Acciaio: Italia vicina agli obiettivi europei di riciclo 2030
Il Consorzio RICREA annuncia i dati record relativi al riciclo nazionale degli imballaggi di acciaio nel 2018: il tasso è il più alto di sempre, pari al 78,6% dell’immesso al consumo (+5% rispetto al 2017) per un peso totale di 386.895 t... pari a quello di 13 portaerei Cavour.
In Italia, la raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio nel 2018 ha raggiunto un traguardo senza precedenti, grazie all’impegno dell’intera filiera, a partire dai cittadini che, ogni giorno, differenziano correttamente barattoli, scatole, scatolette, lattine, fusti, secchielli, bombolette, tappi e chiusure in acciaio, consentendone l’avvio a riciclo e la rinascita a nuova vita.
I dati elaborati da RICREA - Consorzio nazionale senza scopo di lucro per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio - sono stati resi noti a maggio, in occasione dell’assemblea annuale (tabella 1).
«Il tasso di riciclo degli imballaggi in acciaio del 78,6% è il più alto di sempre per il nostro Paese» spiega Domenico Rinaldini, Presidente del Consorzio . «Grazie alla continua attività di sensibilizzazione e valorizzazione dell’importanza della raccolta differenziata, siamo molto vicini all’obiettivo europeo dell’80% da raggiungere entro il 2030».
Si ricicla di più, e meglio
Lo scorso anno sono state avviate al riciclo 386.895 tonnellate di imballaggi in acciaio, pari al peso di 13 portaerei Cavour (nave ammiraglia della flotta italiana).
Materiale permanente, che può essere riciclato all’infinito senza perdere le proprie qualità, l’acciaio recuperato dagli imballaggi nel 2018 nella nostra penisola ha permesso un risparmio diretto di 735.094 t di minerali di ferro e di 232.137 t di carbone, oltre che di 692.553 t di CO2. Il trend, in forte crescita (+7,1% rispetto al 2017), evidenzia non solo l’aumento della raccolta, che ha raggiunto le 459.187 tonnellate (+6,8%), ma anche la maggiore qualità del materiale recuperato, in progressivo miglioramento.
Le percentuali di copertura della massa campionata (grafici 1 e 2) sono, infatti, molto aumentate rispetto al totale raccolto da Convenzioni ANCI-CONAI, con una copertura del 92% a livello nazionale, suddivisa in Nord (95%), Centro (91%) e Sud (88%).
Il dato dimostra i buoni frutti dell’attività di sensibilizzazione verso i Convenzionati (ovvero i gestori del servizio di Raccolta Differenziata) svolta dal Consorzio RICREA, in linea con le linee guida dell’Accordo Quadro ANCI-CONAI*, al fine di ottenere una raccolta più pulita ed efficiente, evitando quindi situazioni con alti tassi di RD “sporca” che generano bassi tassi di riciclo, alti costi e intasamento degli impianti di selezione.
Si appiana il divario tra Nord e Sud. Anche i valori di copertura territoriale sono in costante aumento, sia sul totale dei Comuni coinvolti (5.970) che sugli abitanti serviti (86% sul totale), con un incremento considerevole del numero delle convenzioni attive (+10% rispetto al 2017), stipulate sulla base dell’Accordo Quadro ANCI-CONAI (grafici 3.1, 3.2 e 4).
«Al raggiungimento di questo traguardo - sottolinea al proposito Rinaldini - hanno contribuito in modo particolare le regioni del Sud Italia, come ad esempio Sicilia, Calabria e Puglia, un tempo poco reattive ma oggi sempre più attente e in miglioramento, per quanto riguarda i quantitativi raccolti. Il nostro obiettivo è proseguire su questa strada per crescere ancora, insieme ai Comuni, agli operatori e soprattutto grazie all’impegno dei cittadini».
* Accordo Quadro ANCI-CONAI è lo strumento attraverso il quale il sistema consortile garantisce ai comuni italiani la copertura dei maggiori oneri sostenuti per svolgere le raccolte differenziate dei rifiuti di imballaggi.