Percorsi di produzione e conoscenza
Linee integrate per il confezionamento primario e secondario di beni di largo consumo e sistemi industriali di processo all’avanguardia: tutto il mondo tecnologico Coesia, a interpack, era davvero a “portata di mano”. Con un plus in più: la capacità di immaginare il packaging, dal progetto all'industrializzazione, seguendo un percorso di ricerca razionale e organica.
A Interpack Coesia ha dispiegato il meglio dell'offerta di gruppo su una superficie di 2.000 mq e ha messo in mostra, in un'area dedicata - l'esaustiva e coinvolgente Experience Room - il processo di creazione di nuovi packaging, dai primi contatti con il cliente, passando per il progettista fino al prototipo e all'industrializzazione.
Con il concorso di 10 delle 14 aziende che fanno capo alla multinazionale bolognese, ma anche degli esperti specializzati nelle diverse aree di competenza (design, materiali, tecnologie di riempimento...), molti visitatori hanno così avuto un saggio live del tipo di servizio offerto dal grande gruppo integrato a quanti cercano soluzioni di qualità e nuove idee.
I brand e le macchine. Palpabile ed encomiabile il grande sforzo organizzativo messo in campo per comunicare con chiarezza, e in un'unica soluzione, le tante anime di un gruppo diversificato per competenze tecniche, tipologie di processo e imballaggio e settori di sbocco (cosmo-farma, confectionery&bakery, tè, caffé tabacco...).
Ecco allora, in mostra, la linea completa per il riempimento e confezionamento di capsule di caffè, composta dalla macchina Acma Qi320, abbinata a un'inedita Acma MiniWrapper e a una R.A Jones Legacy3 per il confezionamento secondario, il tutto movimentato da sistemi FlexLink.
Una linea completa che esprime al meglio la capacità di integrazione delle diverse culture tecnologiche sviluppate dalle singole aziende. E Coesia, nei fatti, si sta muovendo proprio in questa direzione: promuovere i brand, che continuano a mettere in campo macchine taylor made pur lavorando in un'ottica integrata e globale.
All'insegna della condivisione anche il progetto che ha il proprio fulcro nello sviluppo del “Coesia Engineering Centre” considerato come una sorta di “moltiplicatore di innovazione” che consentirà di mettere in rete le competenze maturate da tutte le realtà del gruppo, compiendo così un ulteriore passo avanti sulla strada della coesione.
Tornando però alla coreografica presenza a interpack, la geografia del grande stand è stata disegnata per valorizzare una rappresentazione tecnologica all’avanguardia sia nelle soluzioni di packaging primario e secondario (ci riferiamo alle flow pack e alle confezionatrici di Acma, alle horizontal-form-fill-seal di Volpak ed R.A Jones per il riempimento e la produzione di imballaggi flessibili ed alle linee per il riempimento di tubi e astucciatrici di Norden e Citus-Kalix) sia gli ultimi traguardi nel processo industriale raggiunti da FlexLink, HAPA, ADMV e Laetus (controlli di visione, tracciabilità e trasporto...). Per la prima volta anche IPI, ultima acquisizione del gruppo a completamento del portafoglio di soluzioni di confezionamento asettico.