Macchine per il packaging: segnali molto positivi

Primo trimestre 2017: cresce del 6,5% il fatturato generato dal mercato italiano (ordini al +9,9%). In ripresa anche le vendite oltre confine (+13%). Buone le prospettive di sviluppo.

Come confermato dai dati raccolti dal Centro Studi Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), prosegue il buon andamento delle vendite dei costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l’imballaggio sul mercato italiano.

Innovazione riconosciuta. Dopo l’ottimo +10,4% di fine 2016, nel primo trimestre 2017 le vendite sul mercato italiano sono infatti cresciute del 6,5% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, a fronte di un aumento degli ordini del +9,9%.
A incidere positivamente sui risultati, hanno contribuito le misure fiscali rese disponibili dal Governo, il cosiddetto iper-ammortamento, che dovrebbe sostenere le vendite sul mercato domestico anche nei prossimi mesi.
Lo conferma anche il Presidente di Ucima, Enrico Aureli: «Il piano Industry 4.0 voluto dal Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda sta effettivamente aiutando le vendite delle nostre tecnologie alla clientela italiana, mettendone in luce i caratteri di innovazione, che consentono di supportare gli utilizzatori nella gestione ottimale e just-in-time delle loro linee produttive».
Il rinnovo degli impianti in corso presso molti clienti contribuirà dunque «a incrementare la qualità e competitività dei costruttori italiani nei confronti della concorrenza internazionale, mantenendone alta la leadership».

Export in ripresa. Dopo le crescite moderate degli ultimi due trimestri 2016 (attorno al 3%), le performance dei costruttori italiani di macchine per il packaging migliorano nettamente anche sui mercati esteri. Nei primi tre mesi del 2017 le vendite sono infatti cresciute del 12,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con ordini al +8,3%.
Nel complesso, il fatturato di settore ha fatto registrare una crescita dell'11,6%.
Le aspettative per i prossimi mesi, dunque, non possono che essere positive, confortate anche dalle previsioni espresse da metà delle aziende intervistate dal Centro Studi Ucima circa il mantenimento dei livelli di business attuali.

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