Flexible Packaging e imballaggio secondario automatizzato: Q&A

Quali sono le sfide legate all’automazione del fine linea nel campo del flexible packaging per le applicazioni alimentari? Risponde Etienne Henry, Packaging Business Development Director presso Sidel.


Etienne Henry, Packaging Business Development Director, Sidel

L’industria alimentare è sempre più orientata verso l’adozione di packaging flessibili per il confezionamento primario, a fronte dei significativi vantaggi offerti in termini di marketing, redditività e logistica.  Tuttavia, questo tipo di confezione presenta criticità e vincoli intrinseci quando si tratta di automatizzare il processo di confezionamento. Etienne Henry, Packaging Business Development Director di Sidel, spiega come l’azienda  supporti i propri clienti nel comparto alimentare, aiutandoli a fare le scelte giuste.

Da dove deriva l’interesse per l’utilizzo del flexible packaging in questo settore?
Secondo l’ultima relazione di Smithers Pira del maggio 2019, il consumo globale di flexible packaging crescerà (in volume) del 4% ogni anno, tra il 2019 e il 2024, arrivando a 36,4 milioni di tonnellate. Il crescente successo di questo tipo di confezione è riconducibile ai vantaggi offerti a livello economico e logistico, e alla sua adeguatezza alle moderne occasioni d’uso, come il consumo on-the-go.

Perché il packaging secondario è un fattore così importante per la buona riuscita dei progetti di automazione del packaging flessibile?
La scelta dell’imballaggio più idoneo all’applicazione prevista è un passaggio fondamentale in ogni progetto di automazione di flexible packaging: è proprio il packaging secondario, infatti, quello che fornisce la protezione e la stabilità necessarie a compensare la geometria instabile e l’evidente mancanza di resistenza e rigidità dei contenitori flessibili.
Bisogna comunque sempre tenere presente che non esiste un’unica opzione in grado di soddisfare tutte le esigenze.
È proprio qui entra in gioco Sidel, aiutando il cliente ad abbinare al meglio il packaging primario e secondario, affiancandoli alla tecnologia di meccanizzazione più indicata.

Qual è il valore aggiunto offerto da Sidel in qualità di fornitore di macchine per il confezionamento?
Il processo di meccanizzazione del flexible packaging presenta alcune problematiche associate alla movimentazione e al confezionamento dei prodotti, imputabili alla leggerezza e alla deformabilità di questa tipologia di packaging primario. È a tale “geometria instabile” che si legano, ad esempio, l’impossibilità di accumulare i prodotti, l’assenza di contropressione per la sigillatura del packaging secondario, la scarsa o assente resistenza alla compressione verticale del packaging secondario sul pallet. Sidel fornisce diversi sistemi ottimali per confezionare contenitori flessibili, a partire dalle tradizionali cartonatrici a caricamento laterale fino ai sistemi più sofisticati, tutti garantiti dal nostro pluriennale know-how in materia di robotica.

Le esperienze maturate  presso i  numerosi clienti di Sidel nel segmento food sono descritte dettagliatamente in un white paper realizzato di recente. Scaricabile dal sito dell’azienda (www.sidel.com) e utilizzabile anche per la redazione di documenti specifici per le gare d’appalto, illustra le opzioni e le soluzioni più avanzate per il flexible packaging e il packaging secondario nell’industria alimentare.

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