Capsule del tempo

No, non è il titolo di un racconto di fantascienza. È anzi il preludio a una storia vera - quella di Capsulit - lunga e bella, fatta di ricerca, innovazione e attenzione al mercato farmaceutico per cui, da 70 anni, produce sistemi di chiusura all’insegna della sicurezza.


Al centro, Marco Rizzardi (Presidente e CEO); a sinistra,  l’export director Alessandro Vavalà e a destra il sales director Gianluca Rossi.

Del produttore di macchine capsulatrici delle origini (si era nell’immediato Dopoguerra, più precisamente nel 1949, quando tre amici decisero di avviare  un’attività industriale in Lombardia) è rimasta in eredità la competenza specifica sui sistemi di chiusura.

La Capsulit di oggi, infatti, è ormai un punto riferimento internazionale nella produzione di capsule di alluminio e di plastica per prodotti farmaceutici, con un fatturato per il 60% derivato dall’export e importanti risorse impegnate nel controllo qualità.     
Una posizione di rilievo, dunque, guadagnata con l’esperienza e il know how tecnologico messo a disposizione del mercato che, negli anni, ne ha premiato la capacità di ascolto e la flessibilità, frutto di un’attenta gestione dei flussi di lavoro e di investimenti mirati al miglioramento continuo.
Ma lasciamo la parola agli attuali responsabili di Capsulit - il presidente e AD Marco Rizzardi, l’export director Alessandro Vavalà e il sales director Gianluca Rossi - che, insieme al vanto (meritato) di aver raggiunto un invidiabile traguardo temporale, possono descrivere al meglio le caratteristiche e le potenzialità di un’azienda solida, proiettata nel futuro.

Primo atout: tutto in casa e certificato. «La premessa è d’obbligo: noi facciamo tutto al nostro interno, a partire dalla progettazione delle chiusure fino alla gestione delle spedizioni. Il che ci consente di esercitare il pieno controllo su ogni fase delle lavorazioni» esordisce Rizzardi, ricordando che Capsulit opera, ovviamente, nel pieno rispetto delle Norme di Buona Fabbricazione e in osservanza delle linee guida oggetto della certificazione ISO 15378. «In pratica, documentiamo in dettaglio ogni aspetto del processo produttivo, garantendo tutti gli standard qualitativi conformi alle richieste dell’industria farmaceutica» come avvalorato dalle numerose certificazioni ottenute da Capsulit, che nel 2015  ha conseguito anche il Certificato di Eccellenza Certiquality.
«Abbiamo iniziato a produrre capsule di alluminio per sciroppi» ricorda ancora l’AD, ripercorrendo sinteticamente le tappe di crescita della società «avviando in un secondo tempo la produzione di chiusure di plastica, per arrivare alle capsule di alluminio e plastica specifiche per i farmaci iniettabili. Un’integrazione progressiva, questa, che ha consentito a Capsulit di affermarsi su scala globale come uno dei pochi produttori in grado di fornire la doppia tecnologia, coadiuvata dagli investimenti in sistemi di assemblaggio automatizzati di ultima generazione».

Secondo atout: una gamma completa. Gli fa eco Vavalà: «Visto il nostro rapporto ultradecennale con il mercato farmaceutico, siamo giocoforza chiamati a interpretarne al meglio le esigenze, restituendo un prodotto perfetto e studiato ad hoc. Del resto siamo in grado di produrre una gamma di sistemi di chiusura davvero completa, che spazia tra capsule di alluminio e plastica per sciroppi con vari diametri (dal 17 al 38) e diversi tipi di liner, capsule con inserti in silica gel, capsule per prodotti iniettabili, ma anche capsule per monodose o con adattori per siringhe, contagocce e versatori, misurini e cucchiaini… O ancora, contagocce con ghiera in alluminio o in plastica anche in versione child proof e con tige di vetro o plastica, contagocce a capovolgimento, flaconi in HPDF… Insomma, abbiamo il prodotto giusto per ogni esigenza: aspetto fondamentale per lo sviluppo del business che, negli ultimi 10 anni, ha registrato un incremento di fatturato del 50%, superando i 24 milioni di euro nel 2018».
Un risultato, questo, frutto anche di politiche commerciali accorte e lungimiranti. «Generiamo infatti il 60% del turnover sui mercati esteri - prosegue il responsabile - supportati da una filiale in Spagna e da una rete di agenti e distributori localizzati al di fuori del contesto europeo, grazie ai quali ci siamo affrancati anche in Nord Africa e in Medio Oriente, sfruttando al meglio la vicinanza geografica che consente di contenere entro limiti accettabili i costi logistici. Nelle aree più lontane, e penso in particolare al Sud America o al Far East, la nostra politica è legata fondamentalmente alla fornitura di grandi volumi».

Terzo atout: la qualità dell’efficienza. «Al di là dei numeri che testimoniano in pratica il valore del nostro business - interviene convinto Rossi - conta l’esperienza e la qualità del rapporto che siamo riusciti a creare nel tempo con le multinazionali del farma, che si basa su alcuni presupposti fondamentali: la disponibilità e la capacità di ascolto, le risposte efficienti che derivano dal poter contare su una struttura snella, flessibile e competente. E ancora, la propensione a investire in strumenti capaci di fare la differenza, come nel caso dei sistemi di visione automatici impiegati sulle nostre linee di produzione, che effettuano controlli sofisticati sulle capsule, prevenendo eventuali difetti e scartando i pezzi non a norma.
Abbiamo insomma costruito la nostra reputazione sull’attenzione alla sicurezza:  delle lavorazioni e dei prodotti ma anche alla salute di quanti operano all’interno dell’azienda o per l’azienda. E per raggiungere questi obiettivi - precisa il sales director - Capsulit ha messo a punto un sistema aziendale integrato di gestione della qualità, della sicurezza e dell’ambiente conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001:2015, UNI EN ISO 15378:2015 e OHSAS 18001:2007. Un sistema, il nostro, che oltre a essere documentato deve essere aggiornato e revisionato periodicamente per assicurare nel tempo la validità e l’adeguatezza all’intera organizzazione aziendale».
 

Il nostro network