Cosa accade nella “Città” dell'imballaggio
Dati e fatti di interpack 2017 (4-10 maggio, Duesseldorf). Cresce la superficie espositiva complessiva, in aumento gli italiani. Nuova sede per Components, spazio a Industry 4.0, conferme per Save Food.
Tutto tornerà a ripetersi, tra poco, secondo un copione che vede interpack protagonista assoluta tra le fiere dei grandi numeri.
La manifestazione, che non ha mai conosciuto momenti di crisi, anche quest'anno ci stupirà: sembra incredibile, ma sarà ancora più grande e più ricca di proposte e suggestioni, studiate su misura per il mercato mondiale dei materiali e delle macchine per il processo e del confezionamento.
Come ha avuto modo di sottolineare con garbata soddisfazione Bernd Jablonowski (a Milano per presentare come di consueto la manifestazione, in una serata organizzata da Honegger, storico rappresentante italiano di Messe Duesseldorf): «Non so come e dove, ma siamo riusciti a fare spazio ad altri 170 espositori: quasi 3 mila metri quadri di superficie occupata ex novo, pari a un 2,5% in più rispetto al 2014».
Un segnale decisamente confortante per il comparto del processo e del confezionamento e, di riflesso, per la nostra economia, è l'aumento del numero degli italiani in fiera.
«Con i 36 mila 400 metri quadri occupati e con una crescita del 10% delle presenze rispetto all'edizione precedente, gli italiani si riconfermano, con i tedeschi, la compagine industriale più nutrita della manifestazione. Insieme presidiano infatti 110 mila metri quadri di superficie espositiva dedicata al processo e al confezionamento».
Jablonowski descrive poi la nuova collocazione di Components, seconda edizione dello show collaterale e sinergico a interpack: ospitato quest'anno in un nuovo padiglione allestito al centro del quartiere fieristico, ha consentito di dare risposta alle richieste di maggiore visibilità sollevate in passato dagli operatori. Risultato? Anche in questo caso, spazi duplicati rispetto alla prima edizione (buona la presenza degli italiani, che diminuiscono di tre unità a fronte però di un incremento dell'area occupata).
Ottime le aspettative anche sul fronte visitatori, con pre-registrazioni online in aumento.
Al di là di numeri “da capogiro”, il responsabile del Global Portfolio Packaging & Processing di Messe Duesseldorf ha tenuto a sottolineare la natura di interpack, come specchio di un periodo industriale favorevole e di un generalizzato sentiment positivo.
«Dati alla mano, riteniamo che la situazione industriale in Europa sia senza dubbio migliore rispetto al 2014 e, quindi, anche noi ci sentiamo confortati e siamo fiduciosi della buona riuscita dell'evento. Ma siamo anche consapevoli del fatto che continuino a persistere motivi di incertezza, legati all'instabilità politica in alcune aree del mondo, che potrebbero influenzare il business nell'immediato futuro. Ecco perché abbiamo fatto del nostro meglio affinché interpack continui a essere un momento propositivo , ponte ideale fra l'oggi e il domani. Come accade con il Forum innovationparc e con Safe Food , l'iniziativa concepita per discutere i temi dello spreco alimentare e della sostenibilità, che ormai coinvolge oltre 800 soggetti politici ed economici della filiera… O come dimostrano anche gli spazi che verranno dedicati al tema Industrie 4.0, dove mostreremo come sta evolvendo l'intelligenza “dentro” e “al di sopra” delle macchine… Un territorio della conoscenza ancora in parte inesplorato, da studiare e da scoprire appieno».
In conclusione, Jablonowski ha richiamato la vocazione internazionale di Messe Duesseldorf (più del 70% degli espositori e dei visitatori delle varie manifestazioni organizzate dalla società tedesca arriva da tutte le parti del mondo), esprimendo al contempo un grande e sentito apprezzamento nei confronti degli italiani - società e associazioni di settore - con i quali si augura di consolidare ulteriormente i rapporti.