Rapporto sullo stato dell’imballaggio – Agosto 2016

Osservatorio quadrimestrale della filiera dell’imballaggio. Situazione a fine Agosto 2016.

In questa sede si rende uno spaccato dell’andamento dei comparti dell’industria manifatturiera dove più intenso è il consumo di imballaggi, suddivisi nelle macroaree food e non food. A seguire, la relativa evoluzione del settore imballaggi.
I quadri evolutivi dei settori manifatturieri sono invece tratti dalle analisi settoriali elaborate da associazioni di categoria e istituti di ricerca.

Industria alimentare (food & beverage)
Fonte: Prometeia
A inizio 2016, si è rafforzato il volume delle vendite al dettaglio di beni alimentari, a fronte di una lieve riduzione dei prezzi al consumo. Una dinamica che potrebbe portare a un aumento dei consumi alimentari (+0.8% a prezzi costanti in media annuale), favorendo l’avvio di una ripresa del mercato, sostenuta anche, secondo le previsioni, da una crescita stabile dei redditi. Tale rilancio, tuttavia, si prefigura modesto nei prossimi anni (+0.5%, in media nel biennio 2017/18); i volumi di spesa si manterranno, infatti, su livelli nettamente inferiori rispetto al 2007 (-11%).

Cosmesi e profumeria
Fonte: Cosmetica Italia
L’associazione prevede, per il 2016, un incremento globale dell’attività produttiva (+5%), a fronte di un aumento delle esportazioni (+11%) e della domanda interna (+0,7%).

Sistema moda
Fonte: Sistema Moda Italia
Secondo quanto emerso dalle più recenti analisi del centro studi, nei primi sei mesi del 2016 la crescita del settore si è attestata attorno allo 0,9% (in particolare, +0,6% per il comparto tessile, +1,1% per abbigliamento/moda).

Mobili e arredamento
Fonte: ISTAT
Nel primo semestre 2016, la produzione sale dell’1,5% circa, trainata dalle esportazioni, il cui aumento, nel primo semestre dell’anno, è stimato intorno al 4,3%. Nello stesso periodo si registra anche un rialzo delle importazioni (+2,6%).

Prodotti chimici Fonte: Federchimica
Una buona performance dell’export, unita alla sostanziale tenuta della domanda interna, hanno permesso la crescita dei livelli produttivi della chimica italiana nella prima parte dell’anno (+1,7%).
Tuttavia, lo scenario economico in moderata ripresa e denso di incertezze non basterà a garantire tale andamento. Più probabilmente il settore si stabilizzerà sui livelli attuali, con il beneficio di un mercato petrolifero più tranquillo, che dovrebbe normalizzare la politica di acquisti.
Si prevede che il continuo sviluppo dell’export (+2,5%), seppure a ritmi più contenuti rispetto al 2015, unito al consolidamento della domanda interna (+1,5%), consentirà di chiudere il 2016 con un aumento dell’1,3% dei livelli produttivi.

Elettrodomestici
Fonte: ISTAT
Nei primi sei mesi del 2016 il comparto ha registrato un calo della produzione dello 0,5%.                                         

Il quadro economico
L’opinione di Confindustria.
L’attuale scenario economico internazionale risente di un clima di incertezza politica a livello europeo e globale. L’attesa di un risultato per i prossimi appuntamenti elettorali, gli attacchi terroristici, i conflitti in corso contribuiscono alla fragilità della crescita economica europea.
Pur con qualche segnale positivo, l’Italia fatica a imboccare in modo stabile la strada della ripresa. A conferma di ciò, la produzione industriale del Paese, nel secondo trimestre è calata dello 0,1%. Il PIL è cresciuto, ma in modo più modesto rispetto alle attese, con un rialzo dello +0,15% a fronte di una previsione stimata attorno allo +0,25%.
In compenso, il PMI manifatturiero accelera, grazie alla crescita di produzione, ordini ed esportazioni, salendo a 53,5% (+1,1 punti).
Buone notizie anche sul fronte dell’export, che registra nell’ultimo bimestre un aumento del 2,4%, sia verso i paesi UE che verso quelli extra europei.
La dinamica dei consumi è positiva, anche se con prospettive incerte. L’andamento debole dei prezzi (-0,4% annuo a giugno) sostiene il reddito reale delle famiglie. Tuttavia, nel secondo trimestre, il saldo dei giudizi sugli ordini interni dei produttori di beni di consumo è sceso.
Inoltre, si registra un ulteriore calo di fiducia nei consumatori; si preannuncia, quindi, maggiore prudenza nella spesa, quantificabile al -2,3% (giugno 2016).

I dati utilizzati per l’elaborazione del report sono tratti dalla banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio.

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