Sventurato è l'animo preoccupato del futuro (Seneca)

Immagino... tanti che vivono preda di oscure nevrosi, alimentate da una diffusa sensazione di angosciosa insicurezza. Come non comprenderli?

Penso... a troppe persone, tra cui proprio quelle che conosco meglio, nel momento in cui sfogliano un quotidiano - in un giorno qualsiasi - e leggendo notizie di politica, economia e cronaca, "sbattono", per sensibilità e intelligenza, contro una realtà di spaventevole evidenza, ogni volta più nera del nero, fatta di violenza, sopraffazione e sofferenze.
Ipotizzo... che per molti, anche se non sanno confessarlo, sia la paura a informare il modo di percepire la realtà e la sua rappresentazione e a guidare scelte e azioni in grado di sottrarre il proprio io a questa minaccia.

Una battaglia, una lotta che si rinnova quotidianamente, in cui numerosi gettano istinto di sopravvivenza, egoismo, ma anche intuizioni felici, sentimenti alti e capacità di guardare oltre, per il gusto di esserci a proprio modo. 
Se non dèi, diligenti fabbricatori improvvisati di opportunità in proprio, ma anche demistificatori più o meno consapevoli delle falsità di questo mondo, oggi globalizzato e digitalizzato che, a dispetto di quanto si vorrebbe, non è il migliore possibile.

Trovo... di grande conforto gli occasionali casi di “diversità” umana e imprenditoriale in cui mi capita fortunosamente di imbattermi, che si offrono alla riflessione e inducono all'ottimismo per il loro istintivo rifiuto di omologazione a ciò che si chiama, senza aggettivi, “business”.
Parlo, ad esempio, di Giancarlo Cavanna (Laminati Cavanna) e Giorgio Tomassini (Tecnocarta), che ho incontrato a inizio anno e che, nella loro diversità, mi sono apparsi personaggi singolari per attitudini e per abilità, accomunati dal fatto di essere ideatori e costruttori di aziende dove si sperimentano nuovi servizi e prodotti, utilizzando nuovi (ma anche vecchi) materiali e tecnologie.

Persone, probabilmente, capaci non di solo guardare avanti con ottimismo, ma soprattutto di guardare indietro per vedere come sia possibile configurare il proprio passato per giocarlo in vista di possibilità a venire.
Di certo, curiose, con gli “occhi dietro alla testa”, che “sanno scaldarsi quando arde il fuoco” (Nietsche).

Siffatta rocciosa “normalità” di fronte alla vita è di conforto e incoraggiamento.

Sorge, per contrappunto, il sospetto che l'uomo si scopra dolente perché - come scrive Remo Faccani nell'introduzione all'Oblomov di Ivan A. Goncarov - la curiosità finisce inevitabilmente per turbare il fragile ordine delle cose, il precario equilibrio dei legami dell'individuo con l'ambiente, perché obbliga a intervenire e interferire. Potremmo dire, tout court, a vivere!
Ma ad esser sinceri forse c'è dell'altro, che è sempre più evidente ai giorni nostri: un disagio, una vena di malessere provocata, come diceva l'ultimo Montale, da "una realtà incredibile e mai creduta", o di una realtà sconnessa, vacillante, della quale s'è perduto il codice.

A che dannarsi? La capacità di "vivere facilmente" è solo degli dei, di coloro che sanno di vivere per sempre, come scrive Roberto Calasso in Cadmo e Armonia.
Ai più fortunati, resta la forza critica dell'utopia e l'orgoglio di non "vergognarsi del proprio cuore"... Il futuro è lo spazio del possibile.

Stefano Lavorini

Laminati Cavanna spa, realtà storica di riferimento, anzi quasi unica, nel campo dell'accoppiamento di film plastici per imballaggi flessibili per il settore alimentare, farmaceutico e tecnico: 8mila m2 alle porte di Piacenza, tre edifici che ospitano lavorazioni a solvente, solventless e magazzino. Film laminati di tutti i generi, ma niente attività di stampa, per non entrare in concorrenza con i clienti converter.
Pochi fronzoli e attenzione alla sostanza, ovvero al fare bene, obiettivo che accomuna le persone in azienda, a partire da Giancarlo per passare agli altri membri della famiglia (Alessandra, Giuseppe e Anna Paola che, per inciso, è anche attuale vicepresidente dell'Istituto Italiano Imballaggio).

Tecnocarta sas, 25mila m2 in provincia di Perugia, che ha fatto della “trasformazione” di carta e cartoncino il suo campo di eccellenza e, soprattutto, di originalità in termini di processi e mezzi produttivi.
Competenze tecniche, inventiva, gusto di saper fare e organizzare, serietà nei rapporti con i clienti sono i capisaldi su cui è stata costruita e continua a crescere l'impresa.

 

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