Carta-grafica, una luce in fondo al tunnel

Inversione del trend negativo e stabilizzazione delle variabili macro economiche che influenzano la crescita, in vista di una ripresa. Le aspettative delle imprese sull’andamento dell’industria di filiera in Italia e all’estero nel secondo e terzo trimestre 2013, e gli obiettivi “politici” della Federazione.

«Le novità degli ultimi mesi, così come emergono dalle rilevazioni Istat sulla dinamica del PIL e della produzione industriale, sono costituite dalla “sensazione” che si sia giunti al fondo della riduzione. Non stiamo parlando, è bene intendersi, di una nuova fase di crescita, ma semplicemente di un cambio di tendenza che potrebbe condurre, si spera in tempi brevi, a un assestamento delle variabili macroeconomiche, confidando successivamente in una trasformazione della stabilità in crescita». Misura le parole ma vuole essere positivo Alessandro Nova, dell’Università Bocconi, nell’introdurre i risultati dell’indagine trimestrale condotta per conto della Federazione della carta e della grafica (macchine grafiche, cartotecniche e per il converting, produzione di carte e cartoni, grafica e cartotecnica-trasformazione). Nonostante il consuntivo sia meno favorevole delle attese.
Le aspettative delle aziende per l’ultimo trimestre dello scorso anno sono ancora impostate su dinamiche di consolidamento dei livelli produttivi con - al solito - un maggiore ottimismo sulle prospettive all’estero, su cui le imprese puntano con maggior decisione, mentre il mercato interno continua a soffrire della domanda poco favorevole.

Differenze fra i settori. Nel secondo trimestre 2013 la dinamica dei comparti facenti capo alla Federazione è variegata. Le macchine per grafica e converting segnalano, insieme al settore grafico, le performance più sfavorevoli sul mercato italiano e i tassi di crescita migliori nel fatturato estero; nel settore cartario la dinamica congiunturale sembra intonarsi a una stabilizzazione/crescita delle variabili; la cartotecnica-trasformatore manifesta uno sviluppo equilibrato sul mercato interno e interessanti evoluzioni dell’export.
Con riferimento ai dati, nel secondo trimestre 2013 il 35% delle imprese intervistate denuncia una flessione del fatturato interno mentre il 38% delle risposte è orientato alla stabilità. Per quanto riguarda la domanda estera, il 29% delle aziende segnala un incremento e il 59% esprime un giudizio di stabilità, confermando il ruolo di traino nello sviluppo delle imprese.
Quanto al terzo trimestre 2013, le aspettative sono più prudenti. Il 56% delle imprese propende per una stabilità dei livelli di fatturato, con percentuali di contrazione maggiori rispetto a quelle di crescita sia “in casa” sia all’estero. Nova riassume i risultati dell’indagine in questo modo: «Le attese sul terzo trimestre 2013 evidenziano ancora una divaricazione tra mercato interno ed estero, ma il mood dei produttori è intonato a una stabilizzazione dei livelli produttivi più che a reali prospettive di crescita, rimandando la ripresa allo sperato recupero della domanda interna».

Politica economica: le istanze dell’industria. Paolo Culicchi, attuale presidente della Federazione, conferma: «Dall’indagine emerge che stiamo toccando forse il punto più basso della crisi: le aspettative delle aziende sul terzo trimestre 2013 restano tendenzialmente pessimistiche, soprattutto sul mercato interno, ma confidiamo che a breve possa realizzarsi un cambio di tendenza, in sintonia con l’atteso miglioramento del clima macroeconomico, da più parti annunciato. Resta il fatto che il mercato dell’industria cartaria, grafica, cartotecnica trasformatrice e dei relativi macchinari è stato pesantemente ridimensionato dopo la crisi e deve essere sostenuto. È quindi il momento di agire».
Gli obiettivi sono noti: definire i regolamenti attuativi degli investimenti industriali sul modello della Legge Sabatini, indicati nel Decreto Fare, e rendere più efficaci le misure e le liberalizzazioni già operative, a partire dagli sgravi fiscali per chi investe, assume, fa ricerca e sviluppo (ma gli importi stanziati sono decisamente insufficienti, sottolinea Culicchi). Inoltre, nel decreto in questione sono state inserite anche novità importanti sull’editoria, che dovrebbero essere confermate in Parlamento, a sostegno di nuove iniziative editoriali, di ristrutturazioni aziendali e dell’assunzione dei giovani.
Culicchi ricorda, al riguardo, l’impegno della Federazione per una promozione della lettura e auspica che il Ministro dei beni e delle attività culturali, Massimo Bray, mantenga le promesse fatte per contrastare l’abbandono dei mezzi cartacei da parte dei giovani (con un conseguente impoverimento di facoltà intellettive, si sottolinea da più parti). Rilancia, inoltre, la richiesta di detassazione degli investimenti pubblicitari, ancora in grande sofferenza, e un attento controllo dei costi energetici a carico delle imprese, soprattutto cartarie e cartotecniche, a sostegno della competitività del settore. Se, infatti, negli ultimi anni sono state avviate importanti riforme per allineare i costi energetici nazionali a quelli dei competitor europei - riguardanti, ad esempio il gas naturale - la parallela crescita incontrollata degli oneri accessori che gravano sulle bollette ha vanificato i benefici… Desolante…

Grandangolo sui dati
I costruttori di macchine grafiche, cartotecniche e per il converting nel secondo trimestre 2013 evidenziano un andamento non molto diverso dagli ultimi due anni, con una situazione difficile sul mercato interno e migliore all’estero. In particolare, seppure ridimensionato, resta negativo il saldo tra chi ha registrato un aumento del fatturato interno (18%) e chi ha invece subito un calo (36%); stessa dinamica per gli ordini domestici: flessione per il 32% e aumento per il 18%. Sul fronte estero, pur prevalendo la stabilità, fatturato e ordini sono in crescita rispettivamente, dal 36% e dal 26% delle imprese, mentre solo il 6% e il 23 % delle aziende, rispettivamente per fatturato e ordini, ha subito una flessione.
Inalterati i livelli occupazionali: l’82% ha mantenuto invariato il numero degli addetti e la percentuale rimanente è equamente divisa tra chi ha aumentato l’occupazione (9%) e chi l’ha ridotta (9%).
Nel terzo trimestre 2013 prevale un clima di assoluta stabilità per il fatturato domestico, mentre per gli ordini interni il saldo tra ottimisti (9%) e pessimisti (32%) rimane ancora negativo. Sui mercati esteri le attese restano migliori: aumentano le aspettative di stabilità e soprattutto le previsioni di crescita, per fatturato e per ordini, sono maggiori rispetto a quelle di calo. Stabilità per l’occupazione nella maggior parte delle aziende (87%); solo il 4% pensa di ridurre il numero degli addetti e il 9% di incrementarlo.

Il campione di imprese produttrici di carte e cartoni (che rappresenta il 66% del fatturato dell’intero settore) evidenzia il permanere di un quadro complesso e differenziato.
Nei consuntivi del secondo trimestre 2013 prevalgono le indicazioni di stabilità sia per fatturato che per ordini (rispettivamente 48/49 e 46%) e le indicazioni di miglioramento superano quelle di peggioramento. Gli analisti di Federgrafica sottolineano anche come questi risultati, in buona parte dovuti al miglior andamento delle realtà operanti nell’imballaggio, vanno in direzione opposta a quelli dell’anno precedente. L’occupazione è indicata stabile dall’88% degli interpellati e in riduzione dal 9%.
Il quadro prospettato per il terzo trimestre resta ancora molto cauto, con una prevalenza delle previsioni di stazionarietà sui livelli (insoddisfacenti) dei periodi precedenti: 65-67% circa per tutti gli indicatori. Ancora critica la situazione sul mercato interno, con una prevalenza di pessimisti sia per il fatturato che per gli ordini, mentre relativamente all’export prevalgono le attese di miglioramento di entrambi gli aggregati. L’occupazione è attesa stabile dal 94% del campione, con il restante 6% equamente diviso fra ottimisti e pessimisti.

Le aziende grafiche, nel secondo trimestre 2013, confermano la debolezza del mercato interno, soprattutto in area editoriale, a causa del perdurare della fase recessiva che penalizza gli investimenti pubblicitari, mitigata solo leggermente da alcuni riscontri positivi sul mercato estero.
In particolare, sul fronte interno, le imprese che segnalano una diminuzione del fatturato rispetto al primo trimestre 2013 sono circa il doppio di quelle che indicano un aumento (47% contro 24%), con una situazione simile per gli ordini (41% contro 18%). Riguardo l’export, in circa tre quarti del campione prevale la stabilità sia per il fatturato che per gli ordini; gli ottimisti si situano intorno al 20-25% e solo l’8% indica una diminuzione. Infine, la prolungata recessione ha effetti sull’occupazione, che risulta stabile nel 71% dei casi ma ridotta nel 23% delle aziende; solo il 6% l’accresce.
Nel terzo trimestre 2013 il clima è caratterizzato da pessimismo su tutti gli indicatori; se, infatti, viene confermata la tendenza negativa della domanda interna, ora peggiora anche quella estera. Su fatturato e ordini interni prevalgono le attese di stabilità (53%), con un 30-35% di aziende in flessione e una minore percentuale in incremento (intorno al 15-20%). In peggioramento anche fatturato e ordini esteri, con una maggioranza di aziende stabili (6 su 10), pessimisti al 30-35% e ottimisti in minoranza (9%). Infine, resta confermato il saldo negativo sull’occupazione, stazionaria nell’82% dei casi ma annunciata in calo nel restante 18%.

Le imprese cartotecniche trasformatrici nel secondo trimestre 2013 indicano stabilità o leggero calo sul mercato domestico, e delineano un quadro moderatamente positivo sul mercato estero. Riguardo al fatturato interno i casi di calo sono pari a quelli di incremento (33%), mentre sugli ordini interni prevalgono i casi negativi (37% contro 25%). Migliore il saldo sia sul fatturato sia sugli ordini esteri, con il 30% e oltre delle aziende che prospetta un incremento e solo il 10-15% che indica una diminuzione. L’effetto della prolungata recessione si risente anche sull’occupazione, stabile per il 79% delle imprese, in calo per il 17% e in aumento per il 4% del campione.
Le attese sul terzo trimestre 2013 peggiorano nettamente sull’Italia e restano moderatamente positive sull’estero. Fatturato e ordini interni sono stabili per un’impresa su due, scendono nel 40-45% dei casi e salgono solo nel 4% delle aziende. Le aspettative sul fatturato estero e sugli ordini esteri sono invece moderatamente ottimiste: prevalgono le indicazioni di stabilità (58%) ma le aziende che si attendono un incremento sono il 26%, contro un 16% che prevede un calo. Migliorano, infine, le attese sull’occupazione: ottimisti e pessimisti pareggiano al 13%, a fronte di un 74% di imprese che si mantiene sui livelli del trimestre precedente.
 

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