale di piccolo formato che, nel 2021, ha mostrato ottimi segni di ripresa con un tasso di crescita a due cifre. In base alle elaborazioni derivate dalla Banca Dati dell’Istituto Italiano Imballaggio, che analizza anche l’andamento dei mix del packaging di circa 100 settori utilizzatori, la destinazione dei contenitori di alluminio è la seguente: 66,7% lattine per bevande, 18% scatolette per conserve alimentari, 14,5% contenitori per uso farmaceutico e cosmetico, 0,8% “altro”.

Il riciclo degli imballaggi metallici

Grazie al lavoro incessante dei consorzi di filiera del Sistema CONAI, il fine vita degli imballaggi viene affidato al riciclo, con percentuali in costante crescita. In base agli ultimi dati resi noti dal Consorzio RICREA, nel 2021 gli imballaggi di acciaio avviati a riciclo hanno toccato le 390 t/000 circa (72% dell’immesso al consumo, +5% rispetto al 2020. Il Consorzio che si occupa del riciclo e recupero degli imballaggi in alluminio è il CIAL, e in base alle loro ultime elaborazioni, gli imballaggi avviati a riciclo sono stati 52,9 t/000 (+12% rispetto all’anno precedente).

Scopri maggiori informazioni sulle aziende citate in quest'articolo e pubblicate sulla Buyers' Guide - PackBook by ItaliaImballaggio
Istituto Italiano Imballaggio
CONAI (Consorzio nazionale imballaggi)
CIAL (Consorzio imballaggi alluminio)

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