Rapporto sullo stato dell’imballaggio – Novembre 2011
Osservatorio quadrimestrale della filiera dell’imballaggio. Situazione a fine novembre 2011 e prime previsioni 2012.
A cura di Roccandrea Iascone
In questa sede si rende uno spaccato dell’andamento dei comparti dell’industria manifatturiera dove più intenso è il consumo di imballaggi, suddivise nelle macroaree food e non food. A seguire, la relativa evoluzione del settore imballaggi. I quadri evolutivi dei settori manifatturieri sono tratti dalle analisi settoriali elaborate da associazioni di categoria o da Prometeia.
Industria alimentare
(food e bevande)
L’industria alimentare italiana è il secondo comparto manifatturiero nazionale in termini di fatturato. Dopo avere evidenziato nel 2010 (elaborazioni di Federalimentare) un recupero produttivo dell’1,8% rispetto al 2009, dovrebbe aver concluso il 2011 con una crescita contenuta all’1%. Più precisamente, +0,5% circa per l’area food e +1,5% per l’area bevande (la cui performance deriva da una significativa crescita delle esportazioni).
Le prospettive evolutive per il 2012 destano preoccupazione per quanto concerne la domanda interna, a causa del progressivo calo del potere di acquisto degli italiani, che determinerà un orientamento alla riduzione gli acquisti e, al contempo, lo spostamento su prodotti meno cari. Il che comporterà una contrazione in termini monetari, ma una stabilità in termini di volumi.
Diversa la dinamica evolutiva delle esportazioni, che dovrebbero continuare
a evidenziare un trend favorevole, ma non tale da determinare crescite produttive importanti. Discorso diverso vale per il settore bevande alcoliche, di cui si prevede un migliore andamento grazie al peso significativo delle esportazioni.
Non food
Farmaci - L’attività di questa interessante area manifatturiera, secondo le rilevazione di Prometeia, sembra aver chiuso il 2011 con un lieve cedimento della produzione, causato da un calo delle esportazioni (che incidono per il 14-15% sulla produzione).
Per quanto concerne la domanda interna, prosegue il trend di sviluppo: +1% nel 2011. L’andamento positivo e costante della domanda interna, come si sa, deriva da alcuni fattori socio-demografici: invecchiamento della popolazione, maggiore attenzione alla qualità della vita e orientamento alla prevenzione delle malattie.
Positive le previsioni per il 2012: si riconfermano tanto la crescita della domanda interna quanto la ripresa delle esportazioni. Si ipotizzata un aumento dell’1,6% della produzione.
Cosmesi e profumeria - Il 2011, secondo le elaborazioni di Unipro, dovrebbe essersi concluso con una crescita produttiva del 4-5%, guidata essenzialmente dall’ottimo andamento delle esportazioni (+15% circa) e dalla sostanziale tenuta del mercato interno. Grazie al fatto che la cura della persona è ormai considerato un bisogno insostituibile, il 2012 è visto ancora in crescita.
Sistema moda - Dopo la positiva evoluzione del 2010, che aveva interrotto una lunga fase di cedimenti produttivi causati dalla contrazione sia della domanda interna sia delle esportazioni, il 2011 ha visto una progressiva e ulteriore perdita di slancio: maggiore imputato, secondo Prometeia, il sensibile ridimensionamento della domanda interna dei primi otto mesi dell’anno. Decisamente positivo l’andamento delle esportazioni, ma non tale da compensare la dinamica negativa del consumo nazionale.
A soffrire sono essenzialmente le piccole aziende, che vendono in Italia prodotti a basso valore aggiunto; al contrario i grandi gruppi con forte vocazione internazionale presentano una dinamica evolutiva migliore.
Nel 2012 è prevista, purtroppo, una possibile recessione, a seguito di una ridotta crescita delle esportazioni e di un netto calo della domanda interna.
Mobili e arredamento - Nel 2011 il settore del mobile ha continuato a evidenziare una situazione di mercato negativa, simile a quella del triennio precedente: progressivo il calo delle esportazioni e progressivo anche l’aumento delle importazioni.
Secondo Prometeia, il 2012 sarà ancora di segno negativo per quanto concerne la domanda interna; per contro, la prevista crescita delle esportazioni non riuscirà a compensare la crisi del mercato nazionale.
Prodotti chimici - Secondo la periodica analisi di mercato messa a punto da Federchimica, la situazione del settore chimico nazionale (che chiuse il 2010 con una crescita dell’8% in volume) si è lentamente deteriorata a partire da settembre 2011; ma l’anno dovrebbe essersi comunque concluso con segno positivo.
Il sostegno allo sviluppo deriva dalle esportazioni che, nel corso del 1° semestre, hanno segnato un +9%, a fronte di un progressivo ridimensionamento della domanda interna.
Dopo il calo della stessa nel secondo semestre, concomitante alla crescita delle esportazioni (anche se a tassi meno elevati), il pre-consuntivo 2011 porta a ipotizzare uno sviluppo produttivo dell’1,5%, in particolare: +1% domanda interna, +3% importazioni e +5% esportazioni.
Oltre al deterioramento della domanda, nel 2011, si sono evidenziati anche forti aumenti dei costi delle materie prime.
Al momento, il 2012 si prospetta difficile: l’attività produttiva, nella migliore delle ipotesi, riconfermerà i valori 2011.
Meccanica - Nel corso del 2011 la meccanica ha continuato a evidenziare il processo di sviluppo evidenziato a inizio anno, che ha coinvolto sia la domanda interna che quella estera. L’esercizio dovrebbe essersi chiuso con una produzione al +4,5% circa. Permangono positive, secondo Prometeia, le ipotesi evolutive per il 2012, anche se con trend di crescita ridimensionati rispetto al 2010 e 2011.
Elettrodomestici - La situazione congiunturale nel 2011 è ulteriormente peggiorata rispetto a un 2010 già contraddistinto dalla negatività. La situazione di questo settore vede in costante calo la produzione (anche a seguito dei trasferimenti all’estero di linee produttive), un export essenzialmente cedente e una domanda interna tornata in flessione nel 2011. Nel 2012 non sono previsti, al momento, miglioramenti.
Materiali edili - La situazione di questa area manifatturiera continua a presentare più ombre che luci, secondo l’analisi tratteggiata sia da Prometeia che dall’associazione di categoria.
Da alcuni anni, ormai, il quadro del comparto continua a presentare livelli di attività in progressivo peggioramento e le attese per il 2012 evidenziano ulteriori cali. Risultano maggiormente penalizzati il cemento, il tondo per cemento armato, i mattoni, la calce e il gesso. Mattonelle e vetro per edilizia, per contro, sono tendenzialmente in aumento a seguito di un aumento delle ristrutturazioni.
I dati utilizzati per l’elaborazione del report sono tratti dalla banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio
Quadro economico
A partire dall’estate 2011 ci siamo trovati a fronteggiare uno scenario economico internazionale in progressivo peggioramento in tutte le maggiori economie avanzate e anche il dinamismo dei paesi emergenti si è affievolito. In Italia, purtroppo, la frenata si è accentuata, rispetto a quanto accaduto a livello globale.
Secondo Confindustria, a partire dalla primavera 2011, l’economia italiana patisce il rallentamento globale e l’instabilità dei mercati finanziari, il tutto esacerbato dalla crisi dei debiti sovrani nell’Eurozona.
Le azioni correttive in atto per raddrizzare i conti pubblici in tutti i paesi UE comportano in prima battuta un rallentamento del trend evolutivo delle economie.
Il peggioramento del quadro economico internazionale e di quello nazionale ha indotto il Centro studi Confindustria a rivedere in peggio le previsioni relative al PIL che, nel 2011, si prevede in crescita dello 0,7% a fronte dello 0,8% ipotizzato a giugno; per il 2012, le ipotesi dell’incremento dello 0,6%, previsto sempre a giugno, passano allo 0,2%: di fatto si tratta di un arresto della crescita.
Non si esclude, nei primi mesi del 2012, un lieve arretramento del PIL italiano seguito da un lento recupero a partire dalla primavera.
La domanda interna resta debole per l’estrema incertezza che scoraggia e rinvia le decisioni di spesa: il tasso elevato di disoccupazione incide pesantemente sulla flessione del reddito reale delle famiglie.
Il progressivo indebolimento del ciclo produttivo delle principali economie internazionali, a partire dall’estate, non consentirà alle imprese italiane di compensare con maggiori esportazioni un andamento delle vendite interne decisamente poco dinamico e reso peraltro ancora più fragile, nel breve periodo, dai provvedimenti di rientro del debito pubblico che la nuova compagine governativa dovrà adottare.
Il 2011 sembra dunque essersi concluso con trend evolutivi decisamente ridimensionati rispetto alle previsioni formulate a fine 2010 da parte di tutti gli istituti di ricerche economiche.
Secondo un recente report congiunturale presentato da Prometeia a fine Novembre 2011, l’industria manifatturiera italiana, ad esempio, dovrebbe aver concluso il 2011 con un incremento dell’attività dell’1,3%, a fronte di una previsione di aumento dell’1,8% ipotizzato nel novembre 2010.
Sono però le ipotesi evolutive al 2012 che evidenziano un quadro preoccupante. Sempre con riferimento alle analisi effettuate da Prometeia, per l’industria manifatturiera italiana si ipotizzata una flessione dello 0,5%.
Anche l’analisi evolutiva del PIL, secondo il Fondo monetario internazionale, presenta purtroppo un quadro non certo positivo.
E se i dati di chiusura del 2011, in ambito UE, parlano di uno sviluppo contenuto all’1,4% (per l’Italia la crescita dovrebbe essere dello 0,7%), ben più preoccupanti risultano le ipotesi evolutive al 2012: UE +0,9 e Italia come prima evidenziato, in flessione nei primi mesi dell’anno e in lenta e contenuta ripresa nel corso del secondo semestre.
Non va certo meglio per le previsioni 2011 e 2012 di altri indicatori economici italiani. Vediamoli in dettaglio:
- occupazione +0,6 nel 2011; -0,1 previsione 2012;
- indice generale prezzi al consumo +2,7% nel 2011; +1,7% nel 2012;
- reddito disponibile delle famiglie -0,4% nel 2011; -0,7% nel 2012; - investimenti +0,7% nel 2011; -0,8% nel 2012;
- costo materie prime e semilavorati +7,9% nel 2011; -0,8% nel 2012.