Sostenibilità. Scopriamo a chi giova e risolveremo tutto

L'editoriale di Stefano Lavorini

C’era una volta la Sostenibilità… e ci sarà ancora nel “nuovo” mondo post Covid-19. Anzi, nonostante la fase epidemica sia ancora lungi dal potersi dire risolta, i temi legati all’ambiente in generale e all’economia circolare resteranno al centro delle agende dei Governi e dell’Industria, ingigantiti dal disagio emergenziale crescente dei consumatori di fronte a un futuro sempre più incerto.

La messe di lutti, l’isolamento e la distanza tra le persone, le attese di cambiamento, muovono molti a sperare istintivamente di riuscire a prendere le distanze dallo “sciocchezzario ordinario”, alla ricerca di un nuovo senso delle cose, di una nuova alleanza con la vita.

Sono scettico sul fatto che “nulla sarà come prima” e che in quest’ottica la transizione ecologica possa avere la priorità; l’urgenza economica la farà da padrone nei prossimi mesi (come non!), ma ciononostante non è più eludibile il problema di mettere a fuoco le responsabilità di ognuno nei confronti dell’ambiente, a livello nazionale e mondiale.

Perché, come scrive Paolo Rumiz, “la Natura ci invita a un nuovo sposalizio”.

Lo abbiamo sentito ripetere, in modo ben articolato e motivato, durante la due giorni del Forum “Packaging Speaks Green” che, ironia della sorte, si è svolto il 20 e 21 febbraio a Bologna, in coincidenza con il lockdown della prima zona rossa in Italia.

E così, mentre si parlava di sostenibilità sociale, ambientale ed economica, abbiamo cominciato a fare i conti con la minaccia dell’ignoto, coincidenza che suona quasi come rintocco di campana che chiama a raccolta.

« La rinuncia a credere fa piccolo l’agire - meglio un fuoco fatuo - che l’assenza di luce »

Della partecipazione al Forum mi restano più domande che certezze e quindi, in estrema sintesi, posso affermare che è stata un’esperienza lusinghiera. D’altronde è proprio l’esercizio del dubbio metodologico, come dice Cartesio, che consente di mettere alla prova le conoscenze in nostro possesso e giungere così a certezze più difficilmente dubitabili.

E quando si tratta di Sostenibilità è evidente che ci si addentri in un terreno complesso e infido, che si offre a molteplici e spesso discordanti letture, anche perché molti sono gli interessi economici in gioco, non di rado sottaciuti.

Non solo: la Sostenibilità è uno dei principali fattori di cambiamento in atto, ma deve essere correlato ad altri importanti trend, come lo sviluppo dell’e-commerce, i cambiamenti delle modalità di consumo, la compressione dei margini dell’industria, la digitalizzazione della produzione.

Sta di fatto che il mondo dell’imballaggio sta facendo tanto, anzi tantissimo, e non a parole, come ho avuto ragione di ascoltare, ma anche come potete leggere sfogliando questo fascicolo.

È questa infatti la cifra che accomuna i produttori di materiali e di imballaggi e i costruttori di macchine in un’ottica di collaborazione, che abbraccia tutta la filiera.

In questo senso è significativo il fatto che il Forum sia stato voluto da Ucima e Fondazione Fico a sottolineare, tra l’altro, quanto sia necessario parlare di sostenibilità non solo in relazione all’imballaggio ma anche al suo contenuto.

Significativo, parimenti, anche il supporto all’evento offerto da un gruppo di aziende evidentemente impegnate in modo convinto su queste tematiche, come Aliplast, Coesia, Ima, Herambiente, Ipack-Ima, Marchesini Group, Robopac, Sacmi, Tetra Pak.

Un appuntamento che, alla luce di quanto visto, potrebbe diventare il benchmark per il futuro di un imballaggio sostenibile.

«  L’acqua si impara dalla sete. La terra - dagli oceani attraversati. Il rapimento - dallo spasimo - La pace - dai racconti di battaglie »

Molte sono state le proposte di nuovi packaging che, a scelta, utilizzano meno materiale, sono biodegradabili, compostabili, riciclabili, prodotti con materiali derivati da fonti rinnovabili, riutilizzabile...

Si va dal polietilene prodotto su scala industriale da canna da zucchero coltivata su terreni marginali, che ha le stesse caratteristiche di quello di origine fossile, alle bottiglie realizzate con il 25% di materiale recuperato dagli oceani, dal film di OPP metalfree alta barriera, agli smart packaging che possono “parlare” di sostenibilità ai consumatori.

Tante soluzioni finalizzate a ridurre al minimo l’impatto ambientale - perché non esiste un solo “packaging giusto”; tante soluzioni da valutare in funzione dell’applicazione, da validare attraverso LCA, ovvero analisi degli impatti di tutti gli aspetti legati a footprint, uso dell’acqua, ecc., e da correlare al sistema di raccolta, selezione e riciclo disponibile sul territorio.

Quest’ultimo aspetto è dirimente: bisogna guardare al presente se vogliamo costruire il futuro, il che significa migliorare il sistema impiantistico destinato al trattamento dei rifiuti che, in termini generali, appare deficitario.

Non basta “inventare” nuovi materiali compostabili, in quanto è altrettanto necessario realizzare infrastrutture per la gestione di questo genere di prodotti.

Analogamente è indispensabile mettere a punto un nuovo modo di gestione dei rifiuti di plastica - e non pensare a un mondo Plastic Free! - in quanto al momento non si può fare a meno di questo materiale.

E cosa dire dei sistemi di controllo sulla dispersione delle plastiche nell’ambiente, che ci sono in Europa ma non in altre aree geografiche?

La stessa parola “riciclabile” ha variegato significato nelle diverse parti del mondo, mentre sarebbe quanto mai importante arrivare a una normalizzazione.

Insomma, la sostenibilità ambientale - come è stato detto - è un rischio che deve essere gestito con un approccio scientifico.

L’innovazione nell’imballaggio è difficile da realizzare su scala globale e per questo si deve, caso per caso, costruire un puzzle mettendo al loro posto tutte le tessere, senza dimenticare che il packaging deve continuare a garantire le corrette prestazioni in termini di protezione dei prodotti e contenuto di servizio per i consumatori. Queste restano le funzioni primarie di questo medium, insostituibile nella lotta allo spreco alimentare.

Ricordiamoci che, nel 2050, la popolazione mondiale sarà di 10 miliardi di persone e questo significherà scarsità di cibo e di acqua e non potremo (non possiamo già ora) permetterci di perdere percentuali rilevanti di prodotti agricoli.

« La “fede” è una bella invenzione Quando gli uomini sono in grado di vedere - ma il microscopio è una scelta più prudente in situazioni critiche »

Il packaging ottimale è quello che soddisfa tutti i requisiti del prodotto minimizzando l’impatto ambientale e ottimizzando aspetti economici e sociali.

In questo contesto i costruttori di macchine stanno lavorando a un approccio sostenibile tenendo in conto, in primis, della responsabilità sociale dell’impresa (ovvero, dell’impatto ambientale delle proprie attività) e della necessità di approfondire le conoscenze dei materiali di packaging, anche grazie a partnership con i produttori. Obiettivo: sviluppare e migliorare la propria offerta in sintonia con gli utilizzatori per fare innovazione che serva all’ambiente.

La sfida per un mondo più sostenibile è aperta. Ecco, dunque, alcuni esempi, che vengono dal mondo della macchine e che hanno come denominatore comune il color green: pouch 100% in carta, packaging ibridi flessibili/rigidi, utilizzo di sistemi di saldatura a ultrasuoni per imballaggi flessibili, macchine con minori consumi energetici, utilizzo estensivo della robotica in sostituzione della penumatica, soluzioni ottimizzate per l’avvolgimento di fardelli ma anche di carichi palettizzati; e ancora, impianti in grado di stampare biomateriali, biocompositi, linee di produzione di bottiglie di PET a partire da scaglie provenienti da riciclo, sistemi di sterilizzazione a fascio elettronico...

«  Per colmare un vuoto Devi inserire ciò che l’ha causato - Se lo riempi con altro - Ancor più spalancherà le fauci - Non si chiude un abisso Con l’aria. »

La Sostenibilità è un tema complesso, non solo per le aziende ma anche per i consumatori. È necessario quindi mettere le persone nelle condizioni di comprendere in maniera chiara quello che è l’impatto ambientale collegato alla scelta del packaging.

Come pretendere d’altronde che i cittadini abbiano le competenze tecniche sulle reali caratteristiche dei diversi materiali, quando - siamo sinceri - questa cultura è talvolta lacunosa anche tra gli addetti ai lavori?

Certo, ad ascoltare le indagini fatte, è lo stesso consumatore a lamentare di non avere le informazioni necessarie e di conseguenza c’è molto da fare in questa direzione. Tuttavia, in via preliminare, bisogna partire dal fare chiarezza a livello normativo e in ambito produttivo su cosa significhi Sostenibilità.

«  Molta follia è divina saggezza - all’occhio che discerne - molto buon senso - la più cruda follia. »

Bisogna dare a tutti i livelli degli strumenti di conoscenza attendibili e validi: oggi sono tanti, anzi troppi, gli equivoci che ci allontanano dalla realtà dei fatti.

Ma come far capire che la plastica è fantastica, è economica, leggera, duttile, durevole, e che per questo il suo uso aumenterà in futuro? Che forse sarà una plastica differente, ma comunque plastica?

In termini generali, le persone non è che non vogliono il packaging, lo vogliono diverso, ma… Attenzione: anche se il packaging è una leva attiva, se la sostenibilità e il packaging sono punti di interesse del consumatore, il consumatore non è, nella maggior parte dei casi, disposto a pagare di più per un packaging green.

Siamo alla quadratura del cerchio. Ma ne riparleremo.

Le citazioni sono riprese da: Emily Dickinson, Poesie - 2006 Baldini Castoldi Dalai editore Spa

Il mondo del packaging ha risposto alla chiamata di Packaging Speaks Green, il forum internazionale dedicato alla sostenibilità nel settore dell’imballaggio, organizzato da Ucima e Fondazione FICO il 20 e 21 febbraio a Bologna. Due giorni di riflessioni e proposte sulla necessità di rendere più sostenibile l’industria del packaging, 35 relatori provenienti da tutti i continenti, 450 partecipanti da 20 Paesi e 40 giornalisti accreditati. packagingspeaksgreen.com

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