Expo e imballaggio

Fra le iniziative messe in campo da Federalimentare per “riempire” di idee e contenuti Expo 2015, molte convergono - direttamente o indirettamente - sul packaging, fondamentale nella lotta allo spreco di cibo e strumento utile per contrastare i fenomeni della contraffazione e dell’ “italian sounding”.


In vista di Expo 2015, la filiera agroalimentare italiana scende in campo, determinata a mettere in mostra l’expertise di un’industria che opera con tecnologie avanzatissime e a valorizzare la qualità dei prodotti nazionali, sostenuta da normative di tutela fra le più progredite al mondo. In palio, il  meritato ritorno di immagine e un deciso impulso all’espansione internazionale. Ecco le ultime iniziative che coinvolgono la federazione del settore, Federalimentare.

La Carta di Milano. È a buon punto la redazione del protocollo, aperto a tutti i Paesi, che definirà gli obiettivi del millennio in tema di alimentazione e nutrizione. Un contributo all’avanzamento dei lavori è giunto dall’evento “L’EXPO delle idee” (7 febbraio, Hangar Bicocca, Milano), che ha raccolto proposte e suggerimenti da parte del mondo politico, istituzionale e imprenditoriale. Federalimentare ha preso parte a 6 dei 41 tavoli tematici ospitati nell’area dei “Sette palazzi celesti” di Kiefer, dove si sono confrontati 700 esperti del comparto. Tra i temi affrontati, l’export agroalimentare, la lotta alla contraffazione, i corretti stili alimentari, gli sprechi, la logistica del cibo e l’innovazione produttiva in agricoltura.

Alimentazione e arte. Federalimentare ha presentato il padiglione corporate “CIBUSèITALIA”, che ospiterà 12 filiere e 3 aree tematiche, con una presenza complessiva di 400 aziende in rappresentanza di circa 1000 marchi del food italiano. Le richieste di adesione all’iniziativa superano di gran lunga le disponibilità, a riprova che l’industria ne ha colto il potenziale commerciale e di immagine.
Progettata da Francesco di Gregorio, la struttura sarà decorata all’esterno da street artist, che si avvicenderanno ogni due settimane a rinnovarne il look.

La sfida della tracciabilità. Il percorso di avvicinamento a Expo, avviato dai Giovani Imprenditori di Federalimentare insieme ad ANGA - Confagricoltura, CNR, Reti Nazionali degli Istituti Agrari (RENISA) e Alberghieri (RENAIA), prevede una tappa a Firenze (il 5 marzo), dedicata a un tema cruciale, che coinvolge direttamente l’imballaggio: “La sfida dei sistemi tecnologici: la tracciabilità delle filiere e il suo impatto sul sistema internazionale degli scambi”.

Contraffazione. Se ne è parlato, il 10 febbraio, al convegno “Contraffazione e Tecnologie di Tracciabilità per il Monitoraggio dei Prodotti di Largo Consumo”. Fra il 2001 e il 2010 il fenomeno risulta aumentato del 180%, “alimentando” (è il caso di dirlo) un giro d’affari di circa 60 miliardi di euro, ovvero circa la metà del fatturato dell’industria alimentare italiana e il doppio dell’export di settore. Ha dato buoni frutti il Regolamento UE 1169/2011 sull’informazione al consumatore, che impone di indicare in etichetta l’origine dell’alimento quando “l’omissione di tale indicazione possa indurre in errore il consumatore”. Più complessa appare, invece, l’azione che interessa i Paesi Terzi e non può prescindere dall’inserimento di clausole a tutela dei prodotti (marchi, Denominazioni di Origine e Indicazioni Geografiche) negli accordi bilaterali di libero scambio.
 

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