MOCA: lavori in corso

Stato attuale e prospettive nella legislazione sui MOCA, Materiali e oggetti a contatto con gli alimenti. Aggiornamenti del quadro normativo, valutazioni sulla legislazione e risposte operative emerse dal convegno on line organizzato da Istituto Italiano Imballaggio. 

A cura di Marinella Vitulli

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Nonostante l’inedita versione web dello storico appuntamento annuale sui MOCA organizzato il 15 dicembre 2020 dall’Istituto Italiano Imballaggio, che vede la consueta partecipazione del gruppo di lavoro della Dottoressa Maria Rosaria Milana dell’Istituto Superiore di Sanità, l’evento è stato seguito da moltissimi partecipanti ed è risultato, come sempre, interessante e coinvolgente.
Come nelle precedenti edizioni, è stata riproposta la formula che ha previsto, dopo l’esposizione delle leggi e novità regolatorie avvenuta durante la mattinata, la sessione pomeridiana di question time prevedendo interventi diretti dal pubblico web, con l’obiettivo di fornire risposte pratiche e “in diretta” ai numerosi operatori del settore collegati alla piattaforma.
Gli interventi si sono concentrati sulla situazione attuale relativa al quadro normativo europeo e nazionale; si è poi riportato il followup di attività in corso, quali la valutazione sulla legislazione sui Moca e il monitoraggio europeo, e quindi sono state illustrate le possibili prospettive future.

Lo stato delle cose
Come di consueto la giornata si è aperta con la presentazione della dottoressa Maria Rosaria Milana che, riguardo alla situazione attuale, ha rammentato i principi chiave riportati nei regolamenti quadro Reg CE 1935:2004 e Reg CE 2023:2003, ricordando che i MOCA rientrano nella legislazione alimentare, rappresentata dal Regolamento 178/2002/CE (in revisione) e quindi sotto le disposizioni generali del Controllo Ufficiale dei prodotti alimentari, descritte nel Regolamento 882/2004/CE, revisionato con il Regolamento 625/2017/CE.
È stata anche ribadita la crescente importanza della comunicazione intrafiliera, e la difficoltà di applicazione del principio di Mutuo Riconoscimento, poiché le priorità sulla salute del consumatore prevalgono su qualunque altro criterio. Lo scopo della legislazione europea è infatti, in primis, la salvaguardia della salute, e di seguito il buon funzionamento del mercato interno all’Unione Europea. È stato chiarito che la Commissione Europea sta valutando la situazione sul mercato europeo, per verificare se il sistema è adeguato allo scopo (sicurezza del consumatore e funzionamento del mercato interno).
Le attività in corso vanno considerate nel loro insieme, poiché varie e diversificate: consultazioni pubbliche, valutazioni di impatto, monitoraggio europeo sui materiali sul mercato.

Il Regolamento Quadro è adeguato?
Una delle attività più importanti in corso è la valutazione della adeguatezza del Regolamento (CE) 1935/2004. Le principali osservazioni sono relative alla carenza di regole specifiche per i materiali diversi dalla plastica, la carenza di focus su specifiche sostanze, le difficoltà relative alla capacità non sempre adeguata a dimostrare conformità, la coerenza con altre legislazioni e la necessità di considerare gli sviluppi REACH. Anche se è stata ipotizzata una roadmap, non è ancora chiaro quando sarà pubblicata una bozza per una nuova legislatura.
Si è poi parlato della Raccomandazione UE 794/2019, che aveva l’obiettivo di valutare la prevalenza delle sostanze presenti e che migrano dai MOCA.
Sono stati analizzati circa 1.600 campioni fra tutti i paesi UE, nel periodo tra giugno e dicembre 2019, e i risultati sono in fase di valutazione.
Le non conformità hanno riguardato ammine aromatiche primarie, fenoli (anche bisfenoli), composti fluorurati, metalli, migrazioni globali, formaldeide e melammina.
In futuro il piano della Commissione Europea dovrebbe riguardare plastificanti, composti fluorurati, stirene.

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Prospettive
Durante il convegno sono stati poi illustrati gli elementi potenziali della futura strategia sui MOCA, che potrebbe basarsi su:
- un’ulteriore armonizzazione;
- modalità efficienti per valutare un gran numero di sostanze che dovranno prevedere la priorità di alcune categorie di sostanze;
- valutazione dell’esposizione reale;
- un miglior uso dei dati raccolti in ambito di Regolamento REACH;
- maggiore trasparenza e responsabilità delle imprese, ottenibile magari anche tramite registrazioni e dossier digitali.
È importante riflettere sul fatto che la Commissione Europea rivedrà la legislazione su MOCA non solo per migliorare la sicurezza alimentare e la salute pubblica, riducendo l’uso di sostanze pericolose, ma anche promuovendo l’uso di un packaging innovativo e sostenibile che usi materiali ecofriendly, riutilizzabili e riciclabili, contribuendo così a ridurre i rifiuti.
La Circular Economy ha un impatto importante sugli imballaggi, ambito in cui gli obiettivi di riduzione dell’overpackaging e dei rifiuti di imballaggio stanno orientando i criteri della progettazione verso riutilizzo e riciclabilità.
Riducendo la complessità dei materiali per il packaging, incluso il numero di materiali e polimeri usati, viene di fatto incentivato l’uso di materiali biodegradabili e compostabili, così come vengono penalizzate le plastiche monouso, come enunciato nella Direttiva cosiddetta SUP - single use plastic.

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I lavori in sede comunitaria
La dottoressa Roberta Feliciani ha poi illustrato le attività correlate all’evoluzione di specifici lavori comunitari, quali il 15° e 16° emendamento del Regolamento (UE) 10/2011, la nota sul Bamboo, il Regolamento ceramiche e l’emendamento del Regolamento (UE) 282/2008 sulle plastiche da riciclo.

Regolamento plastiche: fondamentali le novità introdotte per gli articoli a uso ripetuto
• In base alle nuove regole infatti, è necessario verificare l’andamento della migrazione in tutte e tre le prove previste. Va verificato cioè se la migrazione tende ad aumentare dal primo test al secondo test, e dal secondo test al terzo. Se il trend dei risultati è in crescendo non è possibile stabilire la conformità del materiale durante il suo ciclo di vita. Questo anche nel caso in cui i limiti di migrazione globale e specifica non vengano superati in nessuna delle tre prove, ma il riscontro analitico abbia andamento crescente.
Secondo il legislatore, tale situazione non consentirebbe di poterne dichiarare la conformità, in quanto non permette di prevedere in modo adeguato il livello di migrazione finale durante l’intero ciclo di vita del MOCA.
La migrazione dovrà quindi essere rigorosamente decrescente nelle tre prove consecutive.

• Importanti i cambiamenti introdotti nelle condizioni di test di macchine e piccoli elettrodomestici costituiti da più parti in plastica o che contengono parti in plastica e altri materiali; i test di migrazione specifica devono essere effettuati nell’alimento o nel simulante alimentare trasformato, utilizzando l’intero macchinario o apparecchiatura (o i relativi moduli o componenti) nelle peggiori condizioni prevedibili in conformità alle istruzioni operative, senza dover stabilire la migrazione da ciascuna parte o da ciascun materiale di materia plastica utilizzati nell’apparecchiatura o nel macchinario.

• Novità anche per il mondo del caffè: la migrazione da parti utilizzate per la conservazione (per esempio serbatoi, contenitori, capsule o cialde), che fanno parte dell’apparecchiatura durante la trasformazione del prodotto alimentare, è determinata in condizioni rappresentative per l’uso di tali parti, a meno che le condizioni di prova applicate all’intera apparecchiatura o all’intero macchinario sottoposti a prova siano ugualmente rappresentative per l’uso di tali parti.
È stato quindi finalmente chiarito che, per capsule e cialde di caffè, si possono valutare le condizioni reali per stabilire temperatura e durata dei test.

• Altre novità illustrate in relazione al regolamento plastiche riguardano le dichiarazioni di conformità che, tra l’altro, vedono l’introduzione di un riferimento a sostanze la cui genotossicità - derivante da un uso intenzionale durante una fase di fabbricazione di tale materiale intermedio - non è stata esclusa, e che potrebbero essere potenzialmente presenti in quantità tali da dar luogo prevedibilmente a una migrazione dal materiale finito superiore a 0,00015 mg/kg di prodotto o simulante alimentare… Si tratta di una nuova e importante sfida per la chimica analitica.

• Le future novità del regolamento plastiche riguarderanno i biocidi, in particolare le sostanze che, se già autorizzate nel Regolamento biocidi per Food Contact, saranno autorizzate come additivi per le plastiche con un limite di migrazione specifica da stabilire.

Note su bamboo e ceramiche
• Sono stati riportati importanti chiarimenti per il bamboo, illustrando la nota della Commissione Europea relativa a materiali in cui fibre di bamboo sono mescolate con componenti polimerici; per tali materiali e articoli si applica il Regolamento (UE) n. 10/2011; l’uso di bamboo o di altri costituenti simili come additivi nella fabbricazione di materiali e articoli in plastica, ad esempio per riempire o rinforzare la plastica, richiede un’autorizzazione (articoli 9 11 del regolamento (CE) 1935/2004), che deve essere concessa prima dell’immissione sul mercato; ad oggi nessuna autorizzazione è stata richiesta né concessa esplicitamente per il bamboo; si ricorda che l’autorizzazione è stata concessa per la sostanza FCM n. 96 “farina di legno e fibre, non trattati”, non per il bamboo che proviene dalla famiglia delle graminacee.

• È stato anche discusso l’avanzamento dei lavori correlati all’emanazione del Regolamento Comunitario sulle Ceramiche. Le bozze del Regolamento prevedono un abbassamento importante dei limiti di migrazione di Cadmio e Piombo (circa 60 volte per il Cadmio e 400 volte per il Piombo). È in corso una valutazione d’impatto che dovrà essere pubblicata prima della riduzione dei nuovi limiti, per capire come mitigare l’impatto sui produttori artigianali e tradizionali, limitare l’onere per altri produttori e proteggere i consumatori. I lavori per la valutazione d’impatto in riferimento ai processi artigianali e tradizionali vanno avanti, e la finalizzazione del documento è prevista per il prossimo anno.

Altri Regolamenti sotto esame
• Le successive presentazioni hanno riguardato in dettaglio il Regolamento (UE) n. 10/2011, in merito al quale Massimo Denaro ha illustrato tutte le particolarità, compresa l’introduzione di un limite di 0,002 mg/kg di alimento per le singole ammine aromatiche primarie, e l’introduzione di nuovi elementi metallici da valutare.

• Sono state poi illustrate le novità sull’emendamento del Regolamento (UE) 282/2008 sulle plastiche da riciclo, e la situazione nazionale sulla legislazione di carte e cartoni, metalli e leghe e altri materiali MOCA.

Le risposte alle aziende
Nel corso dell’incontro online del 15 dicembre, di pomeriggio si è svolta la sessione question time, con domande scritte che i partecipanti al convegno avevano inviato preventivamente e le risposte da parte del team dell’Istituto Superiore di Sanità, seguite da commenti sugli aspetti operativi.
Anche quest’anno il dibattito è stato di grande interesse, concentrato soprattutto sulle novità introdotte dall’emendamento del Reg 10/2011 UE e su altri aspetti applicativi della legislazione MOCA.
Il folto pubblico di operatori economici, quest’anno collegati in remoto all’evento online ma non meno coinvolti rispetto alle passate edizioni, ha potuto ancora una volta apprezzare i contributi e la disponibilità del gruppo di lavoro della dottoressa Maria Rosaria Milana dell’Istituto Superiore di Sanità a discutere le complesse tematiche correlate alla legislazione dei Materiali destinati al Contatto con gli Alimenti.

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Food Contact Center
Nato a Pistoia nel 2016 a opera di Marinella Vitulli, e oggi attivo anche negli uffici di Brescia, il Food Contact Center fornisce attività di analisi e consulenza, mettendo a disposizione dei clienti anni di esperienza in attività di studio e di analisi su Packaging e Materiali.
Fornisce un servizio personalizzato, utile a ottenere prodotti tecnologicamente idonei allo scopo e sicuri, tramite uno studio e un piano mirato, guidato dalla conoscenza dei materiali e degli affari regolatori connessi ai mercati, in un’ottica di sostenibilità e razionalità dei controlli.
Considerate le novità legislative - per le quali è stato sviluppato un servizio di aggiornamento normativo e di consultazione on line delle legislazioni globali sui MOCA - il supporto del Centro nelle situazioni che necessitano di urgente consolidamento può prevedere la definizione di un piano o di un manuale di autocontrollo, la valutazione del rischio tramite prove mirate alle conformità, ma non solo. I test non sono l’unica forma ammessa per la definizione della conformità: con adeguate valutazioni, è possibile associare a un numero limitato di prove analitiche ulteriori calcoli o considerazioni, per esempio correlate a migrazioni per calcolo o stima di simulanti e situazioni peggiorative, associando i provini testati con svariate referenze, anche tramite la valutazione di spessori, ingredienti e processo utilizzati. In questo modo è possibile programmare un piano di prove sostenibile per le aziende, che insieme ad altre competenze consentono di definire la documentazione di supporto.
Food Contact Center è specializzato anche nella valutazione dell’esposizione del consumatore ed esecuzione di prove di migrazione di contaminanti food contact in alimenti, test in fase di accreditamento Accredia (come la migrazione in alimenti di Bisfenolo A e di elementi metallici, ad esempio Alluminio e Ferro, aspetti chiave anche per valutare la conformità di macchinari ed elettrodomestici). Fondamentale anche la valutazione dei NIAS, sostanze non intenzionalmente aggiunte, tramite tecniche analitiche Untargeted, argomento sul quale il Centro si è specializzato tramite studi e costruzione di librerie e database svolti in collaborazione con le Università di Pisa e Firenze e con il produttore di strumentazione Sciex.
In merito alle strategie analitiche, il Centro collabora attivamente in gruppi di lavoro nazionali e internazionali sul riconoscimento e quantificazione di sostanze incognite dai MOCA, quali ad esempio la commissione ILSI. È inoltre partner ufficiale in un progetto sulla valutazione del rischio delle sostanze fluorurate finanziato dalla Commissione Europea.
Successivamente ai test, Food Contact Center può fornire ulteriore assistenza nella conseguente stesura della dichiarazione di conformità prevista dalla legge.
 

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