Carenza di materie plastiche e aumenti

granuli_WEB.pngGrido di allarme dalla Federazione Gomma Plastica - Unionplast circa la carenza di materie prime e i conseguenti aumenti dei prezzi, che stanno creando gravi tensioni nella filiera della trasformazione a livello europeo.     

Da inizio 2015, la conseguenza immediata dello stato di fatto reso noto da Unionplast è stata la cancellazione di consegne già confermate o forniture a prezzi maggiorati rispetto a quelli concordati all'ordine. In pratica, dall’inizio dell’anno, numerosi impianti di produzione di materie plastiche europei hanno dichiarato lo stato di "forza maggiore" - si tratta di almeno 5 impianti di PP, 2 di polietilene a bassa densità e 3 di PE ad alta densità dinamica - che ha comportato un aumento straordinario dei prezzi di Polietilene, Polipropilene e Polistirene.  

unionplast_tabella.pngCiò che preoccupa la Federazione Gomma Plastica è la scarsità di informazioni contenute in numerose dichiarazioni di forza maggiore, che rende difficile accertare se sussistano i criteri per la validità di tale stato e che - ben più grave - fa sorgere il sospetto di intenti speculativi.  
Tali dichiarazioni, nel migliore dei casi, costringono infatti i trasformatori ad approvvigionarsi altrove con mille difficoltà. Lo shortage di materie prime sta avendo un impatto piuttosto negativo, in particolare, sulle aziende che operano nel settore auto e nel packaging, che possono trovarsi nella condizione di non poter adempiere agli obblighi contrattuali verso i propri clienti.
Nel caso dell'imballaggio, poi, si ricorda che il prezzo delle materie prime incide per circa il 60% sul totale e che se i maggiori oneri non possono essere trasferiti a valle, viene messa a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende trasformatrici.

Dato che le sospensioni temporanee della produzione intervengono proprio quando si attende un rilancio della produttività e dell’occupazione, la Federazione Gomma Plastica richiama a una maggiore e più estensiva unità di intenti.
«I produttori di materie prime sanno bene che solo l’industria della trasformazione salva una bilancia commerciale di filiera che viceversa sarebbe disastrosa e in questo momento -  dichiarano i vertici Unionplast - dovrebbero essere loro a dimostrare lo spirito di collaborazione che hanno sempre richiesto».

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