LitePac ed EvoLite

Leggero, economico, sostenibile: un “fardello” di vantaggi da Krones.
Krones punta al sistema di reggiatura LitePac realizzato con la macchina EvoLite, presentandolo come la prima e unica “vera” innovazione nell’imballaggio da trasporto degli ultimi 30 anni. Un premio (l’Oscar dell’imballaggio vinto per la Logistica) ma, soprattutto, il consenso del mercato ne sottolineano il contenuto di originalità ed efficacia. Dalle risposte di Franco Tomba, AD di Krones Italia, spunti di riflessione.

Il sistema di confezionamento secondario LitePac di Krones offre un’alternativa valida e sostenibile alle soluzioni già esistenti sul mercato. Quali sono i suoi punti di forza e perché hanno suscitato l’attenzione della giuria dell’Oscar?
In senso generale, gli esperti ne hanno apprezzato l’originalità e il ridotto impatto ambientale ed energetico, ma non hanno mancato di sottolineare l’importanza della riduzione dei costi della materia prima utilizzata. Il vero punto di forza, secondo me sta nella capacità di LitePac di proporre un’alternativa di pensiero ai consumatori finali. Di fatto, oggi, noi proponiamo una tipologia di confezionamento poco invasiva ma che si dimostra, nella pratica, affi­da­bile, sicura e comoda. Il che, per molti versi, è in controtendenza rispetto a quella percezione diffusa che abbina la minore “consistenza” dell’imballaggio alla scarsa qualità del prodotto. Ma siamo convinti che, nel mondo dell’imballaggio, si debba tutti fare i conti con la riduzione in senso lato (di materiali, energia, costi), chiave di volta di un modello di sviluppo sostenibile. Una soluzione lean come quella offerta dal fardello LitePac può sostituire con estrema facilità le confezioni in film termoretraibile, in film con vassoio o in cassa di cartone, siano essi contenitori di vetro, pet o altri materiali.

Quali le reazioni del mercato? In altri termini: i produttori di bevande hanno subito espresso vivo interesse nei confronti del sistema EvoLite + LitePac, nel momento in cui è stato proposto alla vetrina internazionale di Interpack 2011. L’interesse ha portato a concretizzare qualche progetto?
Dalle prime presentazioni a Interpack, il sistema LitePac realizzato grazie alla tecnologia della macchina EvoLite ha suscitato l’interesse degli operatori del settore, produttori di acqua e bevande, che hanno anzitutto apprezzato l’efficienza tecnologica della macchina legata alla possibilità di risparmiare risorse, al lay-out dell’impianto semplificato e alle dimensioni contenute.
Ma il vero exploit è stato registrato solo quando i consumatori finali hanno constatato i vantaggi offerti da una modalità di imballaggio fuori dal comune: facile il trasporto, pochi ingombri e poco materiale da smaltire… Conseguenza del gradimento?
Oggi è la grande distribuzione a stimolare i produttori di bevande affinché si dotino del nostro sistema, che tra l’altro permetterebbe di ridurre la superficie di stoccaggio sia a magazzino che nei supermercati e di razionalizzare il traffico di palette. Attualmente le macchine vendute in Italia sono 2, ma abbiamo almeno altri cinque “hot project” in via di definizione…

Buona dunque la reazione anche in ambito italiano… Può quindi confermare la propensione a investire in una tecnologia che, per lo meno nell’immediato, sembra essere ancora piuttosto costosa?
La risposta degli italiani non è solo ottima in termini numerici, ma diversa e avanzata sul piano qualitativo, perché va oltre la barriera del prezzo.
È vero, la tecnologia ha un costo iniziale importante, ma il saving sui materiali e sui consumi energetici porta a un ritorno economico dell’investimento entro 18 mesi. Per sostenere i clienti, Krones propone peraltro soluzioni finanziarie studiate ad hoc per ogni tipo di esigenza, leasing finanziario, noleggio o sistema “pay per bottle” che sia.

A questo proposito, ci può dare un’indicazione più chiara dei ritorni economici?
Ricordo al proposito che, rispetto a una tradizionale operazione di termofardellatura, con LitePac l’energia necessaria si riduce del 90% e i costi dell’imballaggio secondario dei contenitori in PET diminuiscono del 75%. I risultati sono elevati: in pratica si può ottenere un risparmio medio tra i 5 e 5,5 euro per ogni 1.000 bottiglie prodotte.

In genere l’offerta Krones è tagliata sulle esigenze del beverage e del bottling: è realistico pensare a possibili applicazioni del sistema in altri settori, dove sia diffusa la modalità di confezionamento multipack?
Stiamo studiando i possibili sviluppi e la prospettiva è di estendere questa tecnologia ai comparti “non food”.              
 

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