Creatività, innovazione e sostenibilità: lo spirito di Enoplastic
Lo sviluppo di soluzioni di chiusura creative, innovative e che risultino al tempo stesso eco-sostenibili sono i pilastri sui quali si basa la mission e la promessa di Enoplastic, riferimento indiscusso nella produzione di capsule e chiusure per vini ed alcolici.
Il tema della sostenibilità è da tempo un argomento cardine del gruppo, tanto è vero che l’azienda investe da anni in processi, materiali e ricerca per offrire soluzioni esteticamente e tecnicamente all’avanguardia e, allo stesso tempo, sostenibili.
«Quando si parla di sostenibilità - spiega Michele Moglia, CEO del gruppo - il nostro obiettivo è offrire soluzioni di chiusura che siano attraenti, innovative, performanti e con un ridotto impatto ambientale, che per noi significa migliorare tutti i processi industriali riducendo le emissioni di anidride carbonica in atmosfera».
#BeGreen. Alla luce di questo commitment, Enoplastic ha di recente lanciato un programma a largo spettro chiamato #BeGreen, che consiste nello sviluppo di una serie di iniziative che abbracciano sia il tema industriale sia quello sociale, ampliando in questo modo il significato di sostenibilità.
«Grazie al programma vogliamo sensibilizzare tutti i dipendenti e collaboratori di Enoplastic, orientandoli verso tematiche ecologiche per il rispetto dell’ambiente, affinché il concetto di sostenibilità sia parte della cultura aziendale, diventando un valore e una leva verso comportamenti virtuosi e soluzioni ecologiche».
Il progetto #BeGreen nasce quindi con lo scopo di coinvolgere le persone dando spazio a piccoli o grandi progetti raccolti all’interno dell’organizzazione, che rispondano al concetto di economia circolare, riciclo e sostenibilità.
Lavorare per l’ambiente
A un mercato sempre più sensibile a queste tematiche, Enoplastic offre dunque soluzioni che sono il frutto di una ricerca & sviluppo con ridotto impatto ambientale.
PET+. In linea con questo pensiero, una delle ultime innovazioni è il PET+ studiato per capsule termoretraibili ed è l’alternativa “green” al PVC perché realizzato con il 20% di materiale riciclato proveniente dal recupero di rifiuti plastici. Questa tecnologia è il risultato di anni di ricerca sui materiali, sulle tecniche per la decorazione e sui processi produttivi: tre fasi assolutamente fondamentali e interconnesse per offrire un prodotto stabile e costante nel tempo.
«Per raggiungere questo traguardo - specifica Moglia - abbiamo lavorato con fornitori strategici per l’approvvigionamento della materia prima che rispondesse a specifiche caratteristiche. Al nostro interno, poi, abbiamo migliorato i processi di stampa per poter offrire prodotti sempre più personalizzati. Infine, ma di assoluta rilevanza, sono stati sviluppati macchinari specifici capaci di garantire una produzione costante».
Non dimentichiamo infatti che tutte le macchine di formatura di Enoplastic (ossia le apparecchiature usate per la produzione della capsula finita partendo da bobine di materiale steso) sono il risultato di un know-how interno, iniziato oltre 60 anni fa, che da sempre si è posto come obiettivo la soddisfazione di un mercato sempre più esigente.
Sviluppo di prodotti “green”
Enoplastic propone soluzioni “green” quando si parla di polilaminato, materiale particolarmente usato per le capsule degli spumanti, per vini fermi con un posizionamento medio/alto e per i liquori.
DERMA. Da tempo parte del portafoglio aziendale, DERMA è un polilaminato esclusivo, la cui caratteristica fondamentale è la totale assenza di colla tipicamente utilizzata per accoppiare i materiali (alluminio e polietilene) che compongono il tradizionale polilaminato.
Questa innovazione, ormai del tutto consolidata e fortemente apprezzata sia dall’industria vitivinicola sia dal mondo dei distillatori, garantisce la riduzione del peso della capsula con il conseguente abbattimento della carbon footprint calcolato al -9,76%.
AGL - Absolute Green Line. Storia più recente riguarda l’introduzione di un nuovo polilaminato, anch’esso pensato per il packaging di vini spumanti, ma questa volta prodotto con alcuni componenti biologici. Parliamo di AGL - Absolute Green Line, realizzato con un PE di origine vegetale perché derivato dalla canna da zucchero e decorato con inchiostri a base acqua (e non a solvente) riducendo in questo modo l’impiego di fonti fossili.
Questo straordinario materiale assicura un’ulteriore riduzione della carbon footprint ed è disponibile per la produzione di capsuloni per vini spumanti di alta gamma alla ricerca di un posizionamento super luxury.
AGL è quindi uno di quei nuovi materiali che arricchiscono l’offerta Enoplastic a seguito dell’accordo con il gruppo francese Sparflex, firmato nel 2019.
Condividere esperienze e tecnologia
«Grazie a questa acquisizione - precisa Moglia - il gruppo ha ampliato la gamma dei prodotti, puntando a essere sempre più vicino ai mercati. La condivisione delle risorse umane e industriali consolida di fatto la nostra capacità di innovare, di essere forza di ascolto e propositiva, dando accesso a un’offerta sempre più creativa e più adatta alle esigenze dei nostri clienti, ma testimonia anche la duplice “essenza” del gruppo: siamo internazionali pur rimanendo allo stesso tempo locali e vicini ai produttori».
A tale riguardo Michele Moglia aggiunge:
«Lavorare a stretto contatto con i più importanti gruppi nel mondo del vino e dei liquori così come essere in contatto con cantine locali e distillerie, ci ha confermato come la domanda di capsule più ecologiche sia in netta crescita. Noi ci impegniamo a essere il partner ideale per fornire soluzioni di chiusura sostenibili e per questa ragione investiamo con costanza nella Ricerca e Sviluppo. Siamo entusiasti di un nuovo progetto che prevede l’uso di materiale riciclato. Ve ne parleremo presto…».
Obiettivo: circolarità
Per il momento Moglia non svela altro, se non l’entusiasmo per una novità che sarà disponibile nel 2022 e che sarà ancora una volta all’avanguardia, capace di rispondere appieno alle tematiche di economia circolare con il recupero e il riutilizzo di alcuni materiali, per riportarli a nuova vita.
Il focus rimane quindi sul concetto di circolarità evitando così lo sfruttamento di risorse naturali limitate, a favore di un recupero dei materiali.
In linea con questa vision, anche la visita in azienda racconta l’impegno di Enoplastic in tema di sostenibilità.
Recupero solventi. Fra i tanti particolari, primo su tutti spicca l’impianto ultramoderno di recupero dei solventi installato presso la sede italiana a Bodio Lomnago in provincia di Varese, headquarter del gruppo.
Ancora una volta, le capacità ingegneristiche delle persone che hanno preso parte al progetto hanno consentito la messa in funzione di un impianto che permette di “distillare” i solventi utilizzati durante le fasi di stampa dei materiali, riutilizzarli più volte nei cicli di produzione, riducendone drasticamente lo smaltimento a fine vita come rifiuto speciale.
Risultato? Un’ulteriore riduzione dell’impatto industriale sull’ambiente.
Pe.Di entra nel gruppo Enoflex
Dopo l’integrazione con il gruppo francese Sparflex, Enoflex (Varese-Italia), leader mondiale nella produzione di soluzioni di chiusura per vini e liquori, arricchisce la propria offerta grazie all’acquisizione dell’intero capitale di Pe.Di.
L’accordo apre nuove prospettive sui mercati internazionali e rafforza il posizionamento in Italia dove il gruppo opera con i marchi Enoplastic, Sparflex, Le Muselet Valentin, Rivercap, Vintacap, Maverick e ora Pe.Di. Enoflex. Dal 1982 Pe.Di offre sistemi di chiusura per l’imbottigliamento di alta qualità: tappi a corona e bidules per la seconda fermentazione, tappi a corona per spumanti, birre e bevande analcoliche oltre a Pedistrip®, un sistema di chiusura antimanomissione. Fondata a Ivrea nel 1982, l’azienda (40 dipendenti) opera attraverso i due siti di produzione italiani (Ivrea e Torino) e quello francese di Pierry. Nel 2020 ha raggiunto un fatturato di circa 9 milioni di euro di cui l’80% generato nei mercati esteri.
Enoflex conta invece 950 dipendenti e 11 siti produttivi tra Italia, Spagna, Francia, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. Il gruppo ha chiuso il 2020 a quota 180 milioni di euro e raggiunge oltre 70 Paesi nel mondo.