Pianificare, gestire, ottimizzare, digitalizzare

Bene lo smart working e la formazione a distanza, sperando in una “crisi a V”

Antonella Rioso, Marketing Communications Pilz Italia Srl (Lentate Sul Seveso, MB), fornitore globale di soluzioni di automazione verticali per sistemi di sicurezza e di controllo.

Funzionale alla filiera delle attività essenziali, anche Pilz non ha interrotto le proprie attività durante il lockdown.

Grazie poi alla struttura capitale solida e poco “leveregiata”, non ha per il momento attivato armonizzatori sociali.

«Siamo consapevoli del fatto che - interviene Antonella Rioso - l’esplosione del Coronavirus abbia comportato e comporterà gravi conseguenze per tutti, Pilz compresa. Tuttavia, in un contesto di alta imprevedibilità economicofinanziaria, ci siamo organizzati per garantire un efficace presidio dei processi di pianificazione, di budgeting e di reporting, facendo soprattutto leva sull’ottimizzazione del cash flow e degli investimenti, privilegiando quelli in tecnologie digitali».

La struttura IT di Pilz si è peraltro rivelata da subito estremamente avanzata e ben congegnata anche nel far fronte alla gestione del personale durante la pandemia: «Il primo problema affrontato è stato infatti quello di gestire le preoccupazioni e le difficoltà sperimentate dai dipendenti, alcuni dei quali provenienti dalle “zone rosse”.

Sfruttando però la nostra struttura IT, possiamo dire di aver dato un colpo sull’acceleratore nell’adozione di programmi di smart working, anche se non sappiamo se sarà una misura permanente.

Desidero inoltre sottolineare la rapida adozione e diffusione dei servizi di formazione digitalizzati. Quando il virus ci lascerà e potremo tornare a lavorare con maggiore tranquillità, l’esperienza acquisita in tema di smart working e formazione a distanza ci permetterà maggiore efficienza nel lavoro e nei servizi ai nostri clienti».

Notizie confortanti anche sul fronte “forniture”, sebbene la chiusura delle fabbriche cinesi a inizio pandemia abbia fatto scattare comprensibili campanelli d’allarme. «Pilz ha fornitori che operano in diverse zone del mondo; e poi, forti dell’esperienza passata con la crisi 2008 -2009, abbiamo identificato da tempo fonti alternative almeno per i componenti più critici, il che ci ha permesso di affrontare la nuova emergenza senza troppi scossoni nei tempi di consegna dei nostri prodotti».

Ma quale l’impatto stimato dell’emergenza Coronavirus su produzione, fatturato e ordini? «Pilz prevede in Italia un calo sia del fatturato che dell’ordinato del 12% nel primo semestre, mentre per tutto il 2020 del 6%, ma solo se la crisi sanitaria si arresterà entro giugno. E speriamo vivamente che si tratti di una crisi a “V”, come già accaduto nel 2008-2009, quando le imprese, in particolare il settore dell’automazione, furono in grado di riprendersi rapidamente nel giro di un anno e mezzo. Non crediamo comunque di aver perso quote di mercato; anzi, grazie al nostro spirito innovativo, abbiamo continuato a soddisfare a sete di innovazione delle nostre aziende clienti, tipica dei momenti di crisi, necessaria per sopravvivere e mantenere alta la competitività. Le scelte e gli investimenti tecnologici intrapresi in passato, nonché l’adesione convinta ai temi dell’Industrie 4.0, ha fatto sì che Pilz abbia trasferito i concetti di innovazione oltre che nei propri prodotti anche nei siti produttivi; ed è proprio grazie all’estrema digitalizzazione dei processi che crediamo di avere la giusta flessibilità per affrontare i tempi difficili che si stanno prospettando».

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