Gli imballaggi di vetro

Dati di mercato e prospettive di sviluppo. Punto di forza: trasparenza e naturalità. Barbara Iascone

La presente analisi prende in esame il vetro destinato all’imballaggio primario dei prodotti liquidi, semiliquidi o polverosi e si basa sulle rilevazioni riportate  dall’Istituto Italiano Imballaggio nella sua pubblicazione ufficiale.
Andremo dunque ad analizzare le aree del vetro cavo e del vetro tubo: nel primo segmento rientrano bottiglie, vasi e flaconeria; due le tipologie di imballaggio, che rientrano invece nel secondo, ovvero fiale e flaconi.

Considerazioni sul mercato
Gli imballaggi di vetro sono stati spesso e a lungo oggetto di forte concorrenza da parte di altre tipologie di packaging, in particolare, a seconda delle destinazioni d’uso, da parte di plastica e carta.
Il settore alimentare (food & beverage), il cosmetico e il farmaceutico sono da sempre le aree che impiegano la maggior quantità di imballaggi in vetro, il cui andamento viene quindi parecchio influenzato dal trend dei settori utilizzatori.
Nel caso del vino, per esempio, imbottigliato essenzialmente in vetro, variazioni più o meno consistenti nel bilancio di settore possono far registrare sensibili cambiamenti anche della produzione delle bottiglie in vetro.
Ma, negli ultimi anni, anche le strategie di marketing e comunicazione hanno influito sull’andamento di questa tipologia di pack, presente sul mercato da tempo immemore rispetto agli altri imballaggi, e da sempre associata a eleganza, trasparenza e sostenibilità.
Questo ha fatto sì che, in alcuni casi, le aziende leader di comparti in sofferenza - emblematico il caso delle bibite carbonate - abbiano puntato al packaging di vetro per rilanciare i consumi di prodotti in stallo. Un esempio su tutti può essere quello offerto da Coca Cola, che sta tornando a “spingere” molto sulla classica e tradizionale bottiglia in vetro.
Ma questa soluzione di confezionamento sta conquistando nuove quote di mercato a scapito della plastica anche in relazione a prodotti “alternativi” e di nuova produzione, che puntano a essere riconosciuti come “più salutari” grazie all’impiego di stevia al posto dello zucchero o, addirittura, grazie all’eliminazione degli zuccheri.
Discorso analogo viene portato avanti per il latte fresco, i cui consumi in Italia non stanno vivendo un periodo roseo.
Scelte di marketing e comunicazione a opera dei grandi marchi a favore dell’imballaggio di vetro potranno dunque aprire nuove e ulteriori prospettive.

I dati di settore

Nel 2017 la produzione di imballaggi in vetro espressa in tonnellate si assesta intorno alle 4.050 t/000, crescendo del 3% rispetto all’anno precedente. Le buone performance relative alla produzione sono legate sia all’andamento del mercato interno che alle esportazioni. A differenza dell’anno precedente, in cui a spingere sull’acceleratore era stato solo il consumo italiano con le esportazioni in calo, nel 2017 il primo parametro cresce del 2% superando le 4.200 t/000, mentre il secondo dell’1,6%. In calo le importazioni, -3,6%.
Nonostante questa percentuale delle importazioni, la bilancia commerciale resta negativa, dato che non varia l’elemento che - da sempre - caratterizza il mercato italiano degli imballaggi di vetro, vasi o bottiglie che siano: la produzione nazionale non soddisfa la richiesta interna, per cui il ricorso all’importazione è obbligatorio. Questo fa sì che ci si trovi sempre davanti a un utilizzo apparente maggiore rispetto alla produzione.
La produzione espressa in termini di fatturato cresce dell’1,5%.

Bottiglie: produzione e mercati di sbocco
La produzione di bottiglie rappresenta l’88% dell’area imballaggi di vetro e nel 2017 registra una crescita del 3%. A influenzare maggiormente il trend di produzione di bottiglie sono le esportazioni che, nel 2017, crescono del 4,3% rispetto al 2016, ma anche il mercato interno segna un +1,9%. Risultano in calo le importazioni (-4%), con un saldo della bilancia commerciale comunque  sempre negativo.
La buona dinamica della produzione è collegata ai trend di crescita dei vari settori di utilizzo, a partire dall’acqua minerale che, da sola, rappresenta il 67% del mercato di sbocco delle bottiglie in vetro e che, nel 2017, ha registrato un +7%, con incrementi consistenti nell’area ristorazione e horeca, dove è netta la prevalenza di bottiglie in vetro.
Nel 2017 sono state utilizzate oltre 5 milioni di tonnellate di bottiglie in vetro, di cui il 74% è a perdere, il 26% a rendere.
Il 37,5% delle bottiglie in vetro utilizzate in Italia è stato destinato al mercato del vino e spumanti, il 29,4% a quello dell’acqua minerale. E se le birre hanno assorbito il 3%, il restante 20,1% è suddiviso tra altre bevande (sia alcoliche che non) per un 10,2% e condimenti e derivati del pomodoro (9,9%).

Vasi: produzione e mercati di sbocco
La produzione di vasi in vetro nel 2017 registra una crescita del 2,6%, influenzata esclusivamente dal mercato interno che cresce a un ritmo del  4,5%. In calo le esportazioni  (-7,4%), mentre crescono di oltre il 6% le importazioni.
La principale aerea di utilizzo dei vasi di vetro è quella delle conserve alimentari (compresi i prodotti ittici), con una quota del 56%; il restante 44% si suddivide tra salse, omogeneizzati, confetture, yogurt e dessert freschi, spezie e altro.
Nel 2017 sono state utilizzate in Italia circa 1.750 t/000 di vasi in vetro, di cui il 23,9% destinato ai soli legumi e il 17,7% agli yogurt. Gli omogeneizzati rappresentano il 12,3% delle tonnellate di vasetti, mentre i sott’olio e i sottaceti sono all’8,8%. Il 7,3% è destinato al mercato dei sughi di vario tipo, sia a base pomodoro che no. Per i prodotti ittici (tonno, acciughe e sardine) nel 2017 sono stati utilizzati il 5,3% dei vasetti in vetro, mentre il restante 24,7% è suddiviso tra frutta sciroppata, olive, mais, spezie marmellate, creme spalmabili e altro.

Flaconeria: produzione e mercati di sbocco
In crescita anche la produzione della flaconeria da vetro cavo, +2,4%, utilizzata per il 58% nella cosmetica, per il 33% nel settore farmaceutico e per il restante 8% per confezionare altro.
Per quanto riguarda il vetro tubo, utilizzato per l’85% nel settore farmaceutico, si registra un +2,6% in produzione, andamento guidato esclusivamente delle esportazioni (+9%). Risultano in calo sia le importazioni (-4%) sia il mercato interno (-4,6%). Il restante 15% si suddivide tra cosmetica e altri utilizzi.

Barbara Iascone
Istituto Italiano Imballaggio

 

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