Cloud, Fog o Edge computing?
L’Egde Computing è tra gli argomenti principe dell’automazione industriale, in quanto componente delle infrastrutture IoT che sta acquisendo sempre maggiore importanza, soprattutto nei casi in cui sia necessaria una risposta tempestiva e autonoma dei dispositivi, sulla base degli input ricevuti.
Maurizio Cacciamani
Ciò è particolarmente evidente in settori dove i dispositivi IoT rivestono un ruolo decisivo per la sicurezza delle persone, o dove la capacità delle macchine di agire autonomamente in base alle circostanze è tra gli aspetti principali di Industria 4.0.
Per soddisfare le esigenze di informazione degli utilizzatori in merito a questo argomento, ANIE Automazione vi ha dedicato un approfondimento all’interno dell’Osservatorio dell’industria italiana dell’automazione: pubblicato di recente, comprende i dati di settore relativi al 2019 e le previsioni sull’andamento del 2020.
Intitolato “L’Edge computing e i benefici per l’industria”, il capitolo tratta in modo chiaro e semplice, con un linguaggio divulgativo, i seguenti argomenti: definizione e funzionamento dell’Edge Computing (caratteristiche, Cloud Computing vs Edge Computing, Fog Computing vs Edge Computing), i tipi di Edge Computing disponibili, i punti di forza e di debolezza, l’Edge Computing per l’IoT industriale.
Un paragrafo è poi dedicato ad alcune case history nella Smart Factory.
Mercato dell’automazione industriale: una sintesi.
Come riporta lo stesso Osservatorio, dopo un 2018 di segno positivo anche se in rallentamento nella seconda parte dell’anno, nel 2019 il settore nazionale dell’automazione industriale manifatturiera e di processo ha registrato un volume d’affari aggregato pari a 5,1 miliardi di euro con una flessione dell’1,2% a valori correnti.
Si è interrotta così la crescita continua che ha caratterizzato il comparto nei sei anni precedenti. Da fine 2018 il settore ha infatti risentito della minore propensione agli investimenti da parte degli operatori, che hanno interrotto il rinnovo del parco impianti intrapreso nel triennio precedente, favorito dagli incentivi di Industry 4.0.
In un quadro di sostanziale debolezza, nel 2019 le tendenze negative hanno interessato la maggior parte dei segmenti merceologici che compongono il comparto, dove azionamenti, encoder e wireless industriale hanno registrato le flessioni più accentuate.
In controtendenza sono cresciuti solo Rfid(+20%), Scada (+9,7%), networking (+9%), IPC (+3,6%) e PLC-I/O (+0,3%).
Anche il 2019 ha confermato come il settore del packaging con una quota dell’8% sia tra i maggiori acquirenti di automazione, subito dopo la meccanica (20%) e l’alimentare (9%).
Nella prima parte del 2020 lo scenario macroeconomico internazionale ha espresso un’elevata incertezza e alla fase di rallentamento del ciclo economico mondiale, si è aggiunto lo shock legato dalla diffusione dell’epidemia Covid-19.
L’elevata incertezza di scenario si riflette sulle prospettive di sviluppo del manifatturiero italiano, dove un elemento di forte criticità è rappresentato dalla battuta d’arresto degli investimenti. Queste dinamiche delineano un quadro più critico per l’andamento del comparto automazione industriale, manifatturiera e di processo nel 2020, sia sul fronte interno sia su quello estero.