I numeri della fiducia
Cresce l’ottimismo fra le imprese industriali e distributive del largo consumo, che si aspettano un miglioramento dell’economia in generale, con un aumento di investimenti e occupazione: l’Osservatorio economico GS1 Italy/Indicod.
Da qualche tempo, si sente ripetere che in Italia gli indici che definiscono la fiducia nel futuro sono in risalita “modesta ma evidente”. Li ha misurati, fra gli altri, il ventesimo Osservatorio economico realizzato a inizio anno da GS1 Italy/Indicod presso le imprese associate. Tre, per tutti, gli indicatori emblematici: l’ottimismo sulla situazione economica generale del Paese passa da 49 a 88, le aspettative su un aumento dell’occupazione salgono da 61 a 85 e l’attitudine all’investimento da 65 a 87. Sommati, spingono verso l’alto la fiducia generale, che da 64 arriva a 74 in tutti i tipi di impresa considerati, dalla manifatturiera al largo consumo, dal commercio all’ingrosso alla GDO.
Aumenta tutto (anche i prezzi)
Entrando nel dettaglio delle percezioni relative agli ultimi sei mesi del 2014, le imprese del largo consumo risultano più ottimiste riguardo alla situazione economica generale del paese (che da 39 passa a 55) e un po’ più caute su occupazione (da 50 a 51) e investimenti (da 65 a 61). Le percezioni e le attese relative al giro d’affari nel proprio settore registrano un aumento (da 46 a 71 le percezioni e da 73 a 90 le attese) che incoraggia ad attendersi una riduzione delle perdite o addirittura, nel caso della GDO, il passaggio da un andamento di segno negativo a un seppur timido segno positivo (+0,9%). In aumento, seppur contenuto, i prezzi al consumo del settore di appartenenza per tutte le aggregazioni di imprese considerate, con attese in crescita anche nei prossimi sei mesi.
La filiera alimentare
Questo’ultimo Osservatorio ha prestato un’attenzione particolare alla filiera agroalimentare e, anzitutto, documenta l’amore degli italiani per il cibo. Secondo il 71,6% delle aziende rispondenti (che sale all’81,8% nella GDO) l’Italia ha una forte vocazione per il “mangiar bene”, riconosciuta anche oltre confine. Questo si collega al principio secondo cui “mangiar bene vuol dire vivere meglio”, condiviso dal 68,8% delle imprese manifatturiere rispondenti ma solo al terzo posto per la GDO.
Per il 60% delle imprese sia manifatturiere sia della GDO sarebbe utile valorizzare un “modello italiano” basato su un mix di tradizione-cultura-modernizzazione, che possa essere riconosciuto anche all’estero. Si dovrebbe, inoltre, predisporre interventi mirati ad attrarre investimenti e a sostenere l’export (62% dei rispondenti). Fonte: Tendenze online 6/2015.
Nota metodologica L’indagine è stata condotta in elettronico a gennaio 2015 sulla base associativa di GS1 Italy | Indicod-Ecr. Le risposte sono selezionate per formare un campione rappresentativo del settore del largo consumo, stratificato, in base a localizzazione geografica, fatturato (fino a 500.000 euro, da 500.001 a 5.000.000 euro, oltre 5.000.000 euro) e comparto merceologico ATECO.