Materiali e oggetti a contatto con gli alimenti

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Aggiornamento, revisioni e nuove prospettive della legislazione sui MOCA.

A cura di Marinella Vitulli, Food Contact Centre

Per il secondo anno consecutivo dopo il lockdown, si è tenuto in presenza il consueto appuntamento annuale sui MOCA, organizzato il 20 dicembre 2023 dall’Istituto Italiano Imballaggio, con la partecipazione da parte della Dottoressa Maria Rosaria Milana, già responsabile del Laboratorio Nazionale di Riferimento sui Materiali a Contatto con Alimenti dell’ISS, e dell’intero team. Come di consueto, l’evento ha suscitato grande interesse e ha visto la partecipazione di un pubblico di numerosi esperti.

Nel corso della mattinata sono state illustrate le leggi vigenti con i vari cambiamenti regolatori legati ad esse, e le norme in sviluppo nell’immediato futuro; le presentazioni esposte dal gruppo dell’ISS hanno descritto lo stato attuale del quadro normativo Europeo e Nazionale in merito ai MOCA; un’attenzione particolare è stata rivolta alle nuove tendenze e alle nuove normative, con particolare attenzione agli aggiornamenti in merito al Regolamento per l’utilizzo di plastica riciclata a contatto con gli alimenti.

Il pomeriggio è stato caratterizzato da un question time legato alle tante domande da parte delle aziende, con l’obiettivo di fornire risposte operative al gran numero di esperti presenti in sala.

Stato attuale e attività in corso per modificare la legislazione

La presentazione della dottoressa Milana ha aperto la giornata con un quadro generale sulla legislazione dei MOCA.

Sono stati esposti i principali criteri stabiliti nei regolamenti quadro Reg CE 1935:2004 e Reg CE 2023:2003, ricordando che i MOCA rientrano nell’ambito della sicurezza alimentare e, pertanto, seguono la stessa regolamentazione del settore alimentare per quanto riguarda i controlli ufficiali.

È stato rammentato che, nel 2020, è stato annunciata la rettifica generale della Strategia “Farm to Fork” della Commissione Europea, che consiste nel piano sviluppato dalla Commissione per condurre il cambiamento verso un sistema alimentare giusto, sano e rispettoso dell’ambiente. Ne consegue che gli Stati membri, nell’attuazione delle norme e delle leggi, devono allinearsi alle politiche comunitarie e sono vincolati dagli obiettivi fissati dalla Commissione.

Per quanto riguarda i cambiamenti nella legislazione MOCA, è molto probabile che la futura strategia si baserà sullo spostamento dell’attenzione verso il MOCA finale, dando la priorità alla valutazione e alla gestione delle sostanze e all’uso di alternative più sicure e sostenibili. Di conseguenza, la Commissione Europea si occuperà di definire regole più mirate per le caratteristiche finali (MOCA a contatto con i prodotti alimentari) per identificare il livello di sicurezza e i modi per raggiungere tale livello, rafforzando le regole sulle buone pratiche di fabbricazione.

Per quanto concerne la priorità delle sostanze, la valutazione della sicurezza deve includere:

  • NIAS (sostanze non intenzionalmente aggiunte);
  • le sostanze CMR (sostanze cancerogene mutageniche e tossiche per la riproduzione);
  • gli ED (distruttori endocrini, le sostanze persistenti, bioaccumulative e tossiche);
  • altre sostanze con proprietà specifiche (ad esempio sostanze in nanoforma).

Il sostegno allo sviluppo di alternative più sicure e sostenibili, come i metodi di produzione vegetali o biologici, dovrà manifestarsi con chiarezza; saranno elaborate norme per sostenere tutte le forme di riutilizzo “sicure” e per includere tutte le tecnologie di riciclaggio, garantendo coerenza con la normativa ambientale.

Fra le iniziative future, da annotare una maggiore priorità per lo scambio di informazioni sul rispetto e il controllo dei manufatti, migliorando la qualità e l’accessibilità delle informazioni lungo la catena di approvvigionamento. Saranno sviluppate norme chiare sui dati necessari e sul trasferimento di informazioni, introducendo la dichiarazione di conformità per tutti i MOCA, obbligatoria in Italia già da lungo tempo, ed eventualmente digitalizzando le informazioni per supportare le Imprese.

Sarà inoltre possibile esercitare il controllo ufficiale anche tramite organismi diversi dalle autorità competenti, quali gli organismi “delegati” (come da regolamento UE 625/17) o gli organismi “notificati”. Sarà importante anche sviluppare ulteriormente norme tecniche e metodi analitici unificati.

Interessanti le successive considerazioni condivise, focalizzate sui driver del cambiamento, tra cui si evidenziano i nuovi approcci scientifici, le innovazioni industriali, nonché una chimica analitica sempre più potente e correlata alla ricerca scientifica e tecnologica.

Evoluzione di specifici lavori comunitari: stato dell’arte

Successivamente si è entrati nel dettaglio della attività svolte da specifici tavoli tecnici istituzionali.

  • Sono stati descritti gli emendamenti del Regolamento Plastiche (UE)10/2011 pubblicati nel 2023, che non hanno modificato gli articoli ma solo modificato l’Elenco Unico; sono state introdotte nuove sostanze; inoltre è stata eliminata la sostanza FCM 96 «Farina di legno e fibre, non trattate». È stato rimosso anche l’acido salicilico e ci sono nuovi limiti per alcuni ftalati.
  • Per quanto riguarda i progetti del 18° emendamento, è chiara la necessità di allinearsi al Regolamento (UE) 2022/1616, il che comporterà modifiche all’articolato.
  • È probabile che verranno inseriti i test di migrazione anche per oggetti multistrato multimateriale, e saranno aggiunti chiarimenti su requisiti di purezza delle sostanze utilizzate e gestione di sfridi di produzione. Probabili anche modifiche alla Dichiarazione di Conformità, e deroghe per l’utilizzo di biocidi.
  • Riguardo la possibilità di introdurre un limite di migrazione per lo stirene, è stato chiarito che i laboratori di riferimento stanno lavorando per definire i metodi di migrazione nell’alimento.
  • In relazione ai tavoli tecnici della Commissione UE - DG Santè, continuano le attività per ridefinire i limiti di migrazione di metalli pesanti da oggetti in ceramica. Si lavora poi sulle nuove misure relative al Bisfenolo A, sulla revisione della normativa MOCA e sulle pubblicazioni delle autorizzazioni per il riciclo. Questo percorso progressivo terminerà probabilmente oltre il 2024.
  • Una presentazione specifica si è focalizzata sul Regolamento (UE) 1616/2022 sulle materie plastiche da riciclo, un tema chiave tenuto conto delle esigenze legate all’economia circolare. Il nuovo regolamento ha un impatto importante in quanto istituisce una nuova base giuridica per tutte le procedure. I processi dovranno essere gestiti mediante un sistema di garanzia della qualità che garantisca la conformità ai regolamenti (UE) 1616/2022 e (CE) 2023/2006. Il processo di riciclo deve poter ridurre ogni contaminazione iniziale a livelli che non presentino rischi per la salute umana; la fase di decontaminazione è pertanto essenziale e sono ammesse tecnologie appropriate (come il riciclo meccanico del PET), nuove tecnologie (come il riciclo di altre materie plastiche) e sistemi closed loop. Il processo dovrà assicurare il rispetto di quanto previsto dall’art. 3 del Reg (EC) 1935/2004, stabilendo le condizioni d’uso ed eventuali restrizioni d’uso, dimostrando la sicurezza mediante una specifica Dichiarazione di Conformità. Saranno necessarie strategie di valutazione ad hoc per la decontaminazione dei polimeri oggetto di indagine e analisi per l’identificazione di contaminanti inattesi. Fondamentale, in primis, la caratterizzazione dei materiali di input, che devono provenire da materiali e oggetti di materia plastica fabbricati in conformità alla legislazione sulle materie plastiche. È altresì necessario presentare all’autorità competente, nella scheda riassuntiva del monitoraggio della conformità (CMSS), un fascicolo sintetico per il controllo della conformità.
  • Le presentazioni successive hanno riguardato le attività in corso da parte del laboratorio Europeo EURL FCM, e le leggi attualmente in vigore su Plastiche, Carte e Cartoni, Metalli e leghe. Il laboratorio JrC sta lavorando anche per fornire indicazioni sulla definizione di durata di vita massima prevista di un MOCA, sulle istruzioni per rallentare il deterioramento, indicando descrizione dei cambiamenti osservabili che indicano la fine vita del MOCA.

Le risposte operative ai quesiti posti dalle aziende

Nel pomeriggio del 20 dicembre si è tenuto il question time, con le domande dei presenti consegnate nel corso della mattinata, e le risposte del team dell’Istituto Superiore di Sanità, seguite da commenti sugli aspetti applicativi.

Quest’anno il dibattito si è articolato su domande varie, dalla gestione dei NIAS, alle documentazioni per il dialogo di filiera; si è discusso sui materiali in plastica riciclata, sulle percentuali di plastica riciclata utilizzabili in ambito PET, sulla validazione di macchine alimentari e sulla determinazione dello stirene in alimenti. Le domande sono state numerose e il grande pubblico presente nella sala ha potuto ancora una volta apprezzare la competenza e la volontà del gruppo di lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità di discutere le complesse questioni legate alla legislazione del contatto con gli alimenti.

Food Contact Center: competenze e attività

Servizi personalizzati e su misura, utili a ottenere prodotti tecnologicamente idonei allo scopo e sicuri, tramite uno studio e un piano mirato guidato dalla conoscenza dei materiali e degli affari regolatori connessi ai mercati, in un’ottica di sostenibilità e razionalità dei controlli.

Immagine Box Moca

Il Food Contact Center Srl - centro che fornisce servizi specialistici di analisi su materiali, fondato a Pistoia nel 2016 per iniziativa di Marinella Vitulli, e oggi attivo anche nel laboratorio materiali di Brescia e negli uffici di Cuneo - mette a disposizione dei propri clienti anni di esperienza in attività di studio e di analisi su packaging e materiali, grazie a un team di oltre 25 tecnici qualificati.

Nel 2022, dalla sinergia fra il Food Contact Center e un gruppo di professionisti del settore con esperienza pluridecennale nasce a una nuova società: il Food Contact Services Srl, che ha come scopo principale la diffusione della cultura della qualità di processi e prodotti nelle aziende produttrici e utilizzatrici di materiali a contatto con gli alimenti. Food Contact Services si occupa di consulenza e formazione, elaborando progetti su misura per le imprese; fornisce servizi di aggiornamento normativo e di consultazione on line delle legislazioni globali sui MOCA e sull’etichettatura cogente.

Può aiutare le imprese a definire un piano di autocontrollo o manuale, progettando una valutazione del rischio, in collaborazione con il Food Contact Center. A questo proposito, è possibile operare tramite test volti alla conformità, ma non solo. Le prove non sono l’unica forma ammessa per la definizione di conformità: con adeguate valutazioni guidate da competenze specifiche, è possibile associare altri calcoli o considerazioni a un numero limitato di prove analitiche, ad esempio correlati a migrazioni per calcolo, o stima di simulanti e situazioni peggiorativi, mirati anche ad associare i provini testati con svariate referenze, anche tramite la valutazione di spessori, ingredienti e processo utilizzati; è possibile così programmare piani di prove sostenibili per le aziende, che insieme ad altre competenze consentono di definire la documentazione di supporto. 

Food Contact Center è specializzato anche in valutazione della esposizione del consumatore ed esecuzione di prove di migrazione di contaminanti food contact in alimenti, tra cui prove accreditate Accredia quali la migrazione in alimenti di Bisfenolo A e di elementi metallici come ad esempio Alluminio e Ferro, aspetti chiave anche per valutare la conformità di macchinari ed elettrodomestici.

Fondamentale anche l’analisi dei NIAS, accreditata dal laboratorio, per l’identificazione di sostanze non intenzionalmente aggiunte, tramite tecniche analitiche Untargeted, argomento sul quale il Centro si è specializzato tramite studi e costruzione di librerie e database svolti in collaborazione con le Università di Pisa e Firenze e con il produttore di strumentazione Sciex. In merito alle strategie analitiche, il Centro collabora attivamente in gruppi di lavoro nazionali e internazionali quali ad esempio commissioni presso GIFLEX, Istituto Italiano Imballaggio e ILSI Europe. Oltre ai test, Food Contact Center&Services possono fornire ulteriore assistenza nella conseguente stesura della dichiarazione di conformità, prevista dalla legge, nonché nell’ottimizzazione e nel controllo dei sistemi di gestione aziendale, nell’ambito delle certificazioni facoltative, anche attraverso l’esecuzione di ispezioni accreditate Accredia ai sensi della norma ISO 17020.

Altri aspetti su cui il team supporta le aziende sono le questioni relative alle valutazioni del ciclo di vita, la progettazione di test di sfida per i materiali riciclati, l’eco-design e l’impatto ambientale, l’etichettatura in conformità con la normativa ambientale europea e non UE.

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