La rivincita della plastica

Produttività garantita e sostenibile, anche in smartworking

Paola Centonze, Marketing & Communication Manager ITP-Industria Termoplastica Pavese (Bosnasco, PV), produttore di imballaggi flessibili

Converter di imballaggi flessibili destinati principalmente al settore alimentare, ITP non ha mai fermato gli impianti perché, secondo i codici Ateco, è rientrata da subito tra le attività essenziali.

«Non abbiamo quindi attivato ammortizzatori sociali, ma - spiega Paola Centonze - abbiamo sottoscritto una polizza sanitaria integrativa e previsto un premio ai dipendenti come riconoscimento dell’impegno profuso.

Dal punto di vista gestionale, poi, lo snellimento delle regole burocratiche riguardo lo smartworking ha dimostrato che, senza grossi impedimenti e ostacoli a livello normativo, le aziende sono in grado di adattarsi velocemente, e con successo alle mutate necessità. Anche quanti sono ricorsi allo smartworking hanno dato subito prova di capacità di adattamento alle nuove modalità di lavoro e di comunicazione. E lo hanno fatto con senso di responsabilità.

I benefici, in tal senso, esistono tanto per l’azienda che per i lavoratori, ma aggiungerei anche per l’ambiente, grazie alla riduzione degli spostamenti: non vedo quindi perché privarsi di uno strumento che ormai è al passo con i tempi… sempre che lo Stato non sia ansioso di normarlo eccessivamente, vanificandone il beneficio, ma anzi lo incentivi».

Oltre ad aver ottemperato ai protocolli nazionali di prevenzione anti Covid, ITP ha previsto la sanificazione giornaliera degli ambienti di lavoro, ha riqualificato le sale riunioni trasformandole in ulteriori aree ristoro/postazioni e ha instaurato una linea diretta con il medico competente per ascolto e supporto.

Precisa inoltre Centonze: «Dato che la filiera ha garantito la continuità operativa, anche i nostri timori iniziali sulle possibili difficoltà di approvvigionamento materiali e di trasporti, sono subito svaniti. Lo dimostra il fatto che, soprattutto a inizio dell’emergenza, abbiamo fatto fronte a moltissime richieste, che siamo fortunatamente riusciti a evadere in tempi brevissimi.

Quando poi il prolungarsi dello stato di confinamento ha imposto di consumare i pasti a casa, e il servizio a domicilio ha preso sempre più piede, l’acquisto di alimenti (confezionati, naturalmente) è diventato prioritario.

E mai come in questo momento i consumatori hanno compreso l’importanza dell’igiene e il valore della sicurezza alimentare garantita dall’imballaggio».

«Se quindi, possiamo immaginare un impatto per certi versi “positivo” dell’emergenza sanitaria sul business - aggiunge Centonze - dobbiamo tuttavia tenere conto dei costi delle misure straordinarie messe in campo dalle aziende… Vedremo come e se graveranno sul bilancio.

Al contempo l’impossibilità di portare a termine progetti di sviluppo con i clienti, ha orientato i nostri sforzi sulla produzione e l’evasione dell’immediato, puntando alla massima efficienza. In questo siamo stati agevolati dagli investimenti fatti in precedenza: la diversificazione dell’offerta in atto dagli anni ’80, gli investimenti in R&S e in tecnologie si sono rivelate scelte vincenti. Lo stesso possiamo dire circa la crescita di alcune figure, come l’RSPP e il KPO, che si sono rivelate di straordinario supporto durante l’emergenza».

Scopri maggiori informazioni sulle aziende citate in quest'articolo e pubblicate sulla Buyers' Guide - PackBook by ItaliaImballaggio
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