A Milano Fruit Innovation dal 20 al 22 maggio 2015

Si chiamerà Fruit Innovation e la prima edizione è prevista a Milano dal 20 al 22 maggio 2015, a 350 metri dall'Expo. Obiettivo: dare alla filiera italiana dell'ortofrutta una fiera internazionale annuale, in grado di competere con i grandi eventi europei di settore e di attrarre in Italia i maggiori player.

Ma, soprattutto, Fruit Innovation intende mostrare al mondo le potenzialità del sistema ortofrutticolo italiano in termini di innovazione di prodotto, di servizi, di tecnologie.

L'iniziativa è stata avallata nei giorni scorsi da un “tavolo di lavoro”, rappresentativo delle più importanti realtà di settore, voluto dagli organizzatori FieraMilano e gruppo Centrexpo/Ipack-Ima, e sarà lanciata, in Italia e all'estero, tra luglio e novembre di quest'anno, da uno staff coordinato da un Comitato d'indirizzo partecipato dai principali stakeholder.

«Siamo particolarmente soddisfatti di aver messo a punto, con l'indispensabile supporto delle categorie, questa iniziativa, che vuole essere un fondamentale volano di business per uno dei settori di punta dell'agroalimentare italiano, secondo solo al vino per quanto riguarda le esportazioni», commenta Guido Corbella, amministratore delegato del gruppo Centrexpo/Ipack-Ima SpA. «Siamo consapevoli della responsabilità che ci siamo assunti ma crediamo di poter mettere in campo un know-how all'altezza della sfida che ci attende. Per questo nel progetto varato confluirà  anche l’iniziativa fieristica  che noi avevamo pensato per le tecnologie.

Il connubio prodotto e tecnologia risulta essere la carta vincente ed un’abbinata inscindibile. Intendiamo accompagnare l'ortofrutta italiana nel suo cammino di internazionalizzazione, non solo portando buyer in Italia ma anche portando i nostri imprenditori all'estero attraverso una rete organizzativa internazionale, con il supporto di FieraMilano, senza eguali in Italia. Nello stesso tempo, la rassegna cercherà di interpretare, nei termini più appropriati e avanzati, il passaggio dell'ortofrutta da prodotto agricolo, da commodity, a prodotto alimentare, attraverso tutti quegli aspetti tecnologici e di servizio che permettono questo passaggio in grado di dare valore aggiunto al prodotto e remunerazione al produttore».

Enrico Pazzali, amministratore delegato di FieraMilano, assicura: «Svilupperemo tutte le possibili sinergie e ottimizzeremo il collegamento di questa nuova fiera italiana dell'ortofrutta con Expo 2015. Non vogliamo - precisa Pazzali - metterci in concorrenza con altre iniziative ma guardiamo allo scenario internazionale come nostro termine di paragone. Milano è tra i principali poli fieristici del mondo e questo rappresenta un presupposto non secondario per il successo di Fruit Innovation. La fiera non è il fine, la fiera è lo strumento che deve servire a sviluppare un settore produttivo. In questa direzione va il nostro impegno e in ciò un settore deve cogliere l'importanza di un evento come questo».


Gli organizzatori hanno già identificato i padiglioni di Fiera di Milano - Rho, in cui si svolgerà Fruit Innovation, in un contesto di assoluta autonomia ma nello stesso tempo trainante, per la parallela presenza di Expo 2015 e di rassegne specifiche sugli imballaggi e sulla logistica di interesse per il settore (Ipack Ima, Converflex, Intra Logistica).
È previsto un lancio importante sui mercati internazionali, con eventi e press meetings anche in occasione di Fruit Attraction il prossimo ottobre e di Fruit Logistica nel febbraio 2015. Un buyers program di assoluto rilievo sarà messo a punto e in questa direzione sono in corso contatti con i ministeri dell'Agricoltura e dello Sviluppo Economico ed ICE-Agenzia. In tempi rapidi partirà tutta l'attività di comunicazione multimediale.


Marco Salvi, presidente Fruitimprese, ha accolto positivamente la notizia dell’iniziativa e ribadisce la sua posizione, espressa peraltro oltre un anno fa in tempi non sospetti: «Dobbiamo superare i localismi ed i provincialismi e dare al nostro settore maggior rilievo per il peso che occupa nel panorama produttivo mondiale. Il settore ortofrutticolo italiano ha bisogno di un unico evento fieristico nazionale sul modello della Fruit Attraction di Madrid. Ritengo che la capacità di presentarci al resto del mondo come sistema Italia, attraverso lo strumento fiera, sia un elemento strategico. Auspico quindi una convergenza delle organizzazioni di rappresentanza verso una collaborazione costruttiva per realizzare qualcosa di veramente utile ed importante per il Paese».


Per Ambrogio De Ponti, presidente dell'Unione nazionale UNAPROA e della AOP Lombardia, che ha dato un'adesione senza riserve all'iniziativa, «ci troviamo nella necessità di fare sintesi, di fare tutti un passo indietro per un interesse più generale, quello del nostro settore di essere rappresentato da una fiera italiana di livello internazionale. Deve essere per tutti noi della filiera ortofrutticola un punto d'orgoglio». 

 

Ottavio Guala, presidente di Fedagromercati: «Il mondo dell'ortofrutta italiana, che frequenta tutte le fiere più importanti a livello internazionale, ha l'assoluta necessità di avere una fiera italiana che rappresenti le potenzialità del settore e dei suoi imprenditori, una fiera che solletichi l'orgoglio della nostra produzione - che non ha eguali per qualità e sapore, ed è tra le più rilevanti a livello quantitativo - di avere una grande vetrina nazionale, bene organizzata e situata in una location adeguata. Milano risponde a queste aspettative». 


Esplicito sostegno alla manifestazione è arrivato da Confagricoltura. Nicola Cilento, membro di giunta nazionale: «Il nostro è un “sì” incondizionato. Dobbiamo uscire dai campanilismi. L'ortofrutta italiana necessita di una fiera di sistema, davvero internazionale, ma soprattutto trainante rispetto a un settore che oggi, in un  contesto globallizzato, ha bisogno di essere più competitivo. Le premesse per fare questo a Milano ci sono tutte». 


Per Coldiretti nazionale si è espresso il presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini: «Si tratta di un’iniziativa che si svolgerà in concomitanza con Expo proprio per rimarcare l’importanza di una tradizione agroalimentare come quella italiana che vuole parlare al mondo con il meglio dei suoi prodotti. Non dimentichiamoci che quei 6 mesi saranno strategici per il nostro Paese perché dobbiamo essere in grado di sviluppare contatti commerciali e culturali che restino anche dopo la grande esposizione».

In definitiva, esistono tutte le premesse per una grande fiera del sistema ortofrutticolo italiano, una vetrina aperta sul mondo.

 

 

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