Rapporto sullo stato dell’imballaggio – Aprile 2013

Osservatorio quadrimestrale della filiera dell’imballaggio. Situazione a fine aprile 2013.
A cura di Plinio Iascone - Istituto Italiano Imballaggio

In questa sede si rende uno spaccato dei comparti dell’industria manifatturiera dove più intenso è il consumo di imballaggio, suddivisi nelle macro aree food e non food. I quadri evolutivi dei settori manifatturieri derivano dalle analisi settoriali elaboratE da associazioni di categoria o da Prometeia.

Industria alimentare
(food e bevande)

Dal 2011, secondo Prometeia, l’industria alimentare sta sperimentando una fase recessiva della produzione. L’analisi del 2012 evidenzia un calo della produzione dello 0,3%. La domanda interna risulta in arretramento dell’1,1% e non si prevede una ripresa entro il 2013.
Le esportazioni sono riuscite a segnare uno sviluppo del 2,1, mentre in lieve calo sono risultate le importazioni.
Il 2013, sempre secondo valutazioni Prometeia, sarà contraddistinto da una lieve ripresa produttiva intorno allo 0,3% per merito delle esportazioni, mentre si prospetta in ulteriore calo la domanda interna.

Farmaci
Anche il settore farmaceutico, nel corso del 2012, ha risentito della crisi economica in atto, ma è riuscito ancora a esprimere una produzione in lieve crescita (+0,5%); il trend evolutivo ha però subito un ridimensionamento rispetto al passato.
A sostegno della crescita ha contribuito soprattutto l’esportazione.
La domanda interna, dopo diversi anni di un costante trend di sviluppo, nel 2012 ha praticamente riconfermato i valori dell’anno precedente.
Tale situazione è derivata da un contenimento della spesa sanitaria erogata dallo Stato e, in particolare, dalla riduzione degli acquisti di prodotti non rimborsabili.
Sostanzialmente analoghi i trend evolutivi ipotizzati per il 2013.

Sistema moda
Dopo avere concluso il 2012 con un calo del 4% della produzione, questa area manifatturiera, secondo Prometeia, segnerà nel 2013 un ulteriore lieve diminuzione.
Nel 2012 hanno segnato un arretramento sia la domanda interna sia le esportazioni, di cui si prevede per il 2013 un’inversione di tendenza di segno positivo ma non tale da compensare il previsto ulteriore cedimento della domanda interna.

Cosmesi e profumeria
Questo settore, che in passato era riuscito a superare indenne le crisi, nel corso del 2012 ha espresso segnali negativi, specialmente in relazione ai consumi interni in lieve cedimento.
Le esportazioni sono riuscire a concludere l’anno ancora con segno positivo, anche se con un tasso di sviluppo inferiore a quello del biennio precedente.
Dal punto di vista produttivo, l’anno ha espresso un lieve tasso di crescita.
Le potenzialità di sviluppo per il 2013, secondo Unipro, restano moderatamente positive, in particolare per le esportazioni dirette alle aree extra UE.

Mobili e arredamento
Il settore, secondo Prometeia, ha concluso il 2012 con una contrazione dell’attività produttiva dell’8,3%: è in crisi dal 2011, a causa sia della progressiva riduzione dei consumi interni sia della contrazione delle esportazioni.
Il contesto evolutivo di questo settore rimarrà fragile anche nel breve termine a seguito di una domanda interna in possibile ulteriore contrazione e di un export in sviluppo molto contenuto.
La produzione italiana resta altresì condizionata dalla sensibile concorrenza di Ikea anche in ambito nazionale, soprattutto in relazione all’arredamento di valore medio.

Prodotti chimici
Al pari di altre aree manifatturiere, nel 2012 il settore chimico è entrato in recessione. Secondo elaborazioni di Federchimica, con riferimento ai valori espressi in volume, il consumo interno è risultato in caduta del 5,5%, le esportazioni in calo dell’1,5% e le importazioni del 5% le importazioni.
La produzione è arretrata del 4%.
Il 2013 dovrebbe segnare un recupero della produzione, limitato però allo 0,6%.La modesta ripresa si ritiene sarà guidata essenzialmente dalle esportazioni poiché si prevede, nella migliore delle ipotesi, che la domanda interna sarà contenuta intorno allo 0,4-0,6%.

Meccanica
Secondo Prometeia, la contrazione della produzione del 3,5% è stata causata dal crollo del 10% della domanda interna, non compensata dal trend delle esportazioni che ha limitano lo sviluppo a un modesto 1,1%. Sensibile anche la caduta delle importazioni, che regrediscono dell’8,6%. Una ripresa lenta e contenuta, nonché guidata essenzialmente dall’export, è ipotizzata nel 2013, ma a partire dagli ultimi mesi dell’anno.

Elettrodomestici
La produzione continua a essere, ormai dal 2010, in pesante crisi. Prometeia parla di un ulteriore calo produttivo del 6,2% nel 2012, e prevede un ulteriore arretramento dell’1,1% nel 2013.
Tale situazione ha diverse origini: trasferimento all’estero delle produzioni, aumento delle importazioni - sia quelle provenienti dalle imprese italiane che hanno trasferito all’estero gli impianti sia quelle provenienti dai flussi di importazioni in Italia da parte di concorrenti stranieri.
Si ritiene quindi che questa area manifatturiera avrà grosse difficoltà a riprendersi.

Materiali edili
La situazione continua a presentare, ormai da diversi anni, una situazione molto negativa, condizionata da un lungo ciclo recessivo dell’attività edilizia.
I materiali destinati all’edilizia (cemento, vetro, ceramica, calce e tondo per cemento armato) non si sottraggono a tale situazione: nel 2012 hanno segnato un calo del 10% circa, che si somma alle diminuzioni che si susseguono da 3 -4 anni. È difficile ipotizzare quando il settore delle costruzioni riuscirà a invertire la tendenza negativa. 

Quadro economico
Il 2013 è iniziato con una situazione economica caratterizzata da un’evoluzione persistente e negativa a livello europeo e oltremodo grave per l’Italia.
Nel nostro Paese la domanda interna non presenta segni di ripresa e le esportazioni, anche se tendenzialmente in crescita, non riescono a invertire il clima recessivo della produzione.
Il Centro studi Confindustria ha rilevato che nei primi due mesi del 2013 si è verificata una contrazione in merito sia alla produzione sia all’andamento degli ordini; in base a diversi indicatori ISTAT il settore manifatturiero evidenzierà una sostanziale debolezza dell’attività anche nei prossimi mesi e il primo semestre dovrebbe, con ogni probabilità, essere ancora contraddistinto da una fase recessiva.
Le prospettive di una possibile inversione di tendenza dell’industria manifatturiera nel 2013 sono confermate sia da Prometeia che da altri analisti di mercato come, ad esempio, il centro studi di Confindustria, ma non saranno tali da permettere, nel globale dell’anno, una evoluzione positiva del PIL. A fonte di una possibile lenta ripresa a partire dall’autunno si ritiene infatti che il PIL segnerà ancora un lieve arretramento intorno allo 0,5-1% e l’attività manifatturiera dovrebbe esprimere una crescita limitata allo 0,4-0,5%.
Queste prospettive di ripresa sono però subordinate a un’inversione di tendenza dell’attuale ciclo economico recessivo entro il terzo trimestre del 2013.
E, ancora, si ritiene comunque che la ripresa potrà essere guidata solo dalle esportazioni e da una ricostituzione delle scorte, attualmente a livelli molto bassi. Nella migliore delle ipotesi, la domanda interna, per contro, si stabilizzerà sui bassi livelli attuali: in particolare i consumi alimentari dovrebbero segnare una ripresa lenta, mentre per i beni di consumi non alimentari non si escludono ulteriori cedimenti.
Stante queste premesse, al momento una vera ripresa potrà realizzarsi nel 2014.
I dati utilizzati per l’elaborazione del report sono tratti dalla banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio.

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