Protagonisti dell’economia circolare
Sun Chemical, ovvero idee e soluzioni per la stampa del packaging, in linea con gli obiettivi dichiarati dalle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.
Secondo la Ellen MacArthur Foundation, l’economia circolare è “un nuovo modo di progettare, realizzare e utilizzare le risorse all’interno dei confini planetari”. Raggiungere questo obiettivo coinvolge tutti e tutto, da aziende e governi a individui, città, prodotti e professioni, nel:
- progettare rifiuti e inquinamento;
- conservare in modo sicuro prodotti e materiali;
- rigenerare i sistemi naturali.
A fronte di previsioni autorevoli circa la domanda globale di imballaggi - prospettata in crescita del 2,8% all’anno fino a raggiungere $ 1,05 trilioni nel 2024 - è dunque auspicabile riportare quelle considerazioni nel mondo reale dell’imballaggio, dove costruire un’economia circolare non significa solo utilizzare o produrre meno materiale (plastica o qualsiasi altro supporto per imballaggio), ma progettarlo in modo adeguato, così che possa essere riutilizzato, riciclato e/o diventare compost in un’ottica di sostenibilità.
Se prendiamo a titolo di esempio gli inchiostri da stampa, secondo i converter la sostenibilità e il successo di un prodotto dipende semplicemente dal fatto che inchiostro e materiali interagiscono così bene tra loro, da ottimizzare il processo di stampa. È pur vero che, quando gli inchiostri migliorano la produttività sulla macchina da stampa o riducono gli scarti, possono essere considerati “green”, ma in termini normativi devono invece rispondere a precisi requisiti, ovvero devono essere “biodegradabili”, “bio-rinnovabili” ed “eco-efficienti/ecologici”.
L’approccio di Sun Chemical al packaging sostenibile
In qualità di produttore di inchiostri, “ingredienti” fondamentali e integranti dell’imballaggio finito, Sun Chemical si sta impegnando in vario modo a supportare l’industria del packaging nel raggiungere obiettivi di sostenibilità. Un esempio su tutti è il ricorso, per le sue produzioni, all’impiego di materie prime ottenute da fonti bio-rinnovabili, come l’olio di soia proveniente da colture esistenti e certificate, non sostitutive di altre biodiversità preesistenti.
Inoltre la ricerca Sun Chemical ha messo a punto soluzioni specifiche per gli imballaggi monomateriali, e questo con lo scopo di contribuire a semplificare ulteriormente il riciclo o, addirittura, il compostaggio, in special modo degli imballaggi di plastica (oggi caratterizzati da un trend di riduzione dei layer di diversi polimeri).
E gli inchiostri fanno la loro parte
Riconoscendo la sostenibilità come questione di interesse globale, Sun Chemical sta dunque allineando i propri obiettivi a quelli delle Nazioni Unite, espressi nel “Transforming Our World: the 2030 Agenda for Sustainable Development”, un piano d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. Per fare ciò, Sun Chemical ha identificato, in riferimento ai 17 obiettivi espressi, le azioni da intraprendere per contribuire a far crescere l’industria dell’imballaggio in modo più sostenibile.
Al riguardo, ricordiamo di seguito alcune gamme di inchiostri innovativi, sviluppati sulla base di questi principi.
Per maggiori informazioni consultare il sito Sun Chemical
SunStrato® Duratort. Realizzati principalmente con resine poliuretaniche esenti da cloro, nitrocellulosa e plastificanti monomerici, questi inchiostri sono adatti per la stampa flessografica e rotocalco.
Sono comunemente usati in applicazioni di confezionamento che richiedono processi ad alte temperature, retort e sterilizzazione, oppure requisiti di resistenza elevata (è il caso degli imballi per uova e detergenti) o, ancora, condizioni aggressive come salse cook-in.
Poiché sono PVC-free, il riciclo è facilitato, riducendo la quantità di imballaggi in discarica.
Tra le caratteristiche principali, l’alta velocità di stampa, la pulizia del retino e la bassa ritenzione di solventi, a garanzia della massima efficienza. E il risultato è una maggiore visibilità a scaffale nonché l’elevata qualità dell’imballo, così come richiesto da un mercato del packaging sempre più competitivo.
SunUno® Solimax, SunSpectro® Solvaplast/Aquathene. L’imballaggio è compostabile se il substrato su cui è stampato è compostabile, motivo per cui questi inchiostri (e film) sono stati sviluppati e certificati da Vincotte-TÜV “ok compost”.
L’imballaggio compostabile si traduce in minori smaltimenti in discarica/inceneritore e mostra come l’industria si sia responsabilizzata nei confronti del fine vita degli imballi. Questi inchiostri compostabili sono a base acqua e a base solvente e vengono utilizzati principalmente nella produzione di confezioni di snack, barrette energetiche, biscotti, capsule di caffè e sacchetti per rifiuti.
- Aquathene è adatto alla stampa flessografica di film compostabili e ha una buona stampabilità.• L’inchiostro flessografico Solimax a base solvente è adatto alla stampa di vari film plastici destinati sia alla stampa esterna che alla laminazione con adesivi. Sono adatti alla pastorizzazione, con trattamento termico.
- L’inchiostro Solvaplast, a base solvente, è adatto alla stampa esterna di film poliolefinici. Ha buona stampabilità, brillantezza e ottima resistenza meccanica oltre che elevata resistenza a polvere e graffi.
SunVisto® AquaGreen™. Questi inchiostri e coating a base acqua sono costituiti da una parte significativa di materie bio rinnovabili a base vegetale (tecnologia brevettata, basata su resine di derivazione vegetale, amido e altre materie prime naturali) e sono ideali per imballaggi alimentari naturali, più puliti ed ecologici.
Obiettivo delle iniziative di sostenibilità di Sun Chemical relative alle materie prime utilizzate e dei suoi processi di produzione è di aumentare il contenuto bio rinnovabile (BRC) a base vegetale e/o il contenuto riciclato nei suoi prodotti, il che riduce la carbon footprint durante il ciclo di vita dei prodotti, contrastando il cambiamento climatico, nonché la dipendenza da risorse petrolifere limitate.
ll livello di BRC in un inchiostro, vernice o adesivo può essere misurato utilizzando l’analisi del frazionamento isotopico del carbonio, metodo che fornisce risultati chiari ed è conforme allo standard ASTM D6866-18 Metodo B.
Sebbene alcune delle materie prime siano bio-rinnovabili, il processo di produzione di questi inchiostri è lo stesso di quelli tradizionali.
Questi inchiostri sono adatti alla stampa di imballaggi alimentari primari, sono resistenti all’abrasione, all’acqua e al grasso, e hanno prestazioni complessive superiori e nessun compromesso in termini di qualità.
Ad esempio, vengono utilizzati inchiostri a base acqua SunVisto AquaGreen per imballi nella ristorazione “quick service”, come scatole e involucri per sandwich; piccole confezioni da asporto; sacchetti realizzati con codice QR che collega a HAVI e Sun Chemical; bicchieri di carta per bevande calde e fredde...
Il passaggio a inchiostri bio rinnovabili è un buon modo per converter, utenti finali e brand owner di diventare più sostenibili. Come per altri inchiostri a base acqua, lo spreco è ridotto al minimo, poiché gli inchiostri non utilizzati possono essere impiegati per successive stampe.
Sun Chemical ha stretto una partnership con HAVI, azienda globale che crea innovazione, ottimizza, reperisce e gestisce gli imballaggi e le filiere dei principali marchi della ristorazione, per far conoscere al mercato gli inchiostri a base naturale SunVisto AquaGreen bio rinnovabile.
Negli ultimi tre anni, HAVI ha lavorato a stretto contatto con Sun Chemical per aiutare a sviluppare inchiostri a base naturale, che non solo contengono livelli più elevati di contenuto di resina bio rinnovabile, ma che garantiscano una stampa di qualità su imballaggi fibre-based.
SunVisto® Aquasafe. Compatibile con la direttiva europea per eliminare l’utilizzo della plastica monouso entro il 2025, questo inchiostro è adatto al contatto diretto con gli alimenti e, in particolare, per l’uso su cannucce di carta riciclabili e biodegradabili. Sviluppando questo inchiostro per cannucce di carta, Sun Chemical supporta gli sforzi promossi nella relazione della Fondazione Ellen MacArthur su “The New Plastics Economy”, che stima che entro il 2050, ci potrebbe essere più plastica negli oceani del mondo che pesce (in peso).