Quando l’etichetta “parla” di ambiente
IdentiPack, un progetto di CONAI e dell’organizzazione non profit GS1 Italy, è il primo osservatorio nazionale sull’etichettatura ambientale degli imballaggi.
Ha l’obiettivo di mappare e misurare le informazioni di etichettatura ambientale sulle confezioni dei prodotti grocery, in commercio negli ipermercati e supermercati in Italia. I risultati sono raccontati in un report pubblicato ogni sei mesi. I risultati riportati nel quinto report semestrale IdentiPack (riferito all’anno 2023) sono la prova che le aziende hanno saputo adeguarsi alle normative: il graduale aumento degli imballaggi che comunicano in etichetta informazioni ambientali rappresenta un importante passo in avanti, dato che non si tratta solo di ottemperare a un obbligo di legge, ma anche di aver compreso quanto il packaging sia fondamentale per fare comunicazione ambientale diretta ai consumatori: sempre di più, l’imballaggio è anche ambasciatore della sostenibilità del prodotto che contiene e dell’impresa che lo produce.
I prodotti che riportano informazioni ambientali relative al packaging sono in costante aumento: la conferma arriva dal quinto report IdentiPack, Osservatorio nazionale sull’etichettatura ambientale. Il report analizza oltre 139 mila prodotti del largo consumo digitalizzati a dicembre 2023.
Come sono fatti gli imballaggi, ovvero…
… cresce la codifica che identifica il loro materiale di composizione
I dati relativi all’intero 2023 nel canale ipermercati e supermercati, in relazione ai settori del largo consumo confezionato, evidenziano che il 42,8% delle referenze grocery monitorate dal servizio Immagino riporta la codifica del materiale prevista dalla decisione 129/97/CE (ad esempio “PET 1” oppure “ALU 41”). Rispetto al 2022, questa quota è aumentata del +4,9% coinvolgendo in totale 59.601 referenze grocery. Anche in termini di vendite in volume, la percentuale delle confezioni vendute dotate di quest’informazione in etichetta è aumentata rispetto all’anno scorso (+3,2%) ed è arrivata al 68,1% di incidenza sul totale, con oltre 15,6 miliardi di confezioni “parlanti”.
La fine giusta…
… per un corretto conferimento nella raccolta differenziata
La seconda variabile analizzata da IdentiPack è la presenza sulle confezioni delle indicazioni sul corretto conferimento dei packaging nella raccolta differenziata. Si tratta di un’informazione molto diffusa, comunicata da oltre 75 mila prodotti, ossia dal 53,9% delle 139.302 referenze analizzate dal servizio Immagino. Dal punto di vista dei volumi, queste referenze hanno venduto nel 2023 oltre 17,9 miliardi di confezioni tra supermercati e ipermercati (pari al 78% del totale delle confezioni di prodotti di largo consumo vendute nel 2023 nel canale supermercati e ipermercati).
Così com’era avvenuto nella rilevazione precedente, anche durante il 2023 entrambi gli indicatori sono risultati in crescita: il numero dei prodotti dotati di queste informazioni è aumentato di 3,4 punti percentuali e quello delle confezioni vendute di 2,3 punti percentuali.
Consigli in etichetta per una raccolta differenziata di qualità.
Nel 2023 è aumentato dello 0,1% il numero dei prodotti confezionati di largo consumo che, tramite l’etichetta, fanno arrivare ai consumatori suggerimenti per migliorare la qualità della raccolta differenziata domestica: si tratta di circa 9 mila referenze, per un totale di oltre 1,6 miliardi di confezioni vendute dotate di informazioni aggiuntive, che supportano il consumatore nell’effettuare una raccolta differenziata di qualità (ad esempio, “Svuota l’imballaggio del suo contenuto prima di conferirlo in raccolta differenziata”).
Stabile l’indicazione sulla certificazione di compostabilità.
Nessuna novità sul fronte della comunicazione in etichetta riguardo la certificazione della compostabilità degli imballaggi, con l’invito a conferirli tra i rifiuti organici della raccolta differenziata. Anche nel 2023 quest’informazione è rara nell’universo del grocery proposto in supermercati e ipermercati: la indica in etichetta solamente lo 0,2% delle referenze a scaffale e lo 0,3% del numero di confezioni vendute nel 2023. Dunque, considerando diversi elementi costitutivi del packaging (confezione, imballaggio, busta, pellicola, barattolo, bottiglia), attualmente solo 342 prodotti a scaffale dichiarano in etichetta di essere venduti in confezioni dotate di certificazione di compostabilità e le vendite 2023 sono ammontate a 70,2 milioni di confezioni.
I marchi volontari aumentano… gradualmente.
L’Osservatorio rileva un balzo in avanti dei prodotti grocery che riportano in etichetta almeno un marchio, un pittogramma o una dichiarazione ambientale volontaria, a proposito dei risultati raggiunti sul fronte del miglioramento dell’impatto ambientale (in termini di carbon footprint o di riduzione delle emissioni di CO2), o che ne attestano l’impegno per la sostenibilità (come l’Ecolabel o la certificazione FSC). Questo accade su 11.204 referenze e su oltre 2,5 miliardi di confezioni vendute. A fine 2023, quindi, a riportare queste informazioni era l’8% delle referenze grocery proposte da supermercati e ipermercati per un’incidenza dell’11,1% sul totale delle confezioni vendute nel corso dell’anno.
La condivisione digitale.
A suggerire ai consumatori di visionare le informazioni ambientali utilizzando canali digitali sono solo le etichette del 3,8% dei prodotti grocery rilevati da Immagino (3% delle confezioni vendute nel 2023 da supermercati e ipermercati). Rispetto al 2022, il numero di referenze che riportano QR code, link a siti web o app sulle etichette degli imballaggi è leggermente aumentato (+0,3%), tuttavia, la loro incidenza sui quantitativi venduti è lievemente diminuita (-0,1%).