Rapporto sullo stato dell’imballaggio – Maggio 2016

Osservatorio quadrimestrale della filiera dell’imballaggio. Situazione a fine maggio 2016.

In questa sede si rende uno spaccato dell’andamento dei comparti dell’industria manifatturiera dove più intenso è il consumo di imballaggi, suddivisi nelle macroaree food e non food. A seguire, la relativa evoluzione del settore imballaggi.
Il quadro evolutivo dei settori manifatturieri è invece tratto dalle analisi settoriali elaborate da associazioni di categoria o da Prometeia.

Industria alimentare: food e bevande
Fonte: Prometeia
Secondo rilevazioni riportate nella banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio, l’industria italiana alimentare avrebbe concluso il 2015 con un recupero produttivo del 2,5%, dopo il progressivo cedimento nel triennio 2012/2014.
Questo recupero è derivato essenzialmente a due fattori: la ripresa dei consumi delle famiglie e il riflesso positivo che EXPO 2015 ha avuto nei confronti del prodotto alimentare nazionale.
La vetrina dell’EXPO a Milano ha fatto sì che non solo aumentassero i consumi interni, generati dall’indotto dell’esposizione (il flusso di turisti stranieri è stato elevatissimo), ma che ci fosse una importante incremento delle esportazioni di prodotto italiano.
Il dato 2015 evidenzia però dinamiche differenziate all’interno del comparto:
- i consumatori prediligono i prodotti confezionati rispetto ai freschi, con conseguente aumento di packaging;
- i prodotti tradizionali cedono il passo a quelli più moderni e innovativi, con buon contenuto di servizio (IV gamma nell’ortofrutta, piatti pronti, ecc.);
- per quanto riguarda le bevande, decisivo il fattore climatico; la calda estate del 2015 ha infatti prodotto un aumento dei consumi di bevande, soprattutto di acqua, bibite piatte e birra.
Secondo Prometeia, le ipotesi evolutive indicano un incremento dei consumi alimentari (+0.8% a prezzi costanti) in media d’anno per il 2016, decretando l’avvio di una ripresa del mercato, grazie a redditi previsti in stabile crescita.
Il passo della ripresa si manterrà tuttavia contenuto nei prossimi anni (+0,5%  in media nel biennio 2017-18), lasciando i volumi di spesa su livelli inferiori dell’11% rispetto al 2007.

Cosmesi e profumeria
Fonte: Cosmetica Italia
Secondo l’associazione di categoria, il 2015 chiude con un +2,2% per i consumi, recuperando la lievissima perdita registrata nel 2014 (-0,4%). Le esportazioni crescono del 14% mentre le importazione del +7%.
Grazie al costante aumento di competitività delle imprese cosmetiche italiane sui mercati esteri, la bilancia commerciale si è ulteriormente rafforzata, toccando il livello record di 2.000 milioni di euro.
Come conseguenza di queste ottime performance, il rapporto export su produzione tocca il 38%: una percentuale in costante crescita, ma relativamente ancora bassa per un comparto al quale sono riconosciuti capacità di servizio e altissima qualità dell’offerta.
Per quanto riguarda i canali distributivi, nel 2015 si registrano aumenti nella grande distribuzione del +2%.
Le ipotesi evolutive per il 2016 parlano di un +1,5% per quanto riguarda i consumi, mentre l’export dovrebbe registrare un tasso di crescita a due cifre, +10%.

Farmaci
Fonte: Federfarma
Nel 2015, le ricette sono state oltre 596 milioni, pari a 9,8 prescrizioni per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali dispensate dal SSN sono state oltre 850 milioni, sostanzialmente in linea con il 2014: in media, ogni cittadino italiano, ha ritirato in farmacia 14 confezioni di medicinali a carico del SSN.
Le ipotesi evolutive fanno presumere che il grande afflusso di immigrati (assistiti dal Servizio Sanitario Nazionale) porterà nel 2016 a un incremento dei consumi

Sistema moda
Fonte: Sistema Moda Italia
Dopo un biennio in flessione, nel 2015 si registra una ripresa nei consumi (+1%). Per quanta riguarda il commercio estero, il tessile-moda è cresciuto del 2%, mentre l’import del +5%.
Le ipotesi evolutive per il 2016 parlano di un leggero calo (-0,5%), secondo le analisi effettuata sia sulla base dell’andamento del primo trimestre che sull’analisi degli ordini effettuati. Per lo stesso periodo si registra una crescita del 3% delle vendite estere.

Mobili e arredamento
Fonte: rapporto World Furniture Outlook 2016
Secondo il rapporto redatto da CSIL in collaborazione con Federmobile e Prometeia, il 2015 ha finalmente fatto registrare la fine della caduta dei consumi in questo comparto, grazie al proseguimento delle politiche espansive previste nella Legge di Stabilità (bonus mobili in primis), al contenimento dell’inflazione e al miglioramento del reddito disponibile in termini reali e del clima di fiducia delle famiglie. L’export sta continuando ad aumentare, anche sui mercati dell’Unione Europea (in crescita già nel 2014) oltre che su quelli extraeuropei.
In Italia, l’industria del mobile consoliderà nel 2016 le tendenze registrate nel 2015: il mercato interno mostrerà i primi segnali di ripresa (+1,2% in termini reali) sostenuto da un andamento sempre positivo delle vendite sui mercati internazionali, nonostante un rallentamento della domanda estera.

Prodotti chimici
Fonte: Federchimica
In presenza di prezzi in moderato calo, l’industria chimica italiana, nel 2015,  ha visto proseguire un percorso di recupero della produzione in volume (+1.0%), che rimane tuttavia molto graduale e non coinvolge ancora tutti i settori clienti. Il superamento della recessione trova conferma nella stabilizzazione dell’occupazione e nel consistente rientro del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (-34%, esclusa cassa in deroga), visibile anche nella componente straordinaria (-37%). La ripresa fatica, però, a rafforzarsi in uno scenario internazionale che, pur rimanendo di crescita, risulta denso di rischi e dominato dall’incertezza.
Le ipotesi evolutive per il 2016 non registrano un’accelerazione della crescita in quanto gli utilizzatori sono molto cauti nelle proprie politiche di acquisto.  In Italia la crescita della produzione potrà consolidarsi  all’1,4%.

Elettrodomestici
Fonte: ISTAT
I dati 2015 registrano una crescita produttiva dell’1%. Guardando i primi tre mesi del 2016 il settore cresce dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Materiali edili
Nel corso del 2015, la lunga fase recessiva dell’edilizia in Italia ha evidenziato i primi segnali di ripartenza. Come è noto, l’edilizia coinvolge anche i materiali
(cemento, calcestruzzo, mattoni, tondo in acciaio per cemento armato ecc.).
Negli ultimi sei anni la flessione dell’attività produttiva del comparto è stata del 26%, e negli anni precedenti il trend non era certamente soddisfacente.
Secondo analisi effettuate da Prometeia, a partire dal 2015, l’attività settoriale dell’industria edile e quindi quella dei materiali destinati alle costruzioni, presenta un percorso di graduale recupero, su tassi di crescita comunque moderati: +0,2% nel 2015, +1,3% nel 2016, +2% nel 2017.  

Il quadro economico
Riflessioni sulle analisi fatte da Confindustria e Prometeia

L’opinione di Confindustria. Nello scenario economico mondiale, si sono delineate tendenze poco brillanti ma meno preoccupanti di qualche mese fa.
Le stime di crescita globale sono state ulteriormente ribassate dall’FMI (3,2% nel 2016); si tratta di ritmi appena inferiori a quelli di lungo periodo (3,5% nel 1980-2015) e andrebbero consolidati da un’azione internazionale coordinata che utilizzi tutte le leve disponibili. Azione che non si riesce a mettere in campo nemmeno nella UE, dove ce ne sarebbe più bisogno per contrastare le forze centrifughe e i movimenti nazional-populistici.
L’Eurozona avanza, trainata dalla domanda interna, ma ha un passo troppo modesto per sanare la voragine occupazionale scavata dalla crisi.
Per quanto riguarda l’Italia, secondo l’ISTAT la situazione economica è in ripresa; analizzando i diversi indicatori ipotizza che, per il PIL, dopo un +0,8% nel 2015, che ci possa essere una crescita dell’1,1% nel 2016; la domanda interna, dopo il +1,1% del 2015, dovrebbe arrivare a un +1,3% nel 2016.
Gli investimenti fissi lordi, che nel 2015 avevano registrato un +0,8%, nel 2016 potrebbero crescere del 2,7%.
Continuando l’analisi degli indicatori economici, sempre secondo ISTAT, la spesa delle famiglie residenti, che nel 2015 aveva registrato un +0,1%, nel 2016 dovrebbe crescere dello 0,2%; si ipotizza che l’inflazione possa crescere  nel 2016 dello 0,8%, come nel 2015; infine, il tasso di disoccupazione, che nel 2015 era in crescita dell’11,9%, nel 2016 dovrebbe ridursi arrivando a un +11,3%.

Le analisi di Prometeia. Il 2016 vedrà il fatturato dell’industria manifatturiera italiana in crescita del 2,1% a prezzi costanti, con ritmi più equilibrati tra i settori rispetto al 2015: una crescita sostenuta soprattutto dalla domanda interna, spinta in particolare dai consumi. Bonus governativi, miglioramento occupazionale, ridotte tensioni sui prezzi e proseguimento del ciclo di sostituzione dei beni durevoli porteranno a un’accelerazione della spesa delle famiglie. Positive anche le prospettive degli investimenti, grazie alle migliorate condizioni di accesso al credito e alla necessità di rinnovare parco macchine e mezzi di trasporto ormai obsoleti, per il fermo negli acquisti degli scorsi anni.
Nel periodo 2017-20 il fatturato manifatturiero dovrebbe assestarsi intorno a un tasso di crescita medio annuo dell’1,8%. In questo caso, secondo Prometeia, la domanda interna diverrà un pochino meno dinamica, ma sarà affiancata dal ritrovato contributo positivo del commercio estero.

* Nota
I dati utilizzati per l’elaborazione del report sono tratti dalla banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio.         
                                   

Articolo correlato
Il settore degli imballaggi

 

Il nostro network