Prodotti nutraceutici: mercato e packaging
Dati di mercato, tipologia dei consumi, distribuzione e forme di confezionamento degli integratori alimentari. In ambito UE, l’Italia risulta al primo posto sia per consumi che per produzione.
Barbara Iascone
Istituto italiano Imballaggio
Su questo fascicolo prendiamo in presa l’area dei prodotti nutraceutici, vale dire quegli integratori che contengono principi e sostanze capaci di apportare benefici all’organismo, influendo sui processi fisiologici. Tali principi, presenti in natura negli alimenti, nei vegetali ecc., possono essere sintetizzati ed entrare nella composizione degli integratori, ormai comunemente inseriti nelle diete.
Assumere prodotti nutraceutici serve a migliorare la salute ma anche, e soprattutto, a prevenire l’insorgenza di disturbi specifici. Sono per esempio utili nel risolvere carenze nutritive in particolari momenti della vita, e possono essere usati per limitati periodi di tempo (quando e solo se qualche importante principio nutritivo viene a mancare).
Prodotti nutraceutici specifici sono messi a punto per:
- rafforzare il sistema immunitario;
- regolarizzare le funzioni gastro-intestinali;
- supportare l’organismo durante l’attività fisica;
- ridurre i rischi di insorgenza di patologie cardiovascolari o di natura degenerativa;
- ritardare il processo di invecchiamento;
- prevenire malattie croniche;
- contribuire a migliorare alcune funzioni corporee.
Pezzi/Pieces |
% |
|
---|---|---|
Apparato digerente/intestinale |
69 |
26,00% |
Vitamine/minerali/integratori alimentari |
71,6 |
27,00% |
Tosse raffreddore/apparato respiratorio |
23,9 |
9,00% |
Apparato circolatorio |
15,9 |
6,00% |
Tonici |
12,7 |
4,80% |
Urologia e sitema riproduttivo |
10,6 |
4,00% |
Calmanti |
13,8 |
5,20% |
Analgesici |
8 |
3,00% |
Prodotti per perdere peso |
5,3 |
2,00% |
Altri |
34,5 |
13,00% |
Totale |
265,2 |
100,00% |
Fonte/Source: Quintiles Multichannel View Nutraceutica - Pharmaceutical, parapharmaceutical, retail channels
Il mercato di riferimento
Nel nostro Paese, il ricorso a questi prodotti è in crescita costante, tanto da attestarci al primo posto in Europa per produzione e consumi, arrivando a coprire una quota di mercato a valore del 27%.
In l’Italia il 97% dei prodotti nutraceutici viene venduto in farmacia, parafarmacia e presso la grande distribuzione, mentre le vendite online rimangono ancora marginali seppur in aumento.
In base alle ultime analisi elaborate da Iqvia (provider globale di informazioni, tecnologie innovative e servizi di ricerca clinica), nel 2020 in Italia il settore ha registrato un tasso di crescita complessivo del 5,7% in riferimento al fatturato: in questo senso molto ha giocato, durante l’emergenza corona virus, la maggiore attenzione al mantenimento di un buono stato di salute, confermando peraltro l’andamento positivo degli ultimi cinque anni.
Anche dal punto di vista dei quantitativi si è registrato un trend positivo, con i volumi cresciuti del 3,8%.
La diffusione del Covid-19 ha dunque influenzato non solo la nostra quotidianità, ma anche l’andamento delle singole categorie.
A registrare le crescite più significative sono stati i prodotti vitaminici e minerali insieme agli immunostimolatori: nell’insieme sono cresciuti a volume del 38%.
Anche i prodotti per i disturbi del sonno (problema che ha afflitto molti italiani durante e post lockdown) sono cresciuti in maniera sensibile: +28,8% sempre a volume.
Si registra invece una flessione dei probiotici e dei prodotti specifici per le articolazioni, principalmente a causa della difficoltà di confrontarsi con il medico curante.
In base ai trend evidenziati, in Italia sono stati venduti prodotti nutraceutici per un valore che supera i 760 milioni di euro. In termini quantitativi questi valori nel 2020 si traducono in oltre 265 milioni di confezioni, suddivise tra diverse tipologie di prodotti.
L’emergenza pandemica che ha caratterizzato il 2020 ha influito notevolmente anche sul ricorso alle vendite online.
Specie nei periodi di chiusure e distanziamento forzato, questa tipologia di distribuzione è stata in assoluto la più utilizzata; in ambito farmaceutico, si parla di un tasso di crescita del canale pari al 66% e gran parte dell’incremento è imputabile proprio agli integratori nutraceutici dato che, nel nostro Paese, è vietata la vendita online di medicinali che necessitano di prescrizione medica.
2016 |
2017 |
2018 |
2019 |
2020 |
---|---|---|---|---|
231,6 |
241,1 |
246,4 |
255,5 |
265,2 |
Suddivisione merceologica e confezionamento
Le categorie merceologiche di questo settore si suddividono in base alla patologia e all’apparato sui quali vanno ad agire: apparato digerente e intestinale; integratori alimentari vitaminici e minerali; apparato respiratorio; apparato circolatorio; tonici; urologia e sistema riproduttivo; calmanti e sonniferi; prodotti per perdere peso; altri prodotti.
In base alle elaborazioni fornite dalla Banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio, i 265 milioni di confezioni di prodotti nutraceutici riferite all’anno 2020 si suddividono tra blister in plastica/alluminio per capsule o pastiglie (44%), seguito dal 34% di flaconi o vasetti in plastica.
Con il 16,3% troviamo i vasetti e flaconi in vetro; le bustine in materiale accoppiato rappresentano il 5% delle confezioni e, da ultimi, troviamo i tubetti in alluminio (0,7%).
Queste tipologie di confezionamento sono presenti in tutti i settori della nutraceutica, dai prodotti a sostegno dell’apparato digerente a quello cardiovascolare, passando dagli integratori alimentari. I tubetti rigidi in alluminio sono utilizzati nel confezionamento di vitamine, minerali, prodotti per la tosse e il raffreddore.
Le percentuali sopra indicate si riferiscono all’imballaggio primario, a diretto contatto del prodotto, cui vano aggiunti gli astucci di cartoncino (imballaggi secondari), le chiusure e le etichette (accessori).
Sempre secondo le elaborazioni della Banca Dati dell’Istituto, quest’area di mercato genera oltre 12.400 tonnellate di packaging (comprese le chiusure, gli accessori e gli astucci in cartoncino teso).
% |
|
---|---|
Flaconi e vasetti in plastica |
34,00% |
Bustine in accoppiato (CA+ALL+PE) |
5,00% |
Tubetti rigidi in alluminio |
0,70% |
Blister (ALL/PVC e ALL/ALL) |
44,00% |
Flaconi e Flaconcini in vetro |
16,30% |
Totale |
100,00% |
Fonte/ Source: Elaborazioni Istituto Italiano Imballaggio su dati Quintiles Multichannel View Nutraceutica.
Mix del packaging per categorie di prodotto
Apparato digerente. I prodotti che sostengono l’apparato digerente rappresentano il 26% dell’intero comparto, in leggero calo nel 2020 rispetto agli anni precedenti. Rientrano in quest’area i probiotici. Per quanto riguarda il mix del packaging, a spartirsi il mercato sono in prevalenza i blister e i flaconi di plastica che, insieme, sono al 76%.
Vitamine minerali, integratori alimentari. Questa categoria risulta essere molto frammentata, sia per la tipologia dei prodotti (integratori minerali semplici, associati e combinati con vitamine, antiossidanti, ecc.) sia per personalizzazione dell’offerta (over 50, donne, gravidanza, sport, bambini, ecc.). Anche in questo caso oltre il 72% delle confezioni è rappresentato da flaconi e vasetti in plastica e blister.
Apparato circolatorio. I prodotti di quest’area aiutano sostanzialmente l’organismo a combattere il colesterolo. In questo mercato, la suddivisione tra le diverse tipologie di imballaggi utilizzati vede la prevalenza dei blister, con il 75% delle confezioni. Il restante 25% si suddivide tra flaconi e vasetti di vetro o plastica.
Tonici e stimolanti. Questa è la categoria presente sul mercato da più tempo. All’interno del comparto, troviamo gli antistress, i prodotti che aiutano a migliorare il sonno e i calmanti naturali. Il 60% delle confezioni è rappresentato dai blister, seguiti da vasetti e flaconi in plastica oppure in vetro.
Urologia e sistema riproduttivo. Sono sempre di più gli urologi e i ginecologi che trattano le infezioni delle vie urinarie con integratori, tanto che il settore sta vedendo negli ultimi anni buoni tassi di crescita sia a volume che a fatturato. Per quanto riguarda il mix del packaging, oltre il 60% risulta appannaggio dei blister plastica/alluminio, cui seguono i flaconi di plastica e le bustine di accoppiato, rispettivamente con il 25% e il 15%.
Tosse e raffreddore. Il settore è strettamente legato alla stagionalità. Il passaparola, la pubblicità e i gusti personali influenzano notevolmente il consumo di un prodotto al posto di un altro. A spartirsi il mix del packaging sono in prevalenza i flaconi di plastica, quelli in vetro e i blister.
Trend di futuro
L’ipotesi evolutiva per il 2021 è di un’ulteriore crescita del settore, con un +2,5% a volume. Sia il protrarsi dell’emergenza Covid-19 sia la sempre più diffusa consapevolezza della necessità di prevenire quando possibile i disturbi porterà a ricorrere con maggiore frequenza a queste tipologie di prodotti.