La produzione mondiale di vino stabilisce un nuovo record
L'11 aprile scorso presso la sede OIV (Organizzazione internazionale della vigna e del vino) di Parigi, sono stati presentati i dati sulla produzione viticola, sul consumo di vino e sugli scambi internazionali nel 2018.
Dopo un 2017 che passerà alla storia per scarsità di volumi, nel 2018 la produzione mondiale è cresciuta di 42,5 milioni di ettolitri, stimata in 292,3 milioni, molto vicina al record del 2004.
L'Italia si conferma primo produttore mondiale, con 54,8 milioni di ettolitri, seguita dalla Francia (49,1 milioni) e dalla Spagna, (44,4). Nelle Americhe gli Stati Uniti incrementano le produzioni di soli 0,5 milioni di ettolitri (23,9 milioni totali), mentre l’Argentina cresce a 14,5 milioni (+2,7 milioni) e il Cile balza a 12,9 milioni di ettolitri. Al ribasso il Sud Africa che perde il 14,1% a 9,5 milioni di ettolitri, la Cina scende 9,3 mln/hl di vino (-2,3 mln/hl sul 2017) l’Australia subisce un calo del 2,2% a 12,9 mln/hl. Stabile la Nuova Zelanda a 3 mln/hl.
Per quanto riguarda i consumi si intravede una battuta d’arresto (stimati 246 Mio hl) dovuta ai cali registrati in Cina e UK. La domanda resta alta negli Stati Uniti (33 milioni di ettolitri +1,1% sul 2017), mentre in Sud America (Brasile escluso) si osserva un leggero calo. In Europa il consumo di vino si stabilizza nella maggior parte dei paesi, ad eccezione della Spagna (dove aumenta per il terzo anno consecutivo, con 10,7 Mio hl nel 2018), del Portogallo (5,5 Mio hl nel 2018), della Romania (4,5 Mio hl) e dell'Ungheria (2,4 Mio hl). In Cina il consumo del 2018 scenderebbe del 6,6% rispetto al 2017 e si attesterebbe a 18 Mio hl. In leggero calo anche il Sud Africa (4,3 Mio hl). L'Australia invece cresce del 6,1% rispetto al 2017 e raggiunge i 6,3 Mio hl, mentre a Nuova Zelanda rimane stabile a 0,9 Mio hl.
Guardando ai formati, i vini in bottiglia continuano a rappresentare la gran parte dei volumi di vino scambiati: il 53% (-8% sul 2017) con corrispettivi in valore del 70%. I vini sfusi in contenitori sopra i dieci litri rappresentano il 34% dei volumi scambiati (-5%) e l’8% dei valori (+3,8%). Mentre, dopo la nuova classificazione doganale introdotta nel 2017, i recipienti tra 2 e 10 litri valgono il 4% in volume e il 2% in valore.