Capsula compostabile per l’espresso italiano

Un nuovo modello di sviluppo parte dal caffè e dalla prima capsula compostabile tutta italiana, frutto di un progetto che ha impegnato in una ricerca durata 5 anni due eccellenze nazionali, Lavazza e Novamont.


La capsula brevettata Lavazza sarà realizzata in Mater-Bi® 3G, compatibile con la macchina Lavazza Minù e disponibile in due pregiate miscele 100% Arabica, certificate dall’ONG Rainforest Alliance: pronta a partire dal secondo semestre 2015, verrà distribuita nel 2016.
La terza generazione di bioplastiche è una famiglia di materiali con una più alta percentuale di rinnovabilità, che usa sostanze vegetali anche da filiera agricola integrata, che si ricicla in compostaggio, in grado di biodegradare in ambienti naturali diversi e che garantisce una significativa riduzione delle emissioni di gas serra rispetto alle precedenti tecnologie.
L’aspetto su cui Lavazza ha puntato l’attenzione è il fine vita del prodotto; ad oggi, nel modello lineare produzione-consumo-smaltimento, il prodotto diventato rifiuto viene avviato in discarica o incenerimento.  Applicando invece il principio dello zero waste dell’economia circolare, secondo il quale niente è rifiuto ma tutto torna ad essere risorsa con benefici per l’ambiente, Lavazza e Novamont hanno messo a punto una capsula da raccogliere con il rifiuto umido e avviata al compostaggio industriale, dove capsula e caffè esausto vengono riciclati insieme in compost, concime naturale per i suoli.

LAVORARE PER LA SOSTENIBILITÀ Nell’anno di EXPO (Lavazza è Official Coffee Partner di Padiglione Italia dell’Esposizione Universale) il Lavazza Sustainability Hub, ospitato per l’occasione alla Cascina Cuccagna di Milano, sarà il centro di molte attività dell’azienda in tema di sostenibilità. Insieme a Novamont, al Politecnico di Torino e con la collaborazione di Slow Food e dell’Università di Pollenzo, Lavazza organizzerà incontri, workshop e percorsi didattici sulla valorizzazione del fine vita.
Il palcoscenico sarà una serra didattica costruita seguendo i canoni della bioarchitettura e che mostrerà i molteplici riutilizzi dei fondi di caffè in differenti settori produttivi: dall’edilizia alla chimica, dall’energia alla cosmetica.
Sempre nel corso di EXPO, Lavazza lavorerà anche insieme ad AMSA su un progetto che dimostra  il valore sociale, culturale ed economico di questo approccio: AMSA si occuperà del ritiro dei fondi, che saranno poi dati in carico alle associazioni coinvolte nel progetto e portati nei centri di raccolta gestiti dalle cooperative sociali. A loro il compito di rendere tangibili le trasformazioni dei fondi: substrato per funghi commestibili, pellet, inchiostri, semilavorati e molti altri prodotti.

Il nostro network